Rischiano sei anni per un rave fermato prima di iniziare sulla spiaggia di Vizzola Ticino
I carabinieri sono intervenuti prima che la festa potesse iniziare. Sul posto c'erano già una settantina di persone provenienti da Lombardia e Piemonte, tre sono stati denunciati secondo l'articolo 633 bis del codice penale

Un rave party stava per prendere il via sulle sponde del fiume Ticino, nella zona di Castelnovate (nel comune di Vizzola Ticino), ma l’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Gallarate ha impedito che l’evento si concretizzasse. Nella notte tra domenica e lunedì, i militari della Stazione di Somma Lombardo, allertati da alcuni cittadini, hanno bloccato l’organizzazione abusiva, identificato i partecipanti e denunciato i responsabili.
L’intervento nella zona del Parco del Ticino
Il via vai insolito di persone, osservato già dalla tarda serata di domenica nelle vie che portano alle spiagge del Ticino, ha insospettito alcuni residenti di Castelnovate, piccola frazione di Vizzola Ticino. Grazie alle segnalazioni, i militari sono intervenuti in una zona protetta all’interno dell’alveo del fiume, dove circa 70 persone avevano già iniziato l’allestimento del rave.
Sul posto sono stati trovati casse acustiche, mixer, sintetizzatori e altra attrezzatura per diffondere musica. L’area è sotto tutela dell’Ente Parco del Ticino, il che rende ancora più grave la violazione.
Denunce e sequestro dell’attrezzatura
Dalle prime verifiche sono emerse responsabilità a carico di tre persone, residenti tra le province di Varese e Milano. I tre sono stati denunciati alla Procura di Busto Arsizio per la violazione dell’articolo 633 bis del codice penale, che punisce gli organizzatori di raduni musicali non autorizzati. La strumentazione musicale è stata sequestrata.
Cosa prevede l’articolo 633 bis del codice penale
L’articolo 633 bis del codice penale, introdotto nel 2022, punisce l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui per organizzare raduni musicali non autorizzati con la partecipazione di almeno 50 persone. La norma prevede pene fino a sei anni di reclusione e multe fino a 10.000 euro per i promotori e organizzatori. È inoltre prevista la possibilità di sequestrare e confiscare le attrezzature utilizzate per il raduno. Si tratta di una misura specificamente pensata per contrastare i rave party abusivi, soprattutto in aree protette o private.
Partecipanti identificati e deflusso ordinato
I partecipanti, provenienti da diverse province – Varese, Milano, Monza e Brianza, Sondrio e dal Piemonte – sono stati identificati e invitati a lasciare l’area. Il deflusso si è svolto in modo ordinato e senza creare disagi alla popolazione.
Un giovane, in evidente stato di alterazione, ha avuto bisogno dell’intervento del 118 ed è stato trasportato all’Ospedale di Gallarate.
Denunce anche durante i controlli post-raduno
Durante i controlli successivi, altri due giovani sono stati denunciati: un 24enne della provincia per possesso ingiustificato di una mazza da baseball, e un 26enne brianzolo per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Entrambi sono stati trovati in possesso di ketamina, MDMA e cocaina e segnalati alle Prefetture competenti come assuntori.
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