“Sulle Officine Fs non si può fare nulla finché il Pgt è scaduto”
Il Gruppo Fs ha messo in vendita diverse aree, tra cui quelle lungo via Galvaligi e via Pacinotti. Ma in assenza di programmazione urbanistica si rischia di "perdere il treno", denuncia l'ex assessore Pignataro

«Se non si mette mano al Pgt, le Officine Fs resteranno nel degrado e non si potrà immaginare nessun futuro».
Per Giovanni Pignataro, consigliere comunale del Partito Democratico ed ex assessore all’Urbanistica (2012-2016), la notizia che il Gruppo Fs mette in vendita l’area delle ex Officine è l’ennesima prova dell’assenza di adeguata programmazione.
«Sia l’area del parcheggio di via Galvaligi sia quella delle Officine, entrambe in vendita, non hanno più alcuna previsione urbanistica» spiega Pignataro. «Con la scadenza del Pgt, sono decaduti tutti gli ambiti di trasformazione: oggi si può fare solo manutenzione ordinaria “in tutela”».
L’ex assessore non risparmia critiche alla giunta e in particolare all’assessore all’Urbanistica Sandro Rech, definito «l’assessore all’immobilismo e al ralenti, nominato dal sindaco per avere garanzia che nulla si muova».
Secondo Pignataro, il nodo non è solo tecnico ma politico: «È vero che l’urbanistica è un terreno minato, pieno di appetiti e con un quadro complesso, come dimostrano le inchieste a Gallarate nel 2008 e nel 2017, ma anche quella a Milano quest’anno. Ma questo non può essere l’alibi per non fare nulla. Manca completamente una progettualità: si pensa solo a tagliare nastri in tempi brevi, cogliendo le occasioni ma senza un disegno complessivo. E senza strumenti di programmazione, la cui assenza poi fa perdere occasioni».
Rischio degrado e occasioni perse
Per il consigliere dem, l’assenza di un quadro urbanistico favorisce il degrado: «Il futuro di una città che vuole rigenerarsi sta nelle sue aree dismesse, che sono spesso anche luoghi di degrado. Ma il contrasto al degrado non si fa solo con politiche securitarie, ma con lungimiranza, pensando a far rinascere pezzi di città».

E l’area lungo la ferrovia, vicina al centro e alla stazione, «potrebbe attirare investitori» e rappresentare anche un’occasione sociale: «Gallarate è appetibile proprio per la ferrovia e la vicinanza a Milano, ma oggi molti preferiscono Legnano o Busto, dove la casa è un bene più accessibile. E allora potrebbe essere interessante immaginare il futuro dell’area ex Officine Fs ad esempio con un nuovo quartiere che comprenda anche edilizia convenzionata per le giovani famiglie».
«Ripensare il Pgt»
Per Pignataro è necessario rivedere il Pgt in vigore, peraltro varato proprio durante il mandato di Pignataro come assessore. Quel piano introduceva, come grande novità, la tutela delle aree di bosco tra Madonna in Campagna e Busto, cancellando le previsioni di espansione su terreni naturali. Una scelta ancora valida, ma in altre parti lo stesso Pignataro riconosce che il piano «è ormai vecchio e andrebbe rivisto, anche nel documento di piano».

L’obiettivo della città e del consiglio comunale (che prende le decisioni sull’urbanistica) dovrebbe essere «programmare con onestà, senza svendere al privato, con lungimiranza, incrociando le previsioni urbanistiche con gli interessi reali che possono emergere».
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