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Tovaglieri difende il taser dopo un arresto a Busto: «Strumento sicuro, serve anche alla Locale»

Dopo i recenti casi di decesso collegati all'uso della pistola elettrica l'eurodeputata bustocca difende lo strumento che si è rivelato utile per fermare un uomo fuori controllo fermato dalla polizia

taser

L’eurodeputata bustocca Isabella Tovaglieri (Lega) interviene per elogiare l’operato delle forze dell’ordine di Busto Arsizio che, nei giorni scorsi, hanno fermato un uomo durante un’aggressione utilizzando il Taser. Un episodio che ha riacceso il dibattito su uno strumento ritenuto utile da molti, ma non esente da rischi, come dimostrano due recenti decessi avvenuti in Italia a seguito del suo utilizzo.

«Uno strumento di difesa, non di offesa»

«Complimenti alle forze dell’ordine di Busto Arsizio per aver fermato la violenta aggressione di un tunisino utilizzando il Taser in modo impeccabile – ha dichiarato Tovaglieri – dimostrando ancora una volta l’efficacia di questo strumento a garanzia della sicurezza e dell’operatività degli uomini in divisa».

L’eurodeputata rivendica il proprio impegno per l’adozione del Taser anche da parte della polizia locale bustocca, definendolo uno «strumento di difesa, non di offesa», impiegato «sempre in abbinamento con il defibrillatore per garantire la sicurezza di tutti».

Secondo Tovaglieri, grazie alla funzione deterrente del Taser, sarebbe diminuito il numero di feriti nelle operazioni di ordine pubblico. Da qui il ringraziamento alla Lega «per essere sempre dalla parte di chi fa rispettare la legge» e la proposta di realizzare a Busto anche una camera di sicurezza per la custodia dei fermati violenti.

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Il riferimento a Ilaria Salis

Nel suo comunicato, l’europarlamentare non ha risparmiato un attacco politico all’eurodeputata Ilaria Salis: «Il Taser non è un’arma pericolosa per chi la usa correttamente. Se vuole davvero tutelare la sicurezza, dovrebbe pensare a proteggere gli agenti e i cittadini, piuttosto che i delinquenti».

Due morti in pochi giorni in Italia dopo l’uso del Taser

Mentre cresce la fiducia di alcune amministrazioni locali verso il taser, si moltiplicano anche i casi di cronaca che sollevano dubbi sull’impiego dello strumento, soprattutto su soggetti in stato di alterazione psicofisica.

Lo scorso 17 agosto ad Olbia, dove un uomo di 57 anni,  è morto subito dopo essere stato colpito dalla pistola elettrica durante un intervento dei Carabinieri. Secondo la ricostruzione l’uomo si sarebbe scagliato contro i militari e uno di loro ha riportato ferite al volto.

Un altro caso simile si è verificato il 18 agosto in un paesino dell’entroterra di Genova dove un cittadino albanese, dopo aver dato in escandescenze nel proprio appartamento, forse durante una lite domestica, è stato colpito da una scarica e subito dopo si sarebbe accasciato al suolo. Il decesso è avvenuto poco dopo in ambulanza per un arresto cardiaco. La Procura di Genova ha aperto un’inchiesta e nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia.

Un dibattito ancora aperto

Le morti avvenute dopo l’utilizzo del Taser – pur non direttamente imputabili allo strumento, almeno finché le indagini non saranno concluse – mantengono alta l’attenzione sul suo impiego. Da un lato c’è chi lo considera uno strumento di protezione utile e meno letale delle armi da fuoco, dall’altro c’è chi chiede maggiore formazione e limiti più stringenti, soprattutto nei casi in cui le persone coinvolte si trovano in stato psicofisico alterato.

Nel frattempo, comuni come Busto Arsizio si preparano ad adottarlo anche per le polizie locali. Un segnale politico forte, che però non mette fine alle domande ancora aperte su efficacia, sicurezza e responsabilità.

Pubblicato il 19 Agosto 2025
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