Il futuro delle ex officine Fs a Gallarate? “Se c’è interesse faremo Variante puntuale”
L'assessore all'urbanistica Sandro Rech risponde al centrosinistra che aveva posto la questione dopo che l'area è stata ri-messa in vendita. "Preferiamo cambiare poco e adeguarci alle reali esigenze della città piuttosto che riprogrammare tutto"

Il futuro delle aree delle ex Officine Fs? «In presenza di specifiche richieste da parte della proprietà ed in presenza di reali e sostanziali vantaggi urbanistici e monetari per il Comune, nulla osta a verificare proposte concrete e addivenire ad una variante puntuale anche in assenza di un nuovo Pgt».
Lo dice l’assessore all’urbanistica Sandro Rech, rispondendo al consigliere (ed ex assessore) Giovanni Pignataro, che aveva sollevato la questione del Documento di Piano del Pgt ormai scaduto.
Rech si chiede polemicamente «come mai nessuno si sia fatto avanti per realizzare quanto previsto e consentito», considerando inefficace la previsione urbanistica che era stata fatta nel Pgt approvato nel 2014-2015. Un Pgt che il centrodestra aveva fortemente contestato e che in particolare puntava alla eliminazione delle previsioni di edificazione nella zona in fregio alla superstrada 336, a Madonna in Campagna.
La Lega aveva allora contestato anche le scelte sul commercio (che confermavano in parte quelle del Pgt targato PdL, assessore Bossi; quando la Lega era all’opposizione). Ma la successiva, ipotizzata Variante non si era mai concretizzata, stoppata dall’inchiesta Mensa dei Poveri.

Da allora nessuna ipotesi di Variante generale.
E, con Documento di Piano scaduto, ora Rech conferma l’intenzione, eventualmente, di procedere con Varianti puntuali su singoli comparti. «Preferiamo cambiare poco e cercare di adeguarci alle reali esigenze della città piuttosto che riprogrammare tutto rimanendo dopo tutto in una situazione di stallo».
Di seguito l’intervento completo dell’assessore Rech.
Consigliere Pignataro mi consenta qualche divagazione sul tema
Il Piano di Governo del Territorio è articolato nei seguenti atti:
- DOCUMENTO DI PIANO (documento con validità quinquennale, sempre modificabile) le cui previsioni trasformative sono scadute
- PIANO DEI SERVIZI (documento senza termini di validità, sempre modificabile)
- PIANO DELLE REGOLE (documento senza termini di validità, sempre modificabile)
Premesso che gli ambiti di trasformazione sono rimasti efficaci per tutta la durata di vigenza del PGT Guenzani, è doveroso domandarsi come mai nessuno si sia fatto avanti per realizzare quanto previsto e consentito. C’è anche da domandarsi se le destinazioni ammesse fossero quelle effettivamente richieste dal mercato o meramente dei voli pindarici che non tenevano conto dell’ubicazione delle aree. Ipotizzare residenze in fregio ad una linea ferroviaria non sembra proprio la location più appetibile. Logica vorrebbe che i luoghi siano vocati più ad una destinazione Logistica che sfruttasse appieno lo status.
Ciò premesso in presenza di specifiche richieste da parte della proprietà ed in presenza di reali e sostanziali vantaggi urbanistici e monetari per il Comune, nulla osta a verificare proposte concrete e addivenire ad una variante puntuale anche in assenza di un nuovo PGT.
L’area in oggetto, infatti, necessita di una profonda rivoluzione, principalmente viabilistica, ed in particolare la via Pacinotti di un consistente aumento di calibro in modo da potersi proporre come alternativa parallela a Viale Milano (soprattutto nell’ottica del futuro ospedale) e una diversa distribuzione dei fabbricati permetterebbe di ottimizzare l’accessibilità degli stessi.
Ritengo quantomeno singolare parlare di appetibilità residenziale di Gallarate in orbita Milano e poi sbandierare l’orrore di una città dormitorio come fa certa Sinistra. Il tessuto sociale di una città deve essere sempre un giusto mix di residenza e servizi ma la componente lavoro deve essere prioritaria se vogliamo evitare il dormitorio puro. Cercare di attrarre imprenditori seri e affidabili pur nella ristrettezza di terreni industriali data dalla volontà dell’amministrazione a garantire consumo zero di suolo, è fondamentale ed è nei nostri programmi.
In merito alle Sue ripetute insinuazioni mi piace ricordare la frase di Gattopardesca memoria “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Ergo preferiamo cambiare poco e cercare di adeguarci alle reali esigenze della città piuttosto che riprogrammare tutto rimanendo dopo tutto in una situazione di stallo. I tempi sono bui, il futuro prossimo imprevedibile e la tanto decantata programmazione rischia di ritorcersi in breve tempo contro chi l’ha messa in atto.
Tagliare i nastri caro consigliere Pignataro è sintomo di efficienza e progettualità come sta a dimostrare la rinascita dell’edificio degradato di via Bottini a costo zero per le casse comunali, (edificio da Voi ipotizzato come polo bibliotecario sostituito dalla rivoluzione in atto nelle biblioteche civiche).
Tutte le opere in cantiere oggi avranno un taglio del nastro ma questo non è “fuffa” ma frutto di precise strategie. Due nuove scuole, ciclabili, palazzetti, cittadelle dello sport, rotatorie sono fatti concreti, non parole sterili, che hanno comportato la necessità di modifiche dello strumento urbanistico. Il futuro della città passerà anche attraverso queste scelte.
La designazione da Lei affibbiatami di Assessore all’immobilismo da un lato mi fa sorridere e dall’altro mi rende orgoglioso di essere in grado di tenere la barra dritta senza farmi influenzare dalle pericolose correnti (chi ha orecchie per intendere….)
Sandro Rech
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