L’invasione dei bruchi di Ifantria al Parco Bassetti
Il caso era stato sollevato già ad agosto, alcuni utenti lamentano le condizioni peggiorate: "I bruchi cadono anche sui giochi e le panchine". Il Comune: "Picco già raggiunto, scompariranno con calo delle temperature"

Al Parco Bassetti si diffonde la Ifantria americana e ci sono proteste e segnalazioni per l’invasione di bruchi nel più ampio e amato dei parchi gallaratesi. Anche se dal Comune viene specificato che non sono previsti interventi perché «il picco è già raggiunto» e i bruchi «con il calo delle temperature sono destinati a scomparire».
Già a fine agosto il caso era stato sollevato – quasi preventivamente – dai Verdi che avevano segnalato la presenza di una pianta già “colonizzata” dalle ragnatele e dai bruchi, chiedendo interventi di contenimento.
Le segnalazioni delle ultime due settimane da parte di altri cittadini raccontano di una situazione comunque problematica: «Nella zona dei giochi è pieno di bruchi, sui giochi e anche sulle panchine, cadono dagli alberi» racconta una lettrice che frequenta il parco con i figli piccoli. «Nella parte alta non so, ma in quella basse è un incubo. Non si può fare nulla?».
«Ad agosto la situazione non era così» aggiunge un altro cittadino. «È vero che si vedono anche molte piante private in giro che sono semimorte o cosparse di bruchi pelosi ma mi chiedo se non si possa intervenire almeno nel parco».
«Va ricordato che non sono pericolosi per la salute umana» premette l’assessore Sandro Rech, responsabile per l’ambiente e il verde, a cui abbiamo chiesto un commento. Che affida poi la risposta nello specifico e nel tecnico alla nota dell’agronomo comunale che (al di fuori della parte generale sulla natura dell’insetto e la sua diffusione) riportiamo pressoché integralmente.
Il tecnico ricorda che «non è previsto nessun intervento specifico da parte del Servizio Fitosanitario Regionale» e che in generale è consigliabile intervenire «contro le larve di seconda generazione», nel periodo nel cuore dell’estate, a fine luglio-inizio agosto.
Consiglio generale valido anche per i cittadini. Ma per i parchi pubblici? L’agronomo dice che «intervenire su alberi del patrimonio pubblico confinanti con alberi privati, rende inutile il trattamento in quanto gli insetti volano e non hanno difficoltà a ricolonizzare».
E dunque? A questo punto non resta che aspettare: «Il picco di defogliazione dovrebbe ormai essere stato raggiunto anche se sono ancora presenti i lepidotteri che con il calo delle temperature sono destinati a scomparire».

È la linea adottata anche in altri Comuni lombardi in queste ultime settimane, mentre altri – ad esempio Solaro nel Saronnese – stanno prevedendo interventi di disinfestazione anche in questa fase in cui le temperature sono in lento calo. Altri Comuni invece avevano svolto le ultime disinfestazioni sul finire di agosto.
Di seguito l’intervento dell’assessorato e dell’agronomo comunale:
Quest’anno si è verificata un importante ed estesa infestazione di Ifantria cunea.
E’ un lepidottero non dannoso per l’uomo che abitualmente viene contenuto in modo naturale, tuttavia quest’anno la sua proliferazione è stata favorita dalle condizioni ambientali particolari.
Hyphantria (Ifantria) cunea è una specie ampiamente diffusa in tutta l’area della pianura padana e si sposta volando tra le numerose specie ospiti. L’espansione dell’areale è stata possibile grazie agli adulti, che sono discreti volatori e alle larve, che facilmente si fanno trasportate dai veicoli. Anche la mancanza di efficaci nemici naturali, predatori e parassitoidi, ha facilitato la rapida diffusione di questo lepidottero, dotato inoltre di notevoli capacità di adattamento.
Hyphantria cunea è una specie originaria del Nord America. In Europa è stata segnalata per la prima volta negli anni ’40 del Novecento in Ungheria; in Italia è stata rinvenuta per la prima volta negli anni ‘80 in Emilia-Romagna, in provincia di Reggio Emilia e negli stessi anni si è diffusa anche in Lombardia. Attualmente risulta diffusa nel Nord e Centro Italia.
Non è previsto nessun intervento specifico da parte del Servizio Fitosanitario Regionale; tuttavia, per contenere massicce infestazioni di questo insetto è consigliabile intervenire con uno specifico trattamento a base di Bacillus thuringiensis contro le larve di seconda generazione (indicativamente a fine luglio-inizio agosto) e di limitarsi all’asportazione meccanica dei nidi nei confronti di quelle di prima generazione.
Si ricorda che per l’utilizzo di prodotti fitosanitari professionali è obbligatorio essere in possesso dell’abilitazione per l’acquisto e l’utilizzo degli stessi. In caso di trattamenti di tipo hobbistico è invece possibile impiegare prodotti fitosanitari che riportano in etichetta la specifica “ad uso non professionale”.
E’ bene ricordare che non è possibile trattare con insetticidi tutto il territorio o giardini estesi (perché dannoso anche per l’uomo) e la pratica di taglio dei rami colpiti può risultare più dannoso dell’infestazione stessa, oltre ad essere difficoltoso per alberi di alto fusto.Inoltre intervenire su alberi del patrimonio pubblico confinanti con alberi privati, rende inutile il trattamento in quanto gli insetti volano e non hanno difficoltà a ricolonizzare.
In base al grado di infestazione i cittadini in ambito privato possono utilizzare rimedi a basso impatto per ridurre il danno provocato dalla larva che mangia le foglie trattando alcune piante più sensibili. Il picco di defogliazione dovrebbe ormai essere stato raggiunto anche se sono ancora presenti i lepidotteri che con il calo delle temperature sono destinati a scomparire.
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