26 anni di Insubria a Busto Arsizio con il sogno di un grande polo scientifico
La prima tappa di questo percorso è l’inaugurazione del nuovo corso di laurea magistrale in Scienze delle attività motorie preventive e adattate, il 20 ottobre. In fase embrionale anche un corso di laurea in farmacia

Il Polo dell’Università dell’Insubria celebra 26 anni di presenza a Busto Arsizio con con una visione ambiziosa: diventare un centro scientifico e di ricerca di primo livello, capace di unire formazione, innovazione e territorio.
Scienze motorie
La prima tappa di questo percorso è l’inaugurazione del nuovo corso di laurea magistrale in Scienze delle attività motorie preventive e adattate, in programma lunedì 20 ottobre alle 10.30 ai Mulini Marzoli. Con 50 studenti iscritti, il corso rappresenta un passaggio fondamentale per la crescita del polo bustocco, sostenuto dalla rettrice Maria Pierro, intervenuta alla conferenza stampa in Comune a Busto Arsizio: «Sono molto felice di essere qui oggi – ha dichiarato – perché credo fortemente in questo polo, che voglio far fiorire Ringrazio il sindaco Antonelli per l’aiuto nel restauro dei Mulini Marzoli: sono rimasta incantata da questi spazi e in particolare dall’area dedicata a Scienze motorie, che sta ottenendo ottimi risultati».
Il nuovo corso di scenze motorie prepara operatori specializzati nell’attività motoria, nella promozione dell’invecchiamento in salute e nella gestione dell’attività fisica con esercizi specifici di soggetti con patologie dismetaboliche e croniche evolutive, come il Parkinson o la sclerosi multipla. Le prospettive occupazionali si estendono ai settori pubblici e privati: ATS, IRCCS, istituti riabilitativi e centri sportivi per disabili.
«Si tratta di un un percorso che forma professionisti capaci di operare nella promozione degli stili di vita salutari e nella post-riabilitazione di pazienti con patologie croniche – ha spiegato il docente coordinatore del corso, Gianpiero Merati –. Puntiamo in partiamo su collaborazioni con università estere e con le scuole superiori del territorio».
Il laboratorio allestito ai Mulini Marzoli, dotato di strumentazioni all’avanguardia, è uno dei punti di forza del nuovo corso e ha richiesto un investimento significativo anche da parte del Comune. «Abbiamo investito tanto e vogliamo fare ancora di più – ha dichiarato il sindaco Emanuele Antonelli –. Il mio sogno sarebbe avere un grande polo universitario in quello che diventerà l’ex ospedale. Busto è una città strategica, tra Insubria e Liuc, con scuole superiori di eccellenza. Ci mancava solo l’università: oggi intravediamo finalmente qualcosa di concreto».

Il professor Merati ha inoltre sottolineato l’obiettivo di integrare il corso nel tessuto locale: «Abbiamo avviato contatti con le RSA e i centri di riabilitazione del territorio, come la Fondazione La Provvidenza, o centri medico-sportivo come la Mapei. Accanto al corso, nascerà anche il Centro di ricerca per l’invecchiamento in salute, L’intento è creare una rete virtuosa tra università, ricerca e servizi sociosanitari, che valorizzi Busto e le sue potenzialità».
La laurea in Farmacia e il polo scientifico
Una visione che è tra le principali missioni dell’Insubria. La rettrice Maria Pierro ha ribadito come proprio l’obiettivo sia quello di rendere Busto Arsizio un punto di riferimento per la ricerca e la formazione scientifica: «Mi auguro che questo polo possa catalizzare l’attenzione non solo dell’Università, ma anche del territorio. In prospettiva stiamo lavorando con grande impegno all’avvio di un nuovo corso di laurea in Farmacia, in collaborazione con la docente di farmacologia, Tiziana Rubino che si sta occupando della progettazione del percorso formativo. Mancano solo alcuni step di natura procedurale, di carattere amministrativo, che spero non incontrino ostacoli: i primi due anni saranno a Como, ma il triennio finale vorremmo portarlo qui a Busto ».
Accanto ai corsi di Biomedical Sciences (double degree in inglese), Biologia e Infermieristica, il nuovo corso in Scienze motorie e i laboratori scientifici in campo biomedico a Villa Manara consolidano la vocazione scientifica del polo bustocco. La rettrice ha sottolineato come l’Insubria conti già 17 docenti a Busto, con le condizioni per costituire presto un dipartimento autonomo. «È un territorio fertile, con una forte vocazione industriale e scientifica. L’obiettivo è far fiorire un polo che unisca didattica, ricerca e innovazione».
Ma questa crescita richiede anche nuove aule e laboratori. E in attesa che la costruzione del nuovo ospedale unico Busto-Gallarate liberi spazi nell’attuale struttura di via Arnaldo da Brescia, la rettrice guarda a Malpensa Fiere come possibile sede di supporto: «Busto può diventare un polo innovativo come Mind a Milano, in un asse economico e scientifico che unisce Varese, Busto e Como. Questa è una posizione strategica e abbiamo bisogno del sostegno logistico del Comune per crescere».
Un polo per i giovani e per il territorio
Il progetto dell’Insubria si inserisce inoltre in una visione più ampia che vede Busto Arsizio come città dei giovani Vogliamo rilanciare il concetto di una città che offre percorsi formativi di eccellenza per i giovani», ha dichiarato l’assessore all’Istruzione Paola Colombo.
Anche il direttore generale dell’Insubria, Antonio Romeo, ha sottolineato l’importanza della collaborazione: «Solo grazie a un rapporto proficuo tra università, amministrazione e territorio si costruiscono vere eccellenze. Busto è una realtà sempre più orientata ai giovani e ai progetti di ricerca, con investimenti già in corso e altri in programma».
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