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81 anni fa la morte del partigiano legnanese Mauro Venegoni: “Un mito che non muore”

Mauro Venegoni è stato ricorcato nell’81° anniversario della sua uccisione. Morì torturato dai fascisti nel 1944 senza mai tradire i suoi compagni. Il nipote Dario: “Un esempio di coerenza e coraggio che parla ancora oggi”

Generico 20 Oct 2025

«In quest’epoca in cui tanta parte della politica ci sembra lontana e in cui va a votare solo la metà della popolazione, non può lasciarci indifferenti l’esempio di un uomo che ha saputo sempre essere coerente con le proprie idee, pagandone il prezzo in prima persona». Con queste parole, Dario Venegoni, nipote del partigiano Mauro Venegoni e presidente dellA.N.E.D. (Associazione Nazionale ex Deportati), ha aperto il suo toccante intervento durante la commemorazione dell’81° anniversario dell’uccisione dello zio, avvenuta il 31 ottobre 1944.

commemorazione mauro venegoni 2025 cassano magnago

La cerimonia si è svolta domenica 26 ottobre 2025 a Cassano Magnago, vicino al cippo dedicato al partigiano lungo la strada Busto Arsizio–Cassano Magnago, proprio dove il suo corpo era stato sepolto dopo l’assassinio. La commemorazione, organizzata dai Comuni di Cassano Magnago, Legnano e Busto Arsizio, si è aperta con il corteo accompagnato dalla Banda di Cassano Magnago e la deposizione di una corona al monumento. Il Vicepresidente A.N.P.I. Legnano, Giuliano Celin, ha introdotto gli interventi, aprendo la scaletta con il saluto del sindaco di Cassano Magnago, Pietro Ottaviani.

I giovani e la memoria

commemorazione Mauro Venegoni a Cassano Magnago

Protagonisti sono stati anche gli studenti della scuola secondaria Dante Alighieri di Legnano,  e i ragazzi del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Cassano Magnago, che hanno presentato riflessioni nate da una ricerca storica sul monumento dedicato a Mauro Venegoni nel loro Comune: «Questo lavoro mi ha offerto l’occasione di domandarmi quanto sia stato difficile per lui scegliere di essere partigiano e di correre così tanti rischi per la libertà e di capire quanto siamo fortunati», ha detto uno dei giovani amministratori.

“Simbolo della lotta partigiana”

Nel suo discorso, Dario Venegoni ha descritto lo zio come «un uomo rigoroso, coraggioso e sempre fedele ai suoi principi di democrazia e libertà». Lo dimostrano alcune lettere, scritte dallo stesso Mauro e indirizzate ai familiari durante il suo internamento nel campo di concentramento di Istonio Marina. Fra queste c’è quella indirizzata al fratello Guido: «Ne ho visti già tanti andare a casa. Io sono di quelli a cui manca quell’abilità, e non vuole averla, nel sapere escogitare il modo di tornare a casa. Io sono qui per quello che sono, perché ho le mie concezioni e per le quali non ho nulla di cui rimproverarmi». Fu uno degli ultimi a lasciare a lasciare il campo di lavoro dopo la caduta del fascismo.

Nato a Legnano il 4 ottobre 1903, operaio con la sesta elementare, anche in carcere non smise mai di sttudiare il francese, il tedesco, la storia, l’economia e la filosofia: «Mio zio credeva fermamente nei valori del lavoro, della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale e anche quando fu chiamato a organizzare il sindacato nel sud e fu arrestato, si rivolse con fermezza ai suoi familiari: “Non ho fatto niente di male. Ho esercitato un mio diritto inalienabile, il diritto di scioperare”».

Fu sempre tra i primi e sempre in prima linea quando si doveva organizzare una lotta partigiana, e anche quando fu catturato dalle camice nere 81 anni fa e sottoposto a torture, non rivelò mai informazioni sull’organizzazione partigiana, salvando centinaia di compagni: «La verità è che nessuno di noi sa come reagirebbe di fronte a torture così efferate – ha concluso Dario – ma è un dato di fatto che Mauro non ha parlato, e nessuno dopo di lui è stato arrestato a causa delle sue confessioni. La sua morte atroce lo ha reso un simbolo della lotta partigiana, un esempio per i giovani che decisero di prendere le armi contro il fascismo nel suo nome. Vorrei dire che è un mito che non muore, a giudicare da quanti siamo qui oggi a ricordare il suo impegno». Mauro Venegoni per tutto questo è stato insignito della medaglia d’oro al Valor Militare della Resistenza.

La cerimonia è stata accompagnati con l’esecuzione di alcuni brani da parte dell’Orchestra Fiati del Liceo Candiani Bausch di Busto Arsizio, diretta dal maestro Franco Conetta, in un momento di intensa emozione e raccoglimento collettivo.

Pubblicato il 26 Ottobre 2025
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