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A Gallarate case popolari senza riscaldamento. “Viviamo al freddo, senza acqua calda dal 9 settembre”

Il Sicet, sindacato inquilini, solleva il caso di tre famiglie con caldaia fuori uso o in cattive condizioni. "C'è un problema con chi ha in appalto le manutenzioni, ma Aler deve farsene carico". Aler: "Sollecitata la ditta, pronti ad applicare penali"

caldaia

«È dal 9 settembre che non abbiamo acqua calda. E ora siamo al freddo. Siamo malati, non ce la facciamo più». È l’appello accorato di Vincenza e Giovanni, 73 e 72 anni, che vivono in una casa popolare di Gallarate. Da alcune settimane affrontano il freddo e l’umidità senza riscaldamento né acqua sanitaria, che mancava già a settembre quando le temperature erano ancora calde.

Una protesta accorata. «Questa casa era un tugurio, l’abbiamo sistemata con fatica.  In 14 anni mai si è sentita la mia voce lamentarsi. Ma ora ogni settimana senza calore è come un mese di vita in meno».

La loro situazione – denuncia il Sicet, sindacato inquilini della Cisl – non è un caso isolato. Altri inquilini, sparsi tra vicolo Volpe e vicolo del Gambero in centro e via Pradisera in periferia, stanno vivendo disagi simili. Il problema, come segnala il Sicet-Cisl, riguarda le caldaie non funzionanti e la manutenzione che non arriva.

A farsi portavoce delle proteste è Valentina Pignatelli, responsabile del Sicet-Cisl di Gallarate: «In tre appartamenti è stato già effettuato un primo sopralluogo: in due casi le caldaie sono del tutto fuori uso, mentre in un terzo l’inquilina è costretta a posizionare secchi sotto l’impianto per raccogliere le perdite d’acqua. In altri due alloggi – uno in vicolo Volpe 1 e l’altro in via Pradisera – i residenti hanno chiesto direttamente la sostituzione dell’impianto che però non è stata ancora comunicata».

“Un problema con chi ha l’appalto alle manitenzioni”

A mancare, però, non è solo il comfort, per chi : senza acqua calda anche le normali pratiche igieniche diventano un problema serio, soprattutto per chi ha problemi di salute o è anziano. «Un conto è un ritardo nell’intervento per il cancello rotto o l’erba incolta, ma qui parliamo di caldaie rotte da quasi due mesi. È un problema che incide profondamente sulla vita quotidiana delle persone, molte delle quali fragili», continua Pignatielli.

Il nodo, secondo il sindacato, riguarda l’appaltatore incaricato della manutenzione degli impianti da parte di Aler, che ad esempio avrebbe avuto problemi ad accedere ai tetti nelle case popolari di proprietà comunale del centro di Gallarate (vicolo Volpe-vicolo del Gambero). «Se ci sono problemi con l’appalto – aggiunge Pignatelli – allora è Aler che deve farsi carico della situazione e trovare una soluzione. Queste sono urgenze da affrontare subito, senza ulteriori rinvii».

La risposta di Aler: “Sollecitata la ditta incaricata”

Abbiamo chiesto conto ad Aler Varese-Monza Brianza-Busto Arsizio: l’azienda conferma che «si sono registrati ritardi da parte della ditta incaricata all’esecuzione degli interventi, con conseguenti disagi per alcuni inquilini».

«L’azienda, consapevole della delicatezza della situazione, ha prontamente sollecitato l’impresa con un nuovo ordine di servizio con richiesta formale di ultimazione degli interventi, riservandosi di applicare le penali contrattuali previste in caso di ulteriori inadempienze e di segnalare l’impresa agli organi competenti. L’Azienda sta seguendo con la massima attenzione l’evolversi dei lavori, attivando tutte le procedure necessarie per assicurare il ripristino del servizio di riscaldamento entro la settimana corrente».

«Aler ribadisce l’impegno costante nel garantire il buon funzionamento degli impianti e la qualità dell’abitare nei propri edifici, nella piena tutela degli utenti e della sicurezza collettiva».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 29 Ottobre 2025
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