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Live Aid 1985: quando la musica divenne mondo

A quarant’anni dal Live Aid, un libro di Angelo De Negri e Aldo Pedron (Arcana) ripercorre il concerto che unì Londra e Philadelphia. Venerdì 10 ottobre gli autori saranno a Materia per presentarlo

live aid

Il 13 luglio 1985 la musica parlò al pianeta. Due palchi, due continenti, un’unica diretta che collegò Londra e Philadelphia per oltre sedici ore: fu il Live Aid, il più grande evento musicale e televisivo dello scorso secolo. Dietro le chitarre e i satelliti, un obiettivo semplice e universale: raccogliere fondi per l’Etiopia colpita dalla carestia.

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Live Aid, il juke box globale compie 40 anni

Quarant’anni dopo, quella giornata vive di nuovo in un volume monumentale, Live Aid – Il Juke Box globale compie 40 anni, firmato da Angelo De Negri e Aldo Pedron e pubblicato da Arcana. Un libro di 550 pagine che racconta ogni dettaglio di quell’impresa: i contesti storici e sociali, i protagonisti, i retroscena e il ritmo frenetico di una giornata che mise in connessione miliardi di persone.

De Negri e Pedron, studiosi e giornalisti che da anni indagano la storia del rock, hanno raccolto cronache, testimonianze e documenti, componendo un ricchissimo archivio vivente dell’evento. Al volume si aggiungo anche altre firme. Nelle prime pagine il saggio di Ezio Guaitamacchi introduce infatti il lettore a quella che chiama la Woodstock degli anni Ottanta, mentre Giovanni Fabbi racconta il clima politico e culturale dell’epoca, tra la Gran Bretagna di Margaret Thatcher e l’America di Ronald Reagan, dove la musica pop si stava trasformando in un linguaggio planetario.

Il cuore del volume è il racconto minuto per minuto del 13 luglio 1985. A Wembley scorrevano Queen, U2, David Bowie, Elton John, Paul McCartney. A Philadelphia, in parallelo, Madonna, The Who, Led Zeppelin, Tina Turner, Neil Young. Ogni performance è documentata con precisione: setlist, orari, curiosità, formazioni, imprevisti e momenti che sarebbero entrati nella memoria collettiva. Tra questi spicca il viaggio di Phil Collins, unico artista a esibirsi in entrambi i concerti: suonò a Londra con Sting, poi salì sul Concorde diretto negli Stati Uniti per raggiungere Eric Clapton e i Led Zeppelin. Un gesto che nel libro diventa simbolo dell’intero Live Aid, capace di unire due emisferi in un solo battito musicale.

Il volume dedica spazio anche ai dischi che aprirono la strada, da Do They Know It’s Christmas? dei Band Aid a We Are the World degli USA for Africa, e alle testimonianze di chi visse l’evento da vicino: Ronnie Jones, Federico Guglielmi, Stefano Senardi, Leonie Kilroy. Una sezione finale raccoglie materiali d’archivio, foto, pagine di giornal e memorabilia, restituendo il senso di un tempo in cui la musica provava a cambiare le cose.

Il Live Aid rimane una delle grandi esperienze collettive del Novecento: una giornata in cui la musica, la televisione e la solidarietà costruirono un linguaggio comune. Il libro di De Negri e Pedron la racconta con attenzione storica e affetto, trasformando il ricordo in un racconto pieno di voci e immagini.

Venerdì 10 ottobre, alle 21, gli autori saranno a Materia (via Confalonieri 5, Sant’Alessandro di Castronno) per presentare il volume e rispondere alle domande del pubblico. Un incontro per tornare a quel giorno in cui la musica provò ad unire al mondo.

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Pubblicato il 05 Ottobre 2025
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