Politica di coesione europea, manifestazione a Bruxelles: Regioni e territori contro la centralizzazione dei fondi
Alla guida della protesta Kata Tüttő, presidente del Comitato Europeo delle Regioni (CdR), che ha denunciato con fermezza la proposta di riforma avanzata dalla Commissione
Governatori e rappresentanti delle regioni e dei territori europei si sono dati appuntamento oggi di fronte alla sede del Parlamento europeo per una manifestazione contro la riforma delle politiche di coesione dell’Unione europea, che secondo i manifestanti rischia di centralizzare ingiustamente la gestione dei fondi a favore degli Stati nazionali, marginalizzando il ruolo delle autorità locali e regionali.
Alla guida della protesta Kata Tüttő, presidente del Comitato Europeo delle Regioni (CdR), che ha denunciato con fermezza la proposta di riforma avanzata dalla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen. Secondo Tüttő, la proposta trasformerebbe la politica di coesione svuotandola della sua funzione originaria e spezzando quel legame diretto che da sempre unisce Bruxelles alle comunità locali e regionali.
Tra i numerosi rappresentanti presenti anche Guido Guidesi, assessore allo sviluppo economico della Lombardia, che ha sottolineato l’importanza di mantenere un modello di governance multilivello in cui il territorio continui a svolgere un ruolo centrale nella definizione e gestione delle risorse, criticando la prospettiva della centralizzazione e della riduzione delle competenze regionali.
La riforma in discussione prevede la sostituzione degli attuali circa 540 programmi della politica di coesione con 27 Piani di partenariato nazionali e regionali, uno per ciascuno Stato membro, un modello che lega l’erogazione dei fondi al raggiungimento di obiettivi di riforma. Le regioni temono però che questa nuova configurazione riduca la trasparenza e l’efficacia degli investimenti, mettendo a rischio la capacità di governo locale e il supporto diretto alle aree meno sviluppate.
La protesta si colloca in un momento delicato, alla vigilia delle trattative tra Parlamento europeo e Consiglio sui contenuti del Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, che comporta un budget complessivo di quasi 2mila miliardi di euro, con un aumento nominale delle risorse destinate alla coesione, ma con un significativo ridisegno della governance e dei meccanismi di allocazione delle risorse.
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