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A Cassano Magnago un supermercato al posto del granoturco. Il passaggio anche in consiglio comunale

A lungo il terreno è rimasto coltivato, nel mezzo di una zona residenziale di villette tra via Vecchia Villa, via Rossini e via Puccini. Si attua una previsione indicata dal Pgt del 2007. Le Acli critiche: "Cementificazione senza sosta, mentre si dice di voler recuperare l'esistente"

supermercato cassano magnago

A Cassano Magnago “spunta” – si fa per dire – un nuovo supermercato e si accende il dibattito.
La nuova struttura sorgerà tra le vie Rossini, via Puccini e via Vecchia Villa, in quella porzione di periferia residenziale che sta appena fuori l’asse centrale di via Venegoni-Cinque Giornate. Il terreno agricolo – in vari periodi coltivato a granoturco o a prato – si trova di fronte alla chiesa moderna di San Martino, riferimento di quella zona di Cassano.

Terreno agricolo nell’uso odierno, ma già individuato come “Ambito di progettazione coordinata 16″, nel Piano di Governo del Territorio vigente, che . Intervento privato «in linea con quanto prevede la normativa urbanistica», ha detto il sindaco Pietro Ottaviani, che relazionato dicendo che la proposta ha avuto il via libera di Paesaggistica e studio di traffico e che dunque procede senza particolari discussioni.

L’area ha complessivamente un’estensione di 15.300 metri quadrati e l’accordo per il via libera prevederebbe la cessione di una porzione al Comune, pari a 5.200 metri.
Il tutto, come richiamava il sindaco Ottaviani, in conformità alle regole fissate nel Piano di Governo del Territorio del 2007.
«Non si può non considerare che da allora molte cose sono cambiate sul nostro territorio» fa notare il direttivo del Circolo Acli in un comunicato. «Molteplici sono i supermercati nel frattempo realizzati o sono in fase di costruzione» , come ad esempio quello nel vicino territorio di Cairate, sulla direttrice Cassano-Cairate. Non si sente quindi la necessità di un nuovo supermercato, dato che tali strutture commerciali hanno inflazionato la nostra zona a scapito dei negozi di prossimità che vediamo continuamente chiudere» (sono almeno sei le medie strutture presenti, molte spuntate negli ultimi anni).

Le Acli fanno una analisi che va oltre il singolo aspetto: «La cementificazione del territorio prosegue senza sosta, nonostante si affermi di voler agire per il recupero del patrimonio edilizio esistente e per una rigenerazione urbana di aree o edifici fatiscenti o abbandonati. Non è questo il modello di città in cui vorremmo vivere».

Il sindaco Pietro Ottaviani ha anche parlato dell’ipotesi di «case popolari» sulla porzione di terreno che il Comune riceve con l’accordo. È una prospettiva per ora vaga, anche perché la tendenza generale non è certo sul rafforzamento del patrimonio di case pubblico (più frequente il contrario: alienazione degli alloggi popolari).
Le Acli dal canto loro bollano l’idea come «una trovata per addolcire la pillola»: «Se si volesse realmente procedere nel senso del recupero, non mancano certo sul territorio molti edifici fatiscenti da ristrutturare come case popolari».

“In cambio opere di compensazione. Ma che fine ha fatto la rotonda Lidl?”

Non solo, le Acli tornano sul tema edilizia e urbanistica per ricordare le situazioni aperte: «Le opere di compensazione spesso vengono sbandierate per giustificare delle concessioni edilizie, ma poi rimangono lettera morta: ad esempio, pensiamo alla situazione relativa al
supermercato Lidl alla cui costruzione in deroga si era opposto un gruppo di cittadini con motivate osservazioni: ma il supermercato è stato ugualmente realizzato con la giustificazione che la società costruttrice avrebbe realizzato una nuova rotonda in luogo del semaforo all’incrocio tra la via Dubini e la via De Gasperi. Era il 2019, oggi dopo ben sei anni della rotonda ancora nessuna traccia». Il tema, in effetti, era già stato sollevato anni fa dall’opposizione ma l’intervento complementare non si è concretizzato.

Il tema in consiglio comunale

Al di là dell’analisi proposta dalle Acli, in ogni caso il tema di questo nuovo intervento edilizio si affaccerà anche in consiglio comunale. Nella prossima seduta infatti (fissata per giovedì 27 novembre alle 21) all’ordine del giorno c’è la discussione e il voto sulla “acquisizione a titolo gratuito di porzione di area di compendio del terreno contraddistinto con il numero di mappa 2325 compresa nel comparto “4a belgrano” del p.e.e.p.”, vale a dire appunto lo “scambio” del terreno che verrà ceduto al Comune.
Passaggio tecnico che fa riferimento al comparto “Belgrano”, nome con cui è definita l’area. Ma al di là del passaggio tecnico, dietro c’è anche il tema politico del nuovo insediamento dentro l’area residenziale, che probabilmente farà ancora discutere.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 24 Novembre 2025
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