Busto Arsizio, i Cobas: “Sul fondo 2025 serve il confronto con i lavoratori del Comune”
Il sindacato di base chiede che le risorse aggiuntive, pari a 540mila euro, siano gestite in modo equo e trasparente, coinvolgendo direttamente il personale comunale nelle decisioni
La contrattazione per l’utilizzo delle risorse del 2025 al Comune di Busto Arsizio entra in una fase decisiva e il sindacato di base Al Cobas rivendica il diritto dei dipendenti a essere coinvolti nelle scelte.
Secondo quanto dichiarato dall’organizzazione sindacale, l’anno in corso segna un momento significativo per la contrattazione integrativa: il fondo destinato ai lavoratori comunali registra un incremento di 540mila euro rispetto agli anni precedenti. Un risultato reso possibile dal Decreto 25/2025, che consente agli enti locali di superare il vincolo normativo che per anni aveva bloccato le risorse al livello del 2016.
L’incremento, tuttavia, è riservato ai cosiddetti enti “virtuosi”, cioè quelli che negli anni passati hanno risparmiato sulle assunzioni rispetto ai limiti consentiti. Tra questi figura anche il Comune di Busto Arsizio, che — sottolineano i Cobas — può ora destinare risorse aggiuntive alla contrattazione decentrata grazie ai risparmi accumulati.
“Un riconoscimento dovuto ai lavoratori”
“Finalmente i lavoratori potranno avere almeno un riconoscimento economico a fronte dei sacrifici in termini di impegno e carichi di lavoro che da anni stanno sopportando”, si legge nella nota firmata da A.L. Cobas.
Il sindacato dà atto all’amministrazione bustocca di aver colto questa opportunità, ma pone l’attenzione sul modo in cui le somme aggiuntive verranno utilizzate.
In base al contratto nazionale, le risorse potranno essere destinate a progressioni economiche, indennità legate a condizioni di lavoro, turni e reperibilità, premi di performance o forme di welfare aziendale. Per Al Cobas, il principio che deve orientare la scelta è quello dell’equità, affinché tutti i lavoratori possano trarne beneficio.
“Serve trasparenza, non deleghe in bianco”
Il sindacato di base chiede che la Rappresentanza sindacale unitaria e le organizzazioni sindacali (CSA, UIL e CISL) convocano un’assemblea per discutere insieme ai lavoratori la destinazione dei fondi.
“Non dovrebbero esserci deleghe in bianco: chi va a trattare deve farlo solo dopo aver fornito un’adeguata informazione e aver raccolto le proposte del personale”, scrive Cobas, che accusa le altre sigle di non voler aprire un confronto pubblico.
“Si tratta di soldi dei lavoratori, non nella disponibilità di qualche dirigente sindacale” prosegue la nota. “Vanno gestiti nella massima trasparenza. La democrazia sindacale non può essere agitata dal palco e poi praticata a fasi alterne.”
La richiesta dei Cobas, in conclusione, è chiara: coinvolgere direttamente i dipendenti comunali nelle scelte sulla destinazione dei fondi, restituendo centralità al principio della partecipazione e della trasparenza.
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