“L’ennesimo supermercato al posto dei campi: a Cassano un errore che pagheremo a caro prezzo”
Tra i temi sollevati dal circolo Legambiente Il presidio c'è anche l'impatto del traffico sulla zona di Cassano Basso
«Sappiamo bene che su quell’area esistono diritti edificatori. Proprio per questo sarebbe stato utile, e forse è ancora possibile, negoziare», dicono quelli di Legambiente Cassano Magnago, a proposito del discusso progetto di supermercato da realizzare nella zona residenziale di Cassano Basso.
Nei giorni scorsi il progetto è stato oggetto di una polemica anche piuttosto accesa, con l’intervento delle Acli cittadine (qui) e la successiva risposta del sindaco Pietro Ottaviani (qui). Oggi tornano alla carica gli ambientalisti del circolo Il presidio, che critica la perdita del terreno naturale, «suolo fertile, acqua trattenuta, aria pulita, frescura, “biodiversità urbana”».
Per questo Legambiente propone una strada diversa: «L’area potrebbe diventare un parco agricolo, un luogo di educazione ambientale, un Healing Garden (Giardino Terapeutico), un progetto di agricoltura sociale, un corridoio ecologico per la piccola fauna», negoziando con i proprietari.
Nel frattempo questa sera (giovedì 27 novembre) è previsto il primo passaggio, seppur indiretto, sulla vicenda.
Di seguito il comunicato stampa completo del circolo Il presidio:
Cassano Magnago, l’ennesimo supermercato al posto dei campi: un errore che pagheremo a caro prezzo
A Cassano Magnago c’è un terreno che per decenni ha fatto quello che un terreno dovrebbe fare: ospitare coltivazioni, prato, verde. Un pezzo di paesaggio rurale incastrato tra le vie Rossini, Puccini e Vecchia Villa, proprio davanti alla chiesa di San Martino. Ora, su quei 15.300 metri quadri, sta calando una mano pesante: un nuovo supermercato, marchio Famila. Sì, un altro. Perché pare che, nella nostra zona, ricoprire tutto di asfalto sia una vocazione. Un progetto che non contrasta il consumo di suolo né il riscaldamento climatico e perpetua un vecchio modello di gestione del territorio, figlio di un PGT del 2007.
La giustificazione tecnica del Comune è quasi scontata: “È tutto conforme al PGT”. Certo. Peccato che il Piano di Governo del Territorio risalga al 2007. Già allora come Legambiente avevamo chiesto di ridurre gli APC (Ambiti di Programmazione Coordinata) all’interno del tessuto urbano, al fine di conservare il suolo, richiesta che in seguito abbiamo ribadito ad ogni occasione. Dal 2007 ad oggi il mondo è cambiato, la sensibilità delle persone pure, l’esigenza di conservare suolo si è fatta improcrastinabile, e per modificare le cose sarebbero stati sufficienti un pizzico di buon senso e di coraggio che però chi è al governo della città da lunghi anni non ha avuto. Invece niente. Si persevera nella “solita” direzione, ma continuare a costruire centri commerciali su terreni coltivati non è pianificazione: è inerzia. Cassano già strabocca di supermercati. Davvero ne serve un altro? A due chilometri trovi Tigros. Poco più in là Coop. Poi Conad, MD, In’s, Lidl, Carrefour… la lista è talmente lunga che sembra una fiera della grande distribuzione. E allora la domanda viene da sé: ai cassanesi serve davvero l’ennesimo supermercato? A scomparire non è “solo un campo”: è suolo fertile, acqua trattenuta, aria pulita, frescura, “biodiversità urbana”. Tutto gettato via.
Il problema non è l’ennesimo supermercato al posto dei campi: un errore che pagheremo a caro prezzo estetico, ma funzionale: ogni metro di suolo perso è un pezzo di futuro che si sgretola, di servizi ecosistemici gratuiti che vanno in fumo. In questa operazione 5.200 m² verranno ceduti al Comune.
Non solo: il progetto prevede la cessione al Comune di una porzione dell’area per servizi o edilizia residenziale. Tutto molto bello se si trattasse di recuperare un’area dismessa, ma in questo caso usare le case popolari per giustificare consumo di suolo è una scorciatoia politica che non regge. L’unica vera compensazione ambientale è relativa alla messa a dimora di 90 alberi. Troppo pochi per un’area di quelle dimensioni. Servirebbe una “zona cuscinetto” verde più ampia, oltre all’individuazione di aree da rendere inedificabili.
L’effetto domino del traffico: e i residenti? Un nuovo supermercato significa aggiungere auto, mezzi pesanti, semafori. Una zona residenziale rischia di diventare un nodo logistico. Serve una visione diversa: non più consumo, ma rigenerazione. Oggi ogni Comune che guarda avanti recupera aree dismesse, valorizza il verde agricolo, crea orti urbani, giardini.
Un’altra strada è possibile: sappiamo bene che su quell’area esistono diritti edificatori. Proprio per questo sarebbe stato utile, e forse è ancora possibile, negoziare per evitare di costruire, salvaguardando così una superficie che dà respiro al quartiere. Con una visione più moderna, l’area potrebbe diventare un parco agricolo, un luogo di educazione ambientale, un Healing Garden (Giardino Terapeutico), un progetto di agricoltura sociale, un corridoio ecologico per la piccola fauna.
Un appello: È ora che i cittadini e le associazioni si facciano sentire. Che il Comune apra un confronto vero. Perché quando il suolo viene cementificato non torna più indietro.
Legambiente Circolo Il Presidio APS Cassano Magnago
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Entrano in vigore le nuove tariffe "metropolitane", Saronnese e Busto più vicine a Milano
Felice su Fucile d'assalto e mitragliette nella casa dell'ex ispettore di Malpensa
lenny54 su In vendita casa Bossi, villa simbolo della "Lega di una volta"
lauralaura su Ospedali troppo caldi: la Regione comprerà i condizionatori
gcbiakmw su Lo spinello fa male
Rita Campiotti su Torna IceOut, qual è la vostra gelateria preferita?










Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.