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A Gallarate arrivano gli aumenti sulle mense e servizi scolastici. “È così che si aiutano le famiglie?”

Fanno parte della nuova manovra di bilancio. Peseranno sulle famiglie meno abbienti ma anche sulla classe media. Silvestrini: “una presa in giro. Mi appello ai colleghi del centrodestra”

Inaugurazione mensa Istituto Rodari Legnano

A Gallarate scattano gli aumenti su mense e servizi scolastici. Una “stangata”, come si suol dire, che pesa soprattutto sui redditi più bassi, ma anche in misura minore sulla classe media.

Partiamo dai numeri nudi e crudi, con il confronto tra le tariffe in vigore e quelle che entrano in vigore dall’anno prossimo, secondo quanto previsto dal bilancio dell’amministrazione Cassani.

Fino ai 10mila euro di Isee si pagheranno 4,40 euro a pasto, quando prima si pagavano 1,70 euro (fino al 5mila) o 2.80. E questi perché le prime due fasce sono state accorpate.

Dai 10 ai 20 mila di Isee i singoli pasti si pagheranno 4,90 euro anziché 4,50, con un aumento più contenuto.

Fino al 40mila si sborserà 5,40 euro contro i 5 di prima. Rimane invece uguale la fascia più alta: 6 euro per chi ha Isee sopra i 40mila.

Una sorta di progressività al contrario, nel senso che gli aumenti pesano assai di più sulle famiglie più povere e invece sono più contenute o addirittura identiche per chi aveva un reddito più alto.

Nei servizi pre- e post-scuola la dinamica è simile. Fino al 10mila euro di ISee il pre-scuola costava 100 euro e il post-scuola 150, dall’anno prossimo  schizza a 160 e 260 euro (si finisce tutti in una fascia fino ai 20mila euro). Il costo aumenterà, anche se in misura minore, anche per le famiglie fino ai 20mila euro di ISee.

Chi ha un Isee oltre 20 mila euro pagherà 220 e 360 euro rispettivamente per pre- e post-scuola, rispetto ai 200 e 300 euro euro previsti dalle attuali tariffe.

“Vergognoso raggirare così i cittadini” attacca Margherita Silvestrini, consigliera comunale d’opposizione (Pd) che si occupa di sociale. “E non è una scelta non lungimirante per una città che sta invecchiando e che avrebbe bisogno di attrarre famiglie giovani, che già trovano ostacolo nelle dinamiche immobiliari, ora vengono puniti anche con gli aumenti” .

“Mi stupisco veramente perché in quest’ultimo anno di mandato assistiamo all’ennesimo aumento sui servizi, che vanno a pesare sulle famiglie con bambini”. Parla di ennesimo aumento perché “prima abbiamo avuto gli aumenti sui servizi per disabili, poi quelli sui servizi sugli anziani, ora questi”.

Silvestrini ha fatto una analisi completa sull’impatto della nuova manovra, con il taglio della addizionale Irpef e insieme l’aumento dei servizi di mensa scolastica, pre e post scuola. LSbandierano una riduzione IRPEF che non ha senso, perché il carico per tutte le fasce sarà molto maggiore del piccolo risparmio ottenuto dal taglio sui redditi”.

In che termini? Silvestrini mostra le simulazioni: “Chi ha un Isee di 85mila euro ha un risparmio di Irpef di 50 euro e paga 900 euro in più di mensa scolastica.  Una famiglia da 28 mila (quindi una famiglia con un solo stipendio) con un figlio ottiene 14 euro in più dal taglio dell’Irpef e ne spende 150 euro in più. Ma con due figli l’aumento dei servizi scolastici arriva a 946 euro”.

Silvestrini lancia un appello al centrodestra che sostiene il sindaco Cassani: “Riempirsi la bocca di Dio Patria e famiglia è facile, ma poi nella concretezza non si fa nulla per le famiglie. Veramente una presa in giro. Mi auguro sempre che il 19 sera qualcuno in maggioranza saprà dire No, perché sono convinta che ci siano colleghi nel centrodestra che vorrebbero una città più attenta alle famiglie”.

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 06 Dicembre 2025
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