Alfa rinnova l’impianto di depurazione a Lonate Pozzolo, «Consumi energetici ridotti del 20%»
L'impianto di Sant'Antonino Ticino è il più grande della provincia e il quarto più grande della Lombardia e fornisce acque depurate di qualità per l'agricoltura, «Al lavoro per trasformare i fanghi di scarto in nuove risorse»
Il depuratore di Sant’Antonino Ticino situato a Lonate Pozzolo è al centro di un importante intervento di rinnovamento. Un progetto che ha permesso di ridurre l’impatto energetico dell’impianto, migliorare la qualità delle acque e che in futuro punta a trasformare gli scarti della depurazione in risorse per il territorio.
Il piano è stato presentato giovedì 4 dicembre al depuratore di Lonate Pozzolo dal presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli, l’amministratore delegato Marco Cavallin e la responsabile del ciclo idrico integrato Annalisa Berni.
Nuove tecnologie per migliorare la qualità dell’acqua
Il depuratore di Lonate è il più grande della provincia di Varese e il quarto di tutta Lombardia. L’impianto tratta le acque reflue di circa 400.000 abitanti equivalenti e costituisce un punto di riferimento cruciale per la gestione idrica dell’area.
Alcuni anni fa, la Regione Lombardia aveva sottoposto il depuratore di Lonate a un monitoraggio intenso per importanti criticità ambientali. Quando Alfa ha preso in gestione l’impianto, l’azienda ha avviato un piano per migliorare la qualità delle acque. Oggi l’impianto è conforme alle normative e le sue acque sono certificate per essere utilizzate in agricoltura.
«Un risultato – sottolinea il presidente Mazzucchelli – che testimonia l’efficacia del lavoro svolto dai tecnici e dai responsabili di Alfa, che sono riusciti a risolvere in tempi brevi problemi strutturali ed operativi».
Aumentare l’energia rinnovabile e trasformare gli scarti in risorse
Dal 2020 a oggi, Alfa ha investito 10 milioni di euro per migliorare la qualità del trattamento delle acque, ma ha anche portato avanti un percorso per ridurre i consumi energetici dell’impianto. «Da un lato – spiega l’ad Cavallin – abbiamo ottimizzato i processi per far sì che consumino sempre meno. Dall’altro, stiamo aumentando la percentuale di energia rinnovabile utilizzata. Oggi, l’impianto fotovoltaico che abbiamo installato produce il 10% dell’energia necessaria al depuratore. Nel 2026 vogliamo portare la quota al 13%».
Inoltre, Alfa sta studiando come trasformare i fanghi – che fino ad ora erano considerato un rifiuto – in risorse riutilizzabili. «I fanghi – aggiunge Cavallin – potrebbero diventare fertilizzante utile all’agricoltura, oppure un materiale utilizzabile nell’edilizia».
Taglio del 20% dei consumi energetici
Per abbattere l’impatto energetico del depuratore di Lonate, Alfa ha analizzato ogni sezione del processo depurativo. «Abbiamo – sottolinea Berni – ridotto i consumi di energia fino al 20%, grazie soprattutto agli interventi relativi al processo biologico, la fase più energivora della depurazione».
I progressi all’interno del Bilancio di sostenibilità 2024
Tutti i passi avanti fatti da Alfa nell’ultimo anno sono raccolti nel Bilancio di sostenibilità 2024 che l’azienda ha stampato e consegnato a tutti i suoi 450 dipendenti. «Un simbolo concreto – afferma Mazzucchelli – per sottolineare il valore del lavoro di ogni nostro collaboratore». Per compensare l’impatto ambientale della realizzazione dei volumi, Alfa ha piantato tre nuovi alberi nel prato del depuratore di Lonate.

Verso una “bioraffineria”
Attraverso la riduzione dei consumi energetici, l’utilizzo di energia rinnovabile e lo sviluppo di nuove tecnologie capaci di trasformare gli scarti in risorse utili, Alfa punta a trasformare il depuratore di Lonate Pozzolo in una «bioraffineria» in simbiosi con il tessuto industriale del territorio.
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