Il Presidente della Repubblica scrive ai bambini di Gallarate che hanno disegnato la storia del “Tartarughino Matti”
Alunne e alunni, insieme alla loro maestra, hanno ideato un album illustrato, che racconta la storia del Presidente e del suo impegno per tutti gli italiani
Il “Tartarughino Matti” è un po’ timido ma determinato, ha dalle difficoltà e dai dolori che ha vissuto ha tratto un impegno per tutti. Il nome della tartaruga ideata e disegnata dai bambini delle scuole primarie Dante di Gallarate e dalla loro maestra ha un nome che sembra derivare dal nome Matteo e invece deriva da un cognome noto a tutti gli italiani: Mattarella. Di nome Sergio.
Racconta la maestra Raffaella Tumbiolo: «In classe stavamo parlando del Presidente della Repubblica e io cercavo un modo per rendere la sua figura più comprensibile e vicina ai bambini. Così mi è venuta l’idea di trasformare Mattarella in un personaggio capace di parlare il loro linguaggio: una piccola tartaruga, calma, saggia e affidabile. Insomma, tutte qualità che i bambini hanno subito collegato al Presidente».
Da lì è nato Matti, un tartarughino un po’ timido ma determinato, che affronta le sue piccole grandi sfide proprio come fanno i bambini ogni giorno. «Attraverso la sua storia abbiamo unito educazione civica e fantasia: i bambini hanno riflettuto sulle emozioni, sul dolore, sull’autostima, sull’impegno e su cosa significhi crescere rispettando i propri tempi. In modo naturale sono emersi valori come il coraggio di provare, la responsabilità e l’equilibrio. E, attraverso il piccolo Matti, ho potuto parlare ai bambini anche di figure fondamentali come Falcone e Borsellino, di suo fratello Piersanti e di suo padre Bernardo».
Il lavoro in classe è stato ricchissimo: «Abbiamo discusso, posto domande, condiviso riflessioni. Poi è arrivata la parte creativa: disegni, piccole drammatizzazioni, brevi testi inventati dai bambini. Abbiamo raccolto tutto in un elaborato finale e realizzato un albo illustrato, curandolo in ogni dettaglio, proprio come si fa con qualcosa di cui si è davvero orgogliosi».
«A un certo punto sono stati proprio i bambini a chiedermi: “Maestra, ma perché non glielo spediamo?”. E così abbiamo fatto. Abbiamo inviato tutto al Presidente. La sorpresa più grande è arrivata qualche settimana dopo: Matti è davvero “giunto a destinazione” e il Presidente ci ha risposto, non con una ma con due lettere! Dalle sue parole si percepiva quanta delicatezza avesse colto nel progetto e quanto lo avesse apprezzato. Per noi, per me e per i bambini, è stato un momento emozionante».

«Identificarmi nel tartarughino Matti è stato, per me, commovente. E auguri, i più affettuosi, per il vostro studio e per il vostro avvenire» scrive Sergio Mattarella nella lettera stampata. Ma a questa poi il Presidente ha aggiunto anche una lettera vergata di suo pugno, con il tratto della stilografica.

«Ha dato ancora più senso all’intero percorso, perché ha mostrato ai bambini che le istituzioni non sono lontane, che anche un Presidente può rispondere alla loro fantasia con gentilezza. In fondo, questo era l’obiettivo più importante: unire lettura, emozioni e creatività in un’unica esperienza significativa, e allo stesso tempo avvicinare il Presidente – e le istituzioni – al mondo dei bambini. E Matti, il nostro tartarughino, è diventato proprio il ponte che cercavamo».
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