Incidere il vetro tra clienti americani e dazi: “Spesso mi chiedono scene erotiche e poi se ne vergognano”
Serena Giaquinto racconta il suo lavoro e la passione che ci mette nell'incisione del vetro ma anche le sfide che un lavoro artistico e particolare come il suo deve affrontare, compresa la censura sui social
La puntata di mercoledì di “Chi l’avrebbe mai detto” su Radio Materia ha affrontato un nuovo lavoro particolare, l’incisore su vetro. Protagonista è stata l’artista Serena Giaquinto (SirJacq Incisioni sui social), specializzata nell’incisione su vetro, che ha raccontato il suo percorso e le sue sfide artistiche. Un incontro che ha permesso di scoprire non solo la sua arte, ma anche le difficoltà che emergono quando il lavoro artigianale incontra la globalizzazione.
L’arte dell’incisione tra tradizione e innovazione
Serena Giaquinto è un’artista che ha scelto di restare fedele a una tecnica artigianale tradizionale. Il suo lavoro si concentra su incisioni personalizzate su vetro, un’arte che, purtroppo, sta lentamente scomparendo a causa dell’automatizzazione dei processi produttivi. La sua tecnica, però, rende ogni pezzo unico e irripetibile, proprio grazie al fatto che tutto viene realizzato manualmente.
“Quando incido un bicchiere o una lastra di vetro, ogni lavoro è diverso dall’altro. Non c’è nulla di standardizzato. Questo è il valore che porto con il mio approccio artigianale,” spiega l’artista. E aggiunge: “La gente non sempre comprende quanto tempo e dedizione ci voglia per realizzare un’incisione. Non è solo questione di prezzo, ma di impegno e passione.”
La sfida del valore economico e culturale dell’arte
L’approccio artigianale che Serena adotta nella sua arte è un valore aggiunto, ma spesso non viene compreso appieno, soprattutto in un contesto come quello italiano, dove le persone tendono a non riconoscere pienamente il valore economico di un’opera d’arte. “Molte volte mi trovo a dover spiegare ai clienti che il mio lavoro è come quello di qualsiasi altro professionista, e che c’è un giusto prezzo per ogni opera, che tiene conto del tempo impiegato e dei costi sostenuti,” racconta.
A differenza di chi si occupa di incisioni automatiche, che possono realizzare un soggetto in pochi minuti, Serena dedica ore, se non giorni, per realizzare un pezzo su misura per ogni cliente. Le sue opere, siano esse bicchieri o lastre decorative, hanno un’impronta esclusiva, che li rende unici e ben lontani dalla produzione in serie.
Il mercato internazionale e le sfide logistiche
Nonostante le difficoltà, la clientela internazionale rappresenta la maggior parte delle commissioni per l’artista. Serena racconta le sfide logistiche e doganali che emergono nel lavorare con clienti stranieri, specialmente quelli provenienti da paesi come gli Stati Uniti. “I dazi doganali e le complicazioni burocratiche, come quelle imposte da Trump, hanno reso la spedizione delle mie opere un vero incubo,” afferma. Per aggirare questi ostacoli, alcuni clienti hanno optato per soluzioni alternative, come spedire gli oggetti prima in Inghilterra e poi ritirarli personalmente. Un costo che, a volte, supera quello dell’opera stessa.
Nonostante le difficoltà logistiche, i clienti internazionali apprezzano molto il lavoro di Serena, tanto da essere disposti a sostenere queste spese. Le sue incisioni, infatti, riscuotono un enorme successo soprattutto tra chi cerca pezzi d’arte personalizzati, con un alto livello di personalizzazione, che non si trova facilmente nei negozi.
Sfide culturali e richieste intime
Un altro tema discusso nell’intervista riguarda le crescenti richieste di incisioni con soggetti di tipo erotico, commissionate da clienti stranieri. Serena ha sottolineato che, pur trattandosi di richieste delicate, la sua arte è apprezzata anche per la sua capacità di interpretare soggetti intimi con eleganza. Nonostante la discrezione necessaria, l’artista ha dichiarato che spesso i clienti si mostrano imbarazzati nel richiedere un’incisione di questo tipo, specialmente quando la commissione riguarda il corpo umano.
“Molte volte i clienti si vergognano a parlare apertamente di ciò che vogliono. Ma è importante che riescano a comunicarmi in modo preciso e chiaro cosa desiderano, per evitare fraintendimenti. Ogni commissione è unica, e deve rispecchiare il gusto e la personalità di chi la richiede,” ha spiegato Serena.
Un’arte al passo con i tempi: la censura sui social
Un altro aspetto critico sollevato durante l’intervista è la censura sui social media, un tema che preoccupa molti artisti contemporanei. Serena ha espresso la sua preoccupazione riguardo al rischio che le sue opere, in cui sono presenti nudi, vengano erroneamente bloccate come pornografia. “I social sono uno strumento fondamentale per gli artisti oggi, ma la censura su piattaforme come Instagram o Facebook rappresenta una minaccia per la libertà di espressione. Le mie opere sono arte, non pornografia,” ha commentato con fermezza.
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