Addio a Mario Capetta, Alfiere e portabandiera di Anpi Gallarate
L'Anpi piange la scomparsa di Mario Capetta, per decenni Alfiere e portabandiera di Anpi della città. I funerali il 5 gennaio nella Basilica di Santa Maria Assunta

Gallarate piange Mario Capetta, per decenni Alfiere e portabandiera di Anpi della città.
Capetta si è spento ad 88 anni. Il funerale si celebrerà il 5 gennaio nella Basilica di Santa Maria Assunta a Gallarate. La cerimonia sarà anticipata dalla recita del Rosario. Per chi volesse inserire la propria partecipazione al lutto è disponibile il servizio necrologie di VareseNews a questo link.
“Abbiamo ricevuto la ferale notizia della scomparsa, ieri 2 Gennaio, del nostro compianto e indimenticabile Mario Capetta -scrive l’ANPI in un post su Facebook-. Nel testimoniare alla vedova Rosa Venturini e ai familiari tutto il nostro cordoglio, tratteggiamo qui di seguito un breve ricordo di Mario, a cura di Maria Pellegatta”
Ecco il ricordo
Quando, dopo l’8 settembre ’43, anche le nostre zone furono occupate dai nazisti e la persecuzione antiebraica si fece più metodica e ramificata, Mario Capetta, un ragazzo di undici anni, fuggì insieme con il padre dalla tenaglia che si avvicinava. Si diressero verso le montagne di Domodossola. Là avrebbero trovato rifugio presso formazioni partigiane con cui era già stato intrapreso un collegamento. Accortezza e prudenza vollero che si separassero, il padre in un luogo, il figlio in un altro. Ai partigiani che l’accolsero e di cui aveva subito avvertito il colore “rosso”, il ragazzo cercò di essere d’aiuto. Con il cane, la fedelissima Lea, che gli avevano affidato, si inerpicava su e giù per i sentieri attento a ogni movimento sospetto, che avrebbe subito segnalato ai compagni, e pronto ad acciuffare ogni preda selvatica buona per l’arrosto. Quando, dopo la Liberazione, padre e figlio tornarono a casa, la trovarono deserta e depredata.
Era stato rubato tutto. Anche il fratellino di Mario non c’era più. “I partigiani mi hanno salvato la vita” diceva spesso e così motivava la sua profonda gratitudine per l’ANPI, disponibile a ogni sacrificio per sostenerla. Per anni e anni, per notti e notti, Capetta è stato il “guardiano” delle Feste estive dell’Anpi e del Partito Comunista. Tutta la struttura era sotto il suo controllo, attento, severo, intransigente. Preferiva stare solo fidandosi dell’efficacia dei suoi strumenti di difesa, contro tentativi di vandalismo o vendetta. Sveglio e attento, con le canzoni partigiane che uscivano da decine di “cassette” collocate nello stand della cucina, il cuore della Festa. Ora Capetta se n’è andato, ma noi non lo dimenticheremo mai.
Maria Pellegatta Gallarate, 2 Gennaio 2021
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