“Lorenzo Vive”: fuori dalle scuole striscioni della Rete Studenti Medi in ricordo del ragazzo morto durante uno stage
Fuori dal Facchinetti di Castellanza e dai licei di Gallarate gli striscioni che condannano la pratica degli stage durante gli anni della scuola

L’incidente che è costato la vita a Lorenzo, lo studente di 18 anni rimasto ucciso da una putrella durante lo stage in una ditta di Udine, è stato condannato con una serie di striscioni da parte della Rete degli Studenti Medi.
In alcune scuole del Varesotto, come il Facchinetti di Castellanza e i licei di Gallarate, sono comparsi degli striscioni che condannano la pratica degli stage definiti: «l’infame progetto degli stage formativi, l’ennesimo nome per edulcorare lo sfruttamento degli studenti e per cercare di cancellare le tracce dell’ideologia del profitto intrinseca a questa attività e spacciarla per l’arricchimento che in questi anni non abbiamo mai visto»
«Piuttosto che una seria riflessione sulla sicurezza sul lavoro e sull’inefficacia degli stage formativi – lamentano gli studenti della Rete in un comunicato – ci sono state propinate solo parole di circostanza».

«Cosa impariamo dagli stage formativi? Che il denaro vale più della nostra cultura, della nostra istruzione, o forse della stessa vita. O forse che per prendere il diploma dobbiamo prestarci al sistema di sfruttamento prima ancora di iniziare a lavorare. Un sistema scolastico che permette che gli studenti siano strappati dai banchi di scuola, trascinati a forza e obbligati a lavorare completamente gratis non può che definirsi servo di un sistema ormai fallimentare che non si cura dei diritti degli studenti e dei lavoratori».
La Rete degli Studenti Medi ribadisce l’impegno di lotta: « Gli studenti sono uniti contro le ingiustizie sul lavoro e spargere sangue sul sangue e reprimere le nostre proteste non sarà la soluzione».

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