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La maggioranza non ha i numeri, slitta il voto su Prealpi Gas a Gallarate

Cinque assenze nel centrodestra e l'intenzione delle opposizioni di non partecipare al voto hanno portato al ritiro temporaneo del provvedimento. Intanto si attende il pronunciamento sullo scontro interno a Forza Italia

gallarate generico

Troppe assenze sui banchi di maggioranza e a Gallarate “salta” l’atto di indirizzo per l’alienazione delle quote di Prealpi Gas, la società proprietaria della rete di distribuzione del metano in mano alle due società di Busto e Gallarate, l’Agesp e l’Amsc.

«Faccio notare che in quest’aula in questo momento la maggioranza non avrebbe i componenti sufficienti per garantire il numero legale» ha avvertito, quasi in apertura di seduta, il capogruppo Pd Giovanni Pignataro.

In effetti sugli scranni del centrodestra in aula consiliare erano presenti solo undici consiglieri, a fronte di cinque assenze: due nella Lega (Nicolò Postizzi e Andrea Zibetti), una nella lista civica Cassani (Luca Colombo), uno dei due consiglieri di Forza Italia (Belinda Simeoni) e infine l’unico consigliere di Centro popolare Gallarate, Luigi Galluppi.

Una somma di assenze già previste e altre comunicate appena prima della seduta, che ha appunto fatto sì che la maggioranza non fosse in grado di garantire autonomamente il numero legale (il 50% più uno dei consiglieri). In politica infatti è la maggioranza che deve essere autosufficiente, perché l’opposizione può sottrarsi al voto.

«Non abbiamo intenzione di far saltare il consiglio e riconvocarci domani» ha comunque assicurato Giovanni Pignataro dal banco delle opposizioni.
Su diversi punti (nuovo regolamento di Polizia Locale, convenzioni e commissioni varie, una mozione di Obiettivo Comune) le opposizioni erano disponibili a proseguire la seduta, ma Pignataro ha avvertito che «sul punto 4 avevamo deciso di uscire dall’aula al momento del voto».

Su Prealpi Gas questione sostanziale

E il punto 4 era appunto l’atto di indirizzo “ad Amsc e Agesp per la procedura di gara per l’alienazione del capitale sociale di Prealpi Gas”.
Un punto su cui le opposizioni avevano riserve anche in termini di «responsabilità» dei singoli consiglieri rispetto alla procedura: per questo i consiglieri di minoranza erano appunto intenzionati a non partecipare al voto, perché eventuali responsabilità potrebbero essere conestate non solo ai consiglieri che votano a favore, ma a tutti quelli che garantivano la partecipazione al voto.

Era un tema su cui nelle file delle minoranze c’era già stato un confronto e che aveva in effetti già fatto maturare la decisione.
Certo è che in un contesto con un terzo della maggioranza assente, l’allontanamento della minoranza avrebbe fatto saltare l’intera seduta e costituiva anche un segnale politico.

Fatto che sta che il presidente del Consiglio Marco Colombo ha accettato (dopo essersi consultato con l’assessore Corrado Canziani) la proposta di ritirare il punto, per garantire la prosecuzione della seduta.

Le tensioni dentro Forza Italia

Al di là del rinvio dell’atto di indirizzo (c’è tempo per completare l’operazione), le assenze hanno suscitato un po’ di curiosità.
Se la maggioranza è compatta al seguito del sindaco Cassani – che spesso anche in consiglio detta la linea prima ancora dei consiglieri – negli ultimi mesi si è assistito anche alla spaccatura dentro Forza Italia, tra la linea “governista” e quella “autonomista”, con la prima che ha prevalso in congresso.

Durante la seduta il capogruppo forzista e neosegretario Carlo Cerardi si è alzato in diversi momenti per parlare con l’assessore e compare di partito Longobardi e c’era anche una certa curiosità sull’assenza di Belinda Simeoni, la consigliera che fa parte invece della corrente “autonomista”.

Simeoni: “Assenza per ragioni personali”

«La mia assenza era legata a un imprevisto, per ragioni personali» chiarisce oggi Simeoni. «Non avevo distinguo su Prealpi Gas, né sugli altri punti. Anzi: sul taser hanno seguito i nostri consigli, visto che ancora a dicembre avevamo chiesto queste nuove misure per la Polizia Locale».

La posizione politica di Belinda Simeoni è delicata ed è evidente che c’è una spaccatura in consiglio.
A inizio aprile, subito dopo il congresso cittadino, Carlo Ceraldi aveva comunicato la sua intenzione di sostituirla come componente effettiva della Commissione Bilancio dove Simeoni aveva fatto sentire la sua voce critica su alcuni provvedimenti della maggioranza (posizione poi portata anche in consiglio).

Simeoni si è opposta alla richiesta e chiesto un pronunciamento al presidente del Consiglio Marco Colombo. Questione tecnica, ma anche possibile grana politica. Alla fine Colombo ha deciso di prendersi fino all’ultimo giorno per rispondere: la decisione è attesa a breve, visto che i trenta giorni dalla richiesta scadono proprio oggi.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 08 Maggio 2025
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