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L’inchiesta di Report su sanità nel Basso Varesotto e ospedale unico Gallarate-Busto

La puntata della trasmissione, "Ad ospedal donato", ha inserito il tema dell'ospedale unico in un quadro più ampio delle scelte regionali

report sanità lombardia

L’ospedale unico, la sofferenza dei due ospedali esistenti, la strategia complessiva di Regione Lombardia: sono i temi toccati nella puntata andata in onda su Rai3 il 15 giugno 2025 del programma d’inchiesta Report, curato da Sigfrido Ranucci, che ha messo al centro appunto la situazione sanitaria di Gallarate e Busto Arsizio, due dei principali centri del Basso Varesotto.

Il focus si è concentrato sulla strategia post-pandemica di Regione Lombardia, che prevede la chiusura dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate, la costruzione del nuovo ospedale unico di Gallarate-Busto («Grande ospedale della Malpensa») nell’area di Beata Giuliana e la riconversione dell’ex caserma dell’Aeronautica a Gallarate in un hub per le emergenze sanitarie.
Titolo della puntata: “Ad ospedal donato”.

L’ex caserma e l’hub delle emergenze: un progetto da oltre 20 milioni di euro

Uno degli aspetti centrali dell’approfondimento di Report riguarda l’investimento regionale sull’ex caserma dell’Aeronautica di Gallarate, soprannominata “il Casermone”. In quello stabile, ormai dismesso da decenni, la Regione ha previsto la realizzazione di un centro logistico e formativo per l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU), destinato a diventare un hub per le emergenze sanitarie. Il costo complessivo dell’operazione è di 21,6 milioni di euro, un impegno economico cospicuo giustificato dall’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso come parte integrante del piano di potenziamento delle capacità d’intervento in caso di nuove pandemie.

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Tuttavia, le telecamere di Report hanno documentato la presenza di materiali sanitari inutilizzati, come letti di terapia intensiva e attrezzature acquistate all’epoca dell’ospedale temporaneo allestito in Fiera Milano durante l’emergenza Covid. Tali materiali, teoricamente riutilizzabili, risultano stoccati da mesi nei magazzini dell’ex caserma, a oggi ancora chiusi al personale sanitario e alla cittadinanza. Il motivo, come spiegato dall’assessore regionale Bertolaso, è di natura burocratica: la struttura, attualmente di proprietà del Demanio, non può essere impiegata pienamente finché non verrà completato l’iter di trasferimento alla Regione Lombardia.

Questo immobilismo ha però sollevato dure critiche. La consigliera regionale del Partito Democratico Maria Rozza ha messo in dubbio il senso di un nuovo hub delle emergenze in un contesto dove già esiste un’efficiente centrale operativa del 118 a Milano, parlando apertamente di “duplicazione delle funzioni” e di “spreco di denaro pubblico”.

La chiusura dell’ospedale di Gallarate e il nuovo polo sanitario unico

Parallelamente, l’inchiesta ha esaminato il destino dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate, destinato alla chiusuraquando entrerà in funzione del nuovo ospedale che sorgerà a cavallo tra Gallarate e Busto Arsizio, in territorio bustocco. Il progetto, ribattezzato “Grande ospedale della Malpensa”, è oggetto di critiche da parte di esponenti politici locali e cittadini, sia per la riduzione dei posti letto prevista rispetto alla somma delle due strutture esistenti, sia per i dubbi sulla futura gestione.

Giovanni Pignataro, consigliere comunale del Partito Democratico di Gallarate, intervistato da Report, ha espresso forte preoccupazione per la perdita di un presidio sanitario fondamentale per il territorio. «Temiamo che parte dell’attuale struttura venga dismessa e ceduta al privato accreditato, con una riduzione complessiva del servizio pubblico», ha detto Pignataro, ricordando l’intervento del consigliere di Fratelli d’tTalia Alessio Imbriglio che apriva all’ipotesi di un investimento della sanità privata e che aveva già fatto discutere.

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Anche la collocazione del nuovo ospedale, nell’area di Beata Giuliana, solleva perplessità per l’accessibilità e l’impatto ambientale. Dalle immagini aeree trasmesse da Report, l’area individuata per il cantiere appare ancora completamente priva di interventi strutturali, alimentando dubbi sulla reale tempistica del progetto. A oggi, infatti, non è stata avviata alcuna fase esecutiva visibile.

Scelte concrete ma anche dibattito politico.
Secondo quanto riportato, esisterebbero malumori tra alcuni esponenti di Fratelli d’Italia e l’assessore Bertolaso, criticato per la gestione dei fondi post-Covid e per la mancanza di chiarezza sui progetti futuri.

Durante una visita a Busto Arsizio a metà maggio, lo stesso Bertolaso ha respinto le voci di sue possibili dimissioni, affermando di voler proseguire con determinazione il processo di riorganizzazione della sanità lombarda.

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L’inchiesta di Report ha accostato al caso di Gallarate-Busto quello dell’ex ospedale Sant’Anna di Como, abbandonato per un nuovo presidio e ancora in attesa di recupero (nella foto sopra): Sergio Baccillieri del quotidiano La Provincia di Como ha mostrato lo stato di abbandono e lo stoccaggio di materiali poi trasferiti al “Casermone” di Gallarate.

Qui la puntata completa.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 16 Giugno 2025
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