Svincolo della 336 chiuso: traffico in tilt tra Cassano e Busto. E chiude anche il casello di Gallarate
La limitazione della rampa di accesso alla superstrada ha creato un sovraccarico che impatta su tutta l'area. E a breve si aggiungerà un altro problema. Giovedì vertice in Prefettura

La chiusura dello svincolo di Cassano Magnago della superstrada 336 “di Malpensa” sta generando pesanti ripercussioni sulla viabilità locale e intercomunale, in particolare su Cassano Magnago e la periferia Nord di Busto Arsizio.
Le code e i rallentamenti, già accentuati dai lavori in corso all’altezza del sovrappasso Hupac, si stanno trasformando in un vero e proprio problema quotidiano per automobilisti e mezzi pesanti che transitano tra Busto Arsizio, Gallarate e l’asse autostradale della A8.
Una combo micidiale di lavori che si sono sommati: da giorni, nelle ore di punta mattutine e serali, il traffico risulta fortemente congestionato. Le auto provenienti dall’A8 si trovano spesso costrette a incolonnarsi in corsia di emergenza per poter accedere agli svincoli, mentre nel primo tratto della 336 il restringimento a una sola corsia per i lavori sul cavalcavia crea ulteriori rallentamenti.
«Per andare a Busto da Cassano ci vuole tre quarti d’ora», dice il sindaco di Cassano Magnago Pietro Ottaviani, che nella giornata di giovedì sarà in Prefettura a Varese per cercare possibili soluzioni.
Gli automobilisti lamentano anche la scarsa informazione: nonostante le chiusure in atto, né lungo l’autostrada Milano-Varese né sul sito di Anas compaiono aggiornamenti puntuali sui cantieri. Una mancanza che alimenta il disorientamento e aggrava la percezione di caos. Neppure a livello locale si conoscono i termini esatti: «Non sappiamo neppure i tempi di chiusura dello svincolo, qualcuno ce lo dirà nell’incontro in Prefettura» confida Ottaviani.
La chiusura dello svincolo Cassano Magnago ha provocato un effetto domino sulla viabilità ordinaria. I mezzi che solitamente si immettono in superstrada si riversano infatti sulle strade locali, in particolare lungo la provinciale Cassano-Busto, dove il traffico è confluito verso il sottopasso di Sant’Anna. Ne derivano code estese fino alla rotonda del Sempione, nei pressi del Motel Pineta, con conseguenze dirette sulla fluidità di un asse già critico e che ha visto un sovraccarico difficile da gestire.
Come detto, nella giornata di giovedì si farà il punto in Prefettura. L’amministrazione comunale di Cassano Magnago porterà le proprie ragioni, chiedendo misure concrete per mitigare i disagi. Tra le proposte figura l’esenzione temporanea del pedaggio alla barriera di Gallarate: «Chiederemo prima di tutto di non far pagare il casello alla Barriera di Gallarate per il periodo dei lavori, per evitare il traffico di attraversamento».
È una vecchia proposta, già avanzata anche dall’ex sindaco Nicola Poliseno, oltre che dalla Lega “di lotta” anni fa, mai presa in considerazione da Autostrade e dai diversi governi. Ma lì si trattava di una soluzione strutturale, mentre qui si tratterebbe di una misura “emergenziale” per evitare il blocco della zona.
La preoccupazione per dieci mesi di chiusura dello svincolo A8 di Gallarate
Alle difficoltà attuali si aggiunge la preoccupazione per la prevista chiusura dello svincolo A8 di Gallarate. Se confermata, la misura rischierebbe di esasperare ulteriormente il traffico su tutta l’area, canalizzando flussi veicolari già intensi su percorsi alternativi non adeguati a reggere tale pressione.
Le stime indicano un probabile incremento del traffico medio di circa 5.000 veicoli al giorno. Il timore principale riguarda proprio la SP20 Cassano-Busto Arsizio, che è stata individuata come percorso alternativo obbligato. La strada provinciale è già altamente trafficata: oggi si contano circa 13.000 veicoli al giorno nella zona sud e tra i 7.000 e gli 8.000 veicoli nella zona nord. L’accesso alla Sp20 avviene in particolare tramite Via San Pio e Via Venegoni (quest’ultima interessata ancora per un mese intero da lavori di Alfa per la fognatura, fino a metà novembre).
La combinazione tra cantieri, svincoli chiusi e mancanza di comunicazioni chiare potrebbe trasformarsi in una paralisi viabilistica per una zona cruciale della provincia di Varese, con conseguenze non solo per i pendolari ma anche per le attività produttive e commerciali, in una delle zone più produttive d’Italia.
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