Francesco Sonzini, il pittore che ha ritratto Oleggio
Figlio di un litografo sordomuto, cresciuto in orfanotrofio,il pittore ha saputo "fotografare" e ritrarre l'anima della cittadina agricola. Lo racconta una mostra aperta nel weekend dell'8-9 novembre, che sarà disponibile fino a domenica 16
Una mostra per raccontare la storia di Francesco Sonzini e il rapporto- stretto, intimo, per tutta la vita – con la sua comunità, quella di Oleggio. Sonzini nelle sue opere ha saputo ritrarre l’anima della cittadina agricola del Medio Novarese.
Nato nel 1930 e morto nel 2025, anno nel quale avrebbe compiuto 95 anni “Franco”, come tutti più semplicemente lo chiamavano, era figlio di un litografo molto importante, sordomuto dalla nascita, che ha creato la propria carriera attraverso questa antica arte incisoria.
A causa della situazione familiare Franco Sonzini frequentò l’orfanotrofio “Don G. Bertotti” di Oleggio, dove ebbe occasione di poter conoscere molte persone della comunità oleggese e allo stesso tempo intessere rapporti con le suore di Santa Giovanna Antida, che all’epoca gestivano l’orfanotrofio maschile e la comunità parrocchiale.
Franco, uscito dall’orfanotrofio in età adulta, intraprese un percorso nella meccanica dove divenne poi direttore d’officina con un ruolo attivo anche nella progettazione meccanica, perfezionando la propria arte nel rappresentare a livello grafico le opere e facendo nascere così anche la sua passione per la pittura. Grazie a questo si può definire Franco una sorta di miniaturista e copista dal vero, come le sue opere esprimono.
Franco Sonzini ha conservato e narrato la memoria della comunità degli ultimi 90 anni, partecipando alla storia della collettività e portandone avanti la memoria anche nel periodo fascista, quando da bambino la sera del 24 aprile venne ingaggiato dai partigiani per portare un segno di pace alla caserma di Oleggio, ancora presidiata da fascisti e nazisti.
“Parlare di Franco – scrivono i promotori – è come parlare della comunità oleggese e della sua trasformazione”. Attivo presso la Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, presepista, fondatore e già Presidente degli Amici della Musica, Confratello della Confraternita di Santa Maria Annunziata,è stato uno dei fondatori del gruppo pittorico oleggese “La Tela Bizzarra”, volontario del Museo Civico “C. G. Fanchini” e del Museo d’Arte Religiosa “padre Mozzetti”.

La mostra propone foto e informazioni per ricostruire la sua storia personale, ma soprattuto mette in mostra molte opere: i paesaggi urbani di Oleggio, i ritratti delle sue cascine, delle sue chiese sparse tra la costa verso il Ticino e la campagna. E ancora i paesaggi alpini, le opere della “vecchia Milano” e le vedute veneziane, che – ispirate alla tradizione veneta – a loro volta sembrano ispirare le vedute quasi aeree dell’abitato di Oleggio.
La mostra, ad ingresso gratuito, è stata aperta nel weekend 8-9 novembre e sarà ancora aperta sabato 15 novembre (dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30) e domenica 16 novembre dalle (sempre 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30)
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