Dai campi da calcio al riscaldamento: a Gallarate 50mila interventi in dodici parrocchie e luoghi religiosi
Sono fondi specifici che derivano dalla Legge urbanistica regionale, vanno a undici realtà cattoliche e una protestante
Il Comune di Gallarate ha approvato la ripartizione della quota 2025 degli oneri di urbanizzazione secondaria che vengono destinati agli edifici di culto e alle attrezzature per servizi religiosi, che prevista dalla legge regionale 12 del 2005.
Si tratta del fondo pari all’8% degli oneri incassati, per un totale di 50mila euro, suddiviso – come da tradizione – in contributi di uguale entità a beneficio dei richiedenti ammessi.
Il riparto riguarda dodici interventi, presentati da parrocchie e comunità religiose attive nei diversi quartieri della città. Ciascun progetto riceverà 4.166,66 euro, per un totale appunto di 49.999,92 euro.
I progetti finanziati nelle parrocchie e chiese dei quartieri di Gallarate
Gli interventi ammessi al contributo coprono un ampio ventaglio di necessità: dalla manutenzione straordinaria alla sicurezza, fino all’adeguamento degli spazi comunitari Riguarda dieci parrocchie cattoliche, l’istituto Aloisianum dei gesuiti (religiosi sempre cattolici) e la chiesa evangelica di via Sorgiorile.
Centro
La parrocchia Santa Maria Assunta potrà intervenire sulla manutenzione straordinaria del campo di calcio dell’oratorio del Centro della Gioventù, in via don Minzoni.
Sciaré
La parrocchia di San Paolo riceve il contributo per l’adeguamento del campo di calcio dell’oratorio in via C. Cattaneo, per un’opera da 150mila euro.
Cedrate
La parrocchia di San Giorgio otterrà il contributo per il restauro del salone dell’ex oratorio femminile in via Belgioioso.
Ronchi
Alla parrocchia Madonna della Speranza è destinato il finanziamento per la manutenzione straordinaria dell’impianto di illuminazione del campo sportivo dell’oratorio.
Cascinetta
La parrocchia di Sant’Alessandro ha presentato un progetto relativo all’adeguamento dei servizi igienici per persone con disabilità, oltre a lavori di ristrutturazione e opere idrosanitarie nel salone parrocchiale e nella casa parrocchiale di via Verbano.
Cajello
La parrocchia di Sant’Eusebio utilizzerà il contributo per il rifacimento dell’impianto di riscaldamento e idraulico della cappella di Santa Rita, che si trova all’interno del grande condominio-quartiere delle Azalee.
Moriggia
La parrocchia Gesù Divin Lavoratore alla Moriggia ha presentato un insieme di interventi: sostituzione dei motori delle aperture del luogo di culto, installazione di tapparelle in alluminio e manutenzione straordinaria dell’impianto antincendio dell’oratorio, oltre al rifacimento dell’impermeabilizzazione dell’edificio di culto.
Crenna
La parrocchia San Zenone riceve il contributo per l’installazione dell’impianto antifurto della chiesa e la sostituzione della caldaia dell’oratorio.
Arnate
La parrocchia Santi Nazaro e Celso ha programmato interventi su più immobili, dalla messa a norma della centrale termica alla sostituzione di generatori di calore, fino alla manutenzione del fonte battesimale, dei balconi e delle pavimentazioni, oltre all’adeguamento degli impianti elettrici e antincendio.
Madonna in Campagna
La parrocchia locale potrà realizzare il rialzamento della tettoia della cucina esterna dell’oratorio di via Bachelet, con la sostituzione del pilastro d’angolo in legno, e la rimozione del controsoffitto pericolante nella zona refettorio del seminterrato.
Istituto Aloisianum
La Casa religiosa della Compagnia di Gesù beneficerà del contributo per l’installazione dell’impianto di climatizzazione nella casa di convivenza dei padri.

Assemblee di Dio in Italia
La Chiesa Cristiana Evangelica – luogo di culto protestante – realizzerà bussole e tettoie d’ingresso nel locale di culto di via Sorgiorile.

I luoghi di culto esclusi
Sono escluse le confessioni religiose che non hanno un’intesa con lo Stato italiano, come ad esempio i Testimoni di Geova (che hanno la loro sala di culto in via Sorgiorile) o l’Islam (non esiste formalmente una moschea, anche se molti fedeli pregano in uno stabile di via Varese). O meglio: la norma regionale della Lombardia le escludeva, poi è stata riformata da una sentenza della Corte di Cassazione e ora prevede che le religioni senza intesa con lo Stato “devono stipulare una convenzione a fini urbanistici con il Comune interessato”.
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