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Giorni di passione in pronto soccorso per il picco influenzale

La scorsa settimana è stata raggiunta la massima diffusione del virus. In Lombardia sono saliti a 84 i casi gravi e a 13 i decessi

pronto soccorso camera calda intasata

Tredici morti e 84 casi gravi: è la Lombardia la regione dove l’influenza ha registrato il maggior numero di casi preoccupanti. Segue l’Emilia Romagna con 18 decessi e 51 casi gravi.

Durante la sesta settimana dell’anno, secondo l’indice Influnet, si è raggiunto il picco di stagione con 771.000 nuovi ammalati, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 5.276.000 casi. Anche la nostra provincia è tra quelle maggiormente colpite.

In questi casi, ad andare in grave sofferenza sono i pronto soccorso degli ospedali. Da venerdì scorso, il livello è di massima allerta in tutti gli ospedali della Lombardia. Dallo scorso fine settimana, quindi, è stato aumentato il numero delle ambulanze a disposizione sul territorio, per poter far fronte anche agli impegni prolungati.

I PS hanno registrato un lunedì nero, con picchi d’accessi importanti. A Varese, per quattro giorni si sono registrati accessi al di sopra della media, tra i 175 e i 193 utenti. A complicare l’attività, la gravità dei casi: almeno un quinto dei presenti è stato ricoverato. La maggior parte dei pazienti è anziana e lamenta disturbi soprattutto legati a disturbi dell’apparato respiratorio. Da sabato, quindi, è stato deciso il livello 3 della gestione del sovraffollamento con il blocco di tutte le attività programmate. 

Ancora questa mattina, martedì 19 febbraio, i tempi d’attesa ripostati dai sistemi di rilevazione delle aziende ospedaliere riportavano 7 ore per i codici verdi di area medica all’ospedale di Varese, sei ore al PS di Busto Arsizio, 4 ore a Gallarate, 2 ore e mezza a Saronno.

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Pubblicato il 19 Febbraio 2019
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