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Reddito di Cittadinanza, ecco come è andato il primo giorno

Non ci sono state code negli uffici postali e all'Inps. A Gallarate e Varese non vengono forniti numeri mentre a Busto Arsizio presentate una decina di domande in mattinata

Reddito di cittadinanza, il primo giorno

Il primo giorno disponibile per la consegna delle domande per il Reddito di Cittadinanza in provincia di Varese è stato un giorno come tanti altri. Nessuna coda si è verificata agli sportelli di Poste Italiane e dell’Inps, i due soggetti deputati dal ministero alla raccolta delle richieste che saranno poi vagliate dal solo istituto di previdenza. Una decina le domande presentate a Busto in mattinata. Tutti gli uffici che abbiamo visitato hanno messo in evidenza i cartelli con le istruzioni per la presentazione della documentazione.

Reddito di Cittadinanza: il primo giorno a Varese

E’ partito senza resse ne traumi il primo giorno di reddito di cittadinanza a Varese: a mezz’ora dall’apertura delle poste, luogo dove consegnare modulo di richiesta e Isee quando sprovvisti di un profilo Spid, non si registravano code ne’ particolari difficoltà: nè alla posta centrale di viale Milano, dove gli utenti prenotati e accolti erano stati solo quattro, e non c’era alcuna coda, nè alle poste della centralissima via del Cairo, dove non c’erano nemmeno richieste agli sportelli “servizi al cittadino”. Va sottolineato che in viale Milano è stata prevista un vero e proprio cronoprogramma, con la suddivisione in ordine alfabetico delle richieste: nella giornata di oggi erano accettate solo A e B. All’Inps la situazione era simile a quella degli altri giorni: le prenotazioni per informazioni non erano legate solo al reddito di cittadinanza, che costituiva solo una delle domande, e non si registrano particolari code.

Reddito di Cittadinanza: il primo giorno a Gallarate

Di certo non c’è la ressa: all’ufficio postale centrale di Gallarate è difficile distinguere un giorno normale dal giorno del debutto Reddito di Cittadinanza. Certo: all’ingresso campeggia subito il cartello che dà indicazioni sul “numerino” per fare la coda e riporta la divisione per lettera (oggi si evadono le richieste dei cognomi che iniziano per A o B). Ma una volta all’interno non si può identificare la coda di chi vuole presentare domanda, anzi non si registra neppure una particolare affluenza rispetto a un giorno “normale”.
Impossibile, in ogni caso, ottenere neppure informalmente un numero di pratiche già affrontate nelle prime ore di apertura. «Le posso dire solo i contatti della struttura stampa» spiega con gentilezza e fermezza il responsabile di Poste Italiane che presidia l’ingresso. L’indicazione generale diramata a livello nazionale è che non si forniscono numeri a livello territoriale e che non si possono fare interviste agli operatori all’interno degli uffici postali. All’esterno dell’ufficio postale di via Vespucci angolo via Mameli, solo una donna sui cinquant’anni risponde monosillabica, quando si domanda se ha presentato la domanda: il tema non è facile da affrontare a viso aperto, in strada.

Reddito di Cittadinanza: il primo giorno a Busto Arsizio

Neanche a Busto Arsizio c’è stata la corsa agli sportelli per poter consegnare la domanda del reddito di cittadinanza. La grande marea tanto temuta dai Caf, che avevano invitato a presentarsi in scaglioni in ordine alfabetico, non si è presentata. Anche ai vari uffici postali (in particolare quelli di viale Alfieri e di via Dante Alighieri) non si sono rilevati problemi, e, parlando con chi quelli sportelli li gestisce, risultano poco più di una decina di domande presentata questa mattina. Secondo i dati forniti dall’assessorato ai Servizi Sociali sarebbero 460 le persone che hanno ritirato l’elenco dei documenti necessari alla presentazione della domanda, nelle settimane scorse.

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Pubblicato il 06 Marzo 2019
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