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In manette Matteo Pinciroli, false fatturazioni per 10 milioni di euro

L'imprenditore di Busto Garolfo avrebbe truffato alcuni intermediatori con fatture false. Era a capo della Tws, azienda che produceva polimeri, e si era candidato alle elezioni politiche

matteo pinciroli

Aria scanzonata, capigliatura riccia e occhiali trendy. Questa l’immagine di Matteo Pinciroli, 39enne imprenditore di Busto Garolfo arrestato ieri a Malpensa dalla Guardia di Finanza, al rientro da Londra. L’accusa è di aver truffato alcuni intermediari finanziari con fatture false della Tws, azienda che produceva polimeri, fallita nel 2017. La moglie è ai domiciliari.

Il nome di Pinciroli si è legato, negli ultimi anni prima del fallimento, al calcio professionistico con la sponsorizzazione dell’Atalanta da parte di Tws, poi a quello femminile, sponsorizzando la serie A con Dolci Sapori, poi al basket di serie A2 con la sponsorizzazione dei Legnano Knights.

Tra i suoi insuccessi imprenditoriali, infatti, rientra anche lo storico laboratorio legnanese che produce dolci, che prima ha rilevato tramite alcune sue società e poi ha chiuso i battenti.

Pinciroli si era anche candidato alle scorse elezioni politiche nella ‘Civica Popolare’ di Beatrice Lorenzin, a sostegno della coalizione del Pd. L’imprenditore si è candidato nella circoscrizione di Mantova e Cremona come capolista nel collegio plurinominale, anche qui non è andata benissimo.

Pubblicato il 02 Aprile 2019
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