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Crac Cartorama ultimo atto: arresto dell’amministratore di fatto

Manette scattate a Malpensa mentre l’uomo rientrava dal Sud Africa. Lo schema con cui veniva spolpata l’azienda

guardia di finanza generica

Il passo avanti sul crac del gruppo Cartorama, l’azienda di Turate leader nazionale nel settore del commercio di prodotti di cartoleria e cancelleria è stato l’arresto da parte della Finanza di Como dell’amministratore di fatto della società: le manette sono scattate a Malpensa mentre l’uomo, residente a Varese ma di fatto domiciliato all’estero, stava rientrando dal Sud Africa.

Le accuse mosse a L.R – il cinquantaduenne finito in manette – sono quelle legate al reato di bancarotta fraudolenta attraverso attraverso «il sistematico depauperamento del patrimonio aziendale, ha provocato il fallimento del “Gruppo Cartorama”», dicono i finanzieri.

L’indagato e alcuni complici (riconducibili a società fiduciarie estere) è accusato di aver messo in piedi da tempo un’operazione di ricapitalizzazione della società con sistema del Leverage Buy Out (L.B.O.), ossia di acquisto mediante indebitamento verso terzi che avrebbe dovuto potenziare la situazione finanziaria del Gruppo societario, favorendone il consolidamento sul mercato.
L’operazione consisteva nel creare di fatto una nuova società mediante un debito (soldi presi a prestito da un consorzio di banche) di 53 milioni, pari appunto al finanziamento per attuare l’operazione di leverage. E fin qui, nulla di illecito. L’accusa però, è che per aumentare il valore della vecchia società (quindi precedente all’operazione finanziaria) siano state poste in essere operazioni commerciali fittizie per un valore di 5 milioni di euro: una cifra che avrebbe “gonfiato” il fatturato del gruppo e renderlo più appetibile per l’operazione di finanziamento (cioè per far credere agli investitori che l’azienda aveva un giro d’affari elevato).

Ma non solo. Secondo i finanzieri lariani «hanno ulteriormente aggravato lo stato di dissesto dell’azienda, le attività distrattive finalizzate all’illecito drenaggio delle risorse finanziarie a danno della fallita, tra le quali spicca l’acquisizione, da parte dello stesso Gruppo Cartorama, di una società logistica di proprietà di una compagine di diritto inglese – nella disponibilità degli indagati – per un corrispettivo sproporzionato rispetto al valore reale del cespite nonché un “massiccio finanziamento” ad una società controllata con sede ad Hong Kong anch’essa riconducibile all’indagato». Un acquisto inutile, insomma, di una società ad un prezzo di mercato più alto fatto per “spolpare” la società italiana.

Nel corso delle indagini condotte anche con analisi documentali e bancarie e intercettazioni telefoniche ed ambientali sono state eseguite perquisizioni e sequestri nelle province di Monza Brianza, Como, Varese e Caserta, presso le abitazioni degli indagati e le sedi delle società clienti del Gruppo Cartorama che si erano prestate a favorire la realizzazione meccanismo fraudolento; inoltre, tramite rogatoria, sono state eseguite perquisizioni nell’abitazione svizzera di C.G., ritenuto “dominus” dell’organizzazione. Ulteriori rogatorie per ricerca e acquisizione documentale sono state inoltrate alle autorità giudiziarie svizzere, di Regno Unito, Lussemburgo, Francia e Romania.

Nel mese di febbraio poi su proposta della Procura della Repubblica di Como, il gip presso ha disposto la misura cautelare in carcere nei confronti di C.G., 67 anni, di Lomazzo ma domiciliato presso la Repubblica del Sud Africa, amministratore di diritto della fallita società e di L.R., amministratore di fatto della stessa, «nonché ideatore ed co-autore del disegno criminoso», contestando i reati di bancarotta fraudolenta e di ricorso abusivo al credito nonché quantificando una distrazione patrimoniale complessiva pari a circa 27 milioni, che va a sommarsi ai sequestri patrimoniali già in precedenza eseguiti per un valore di € 1.022.000, disposti per omessi versamenti di imposte.

L’ultimo atto della vicenda si è consumato quindi ad aprile quando la Finanza di Como in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Malpensa ha arrestato L.R., appena sbarcato in territorio comunitario e proveniente dalla Repubblica Sudafricana, mentre nei confronti di altro indagato verrà attivata una procedura di estradizione.

Pubblicato il 31 Maggio 2019
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