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Dà fuoco all’auto dei familiari e lo confessa “involontariamente” ai Carabinieri

L'uomo, un 41enne pregiudicato, è finito in carcere perchè ha violato gli arresti domiciliari per dare fuoco all'auto di un familiare col quale aveva litigato poco prima

carabinieri notte

Nella mattinata di ieri i Carabinieri della Stazione di Albizzate hanno tratto in arresto e condotto presso il carcere di Busto Arsizio R.M., italiano pregiudicato di 41 anni domiciliato a Jerago con Orago, in quanto gravemente sospettato di aver violato, all’incirca un mese fa, gli arresti domiciliari a cui era sottoposto per espiare il reato di rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

La vicenda che ha visto coinvolto l’uomo nasce proprio il mese scorso quando, la notte del 3 aprile, la pattuglia della Stazione di Albizzate interviene per un incendio sospetto di un’autovettura a Jerago con Orago, qualificato come doloso dagli stessi Vigili del Fuoco.

Poco prima dell’evento la Centrale Operativa della Compagnia di Gallarate riceve la telefonata di R.M. che si lamenta di aver litigato con il fratello. Terminata la conversazione con l’operatore di centrale l’uomo dimentica però di agganciare il telefono e il militare sente involontariamente che questi, nel parlare con terze persone, minaccia di dare fuoco ad un’automobile (testualmente “se voi non mi date la macchina, io gli do fuoco”).

L’incendio della vettura, segnalato pochi minuti dopo, fornisce una conferma di quanto udito dal centralinista che immediatamente invia i militari a controllare l’arrestato a casa per due volte a distanza di tempo ma, in entrambe le occasioni, l’uomo non risponde al citofono: soltanto la terza volta, circa due ore dopo l’incendio, risponde ai Carabinieri riferendo di non aver aperto prima perché stava dormendo.

Alla luce di quanto avvenuto i militari di Albizzate hanno subito acquisito la telefonata registrata presso la Centrale Operativa e hanno denunciato il soggetto per i reati di incendio e danneggiamento, segnalandolo inoltre al Tribunale di Sorveglianza per l’evasione dagli arresti domiciliari.

Il Magistrato di Sorveglianza presso il Tribunale di Varese, letti gli atti trasmessi dai Carabinieri, valutati i gravi indizi di colpevolezza emersi a suo carico, ha disposto l’immediata sospensione della misura cautelativa degli arresti domiciliari con conseguente carcerazione.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 15 Maggio 2019
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