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Il Pd dopo le dimissioni di Arabini: “Maggioranza a pezzi, sindaco allo sbando”

Il segretario del Pd cittadino Pedotti: "Ci chiediamo se l’improvvisazione sia la caratteristica sulla quale questa maggioranza voglia costruire l’ultima parte del mandato"

paolo pedotti pd busto

In una nota il Pd di Busto Arsizio, tramite il suo segretario cittadino Paolo Pedotti, analizza le difficoltà della giunta Antonelli e della maggioranza che lo sostiene. Le dimissioni di Miriam Arabini dall’assessorato ai Servizi Sociali ha acuito le difficoltà che si verificano in serie dal 7 maggio, giorno in cui sono state eseguite le misure nei confronti di 43 persone per l’inchiesta su corruzione e politica, denominata Mensa dei Poveri.

Questo ennesimo colpo subito dalla maggioranza a seguito della crisi politica apertasi il 7 maggio, rappresenta la conferma della necessità che il Sindaco chiarisca dove voglia portare Busto nei prossimi due anni. Il Partito Democratico ringrazia l’ex assessore Arabini per la professionalità con la quale ha svolto il suo mandato e per la correttezza nel manifestare le ragioni delle sue dimissioni, che non intendiamo in alcun modo strumentalizzare.

La sua scelta ha soltanto anticipato quel rimpasto di giunta che si è palesemente reso necessario in seguito a quanto emerso nell’inchiesta Mensa dei poveri e ai risultati delle elezioni europee, che hanno visto trionfare la Lega nazionale. Questo rimpasto, tuttavia, è finalizzato alla mera redistribuzione dei pesi e delle poltrone internamente alla coalizione di centrodestra.

Non emerge infatti alcuna autocritica politica sul percorso che ha condotto l’Amministrazione a questa crisi. Anche i chiarimenti dati dal Sindaco durante lo scorso consiglio comunale sono stati doverosi, ma non puntuali ed esaustivi: Antonelli non ha risposto ad alcuna domanda sulle prospettive future per la sua Amministrazione.

Ci chiediamo, quindi, se l’improvvisazione sia la caratteristica sulla quale questa maggioranza voglia costruire l’ultima parte del mandato dal momento che qualunque rimpasto sarà così radicale da rappresentare una forte discontinuità rispetto all’attuale amministrazione, ormai giunta al capolinea politico, privata del suo azionista di maggioranza (Forza Italia) e delle energie civiche che l’avevano contraddistinta.

Nell’ultimo mese questa amministrazione è passata da un centro destra a forte impronta civica, come orgogliosamente rimarcato più volte dal Sindaco, ad un monocolore salviniano- leghista.

In questa situazione il Sindaco avrà il coraggio di mantenere fede alle sue idee o si abbasserà alla mera bottega politica per rimanere al suo posto?

E intanto la città attende risposte!

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 06 Giugno 2019
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