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“Gallarate dichiari lo stato di emergenza sul clima”. E poi s’impegni a livello locale

È una richiesta simbolica, a cui dovrebbero poi seguire scelte pratiche: viene dalla giovane consigliera dem Anna Zambon, che già era intervenuta a Roma sul tema

Primo consiglio comunale Gallarate 2016

«Gallarate dichiari lo stato di emergenza sul clima». E soprattutto faccia scelte locali per contrastare i cambiamenti climatici a livello globale.

La richiesta viene dalla giovane consigliera del Pd Anna Zambon che, insieme al gruppo consigliare del Pd, chiede con una mozione al sindaco Andrea Cassani di dichiarare lo “Stato di emergenza climatica e ambientale”. Spingendo poi per “predisporre e incentivare in tutte le forme possibili le iniziative, pubbliche e private, per la riduzione delle emissioni e per l’introduzione di energie rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico nei settori della Pianificazione Urbana, della Mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e nel raffreddamento, sviluppando ulteriormente anche i progetti già in atto nei vari settori”.

Nelle premesse della mozione si fa riferimento all’Accordo di Parigi del 2015 sul clima, sottoscritto da 192 Stati tra cui l’Italia, e all’accordo IPCC ( Intergoverment Panel of Climate Change ).
“Senza azioni immediate, concrete e risolutive le emissioni di CO2 e degli altri gas climalteranti, provocheranno un aumento della temperatura globale superiore ai 3 gradi centigradi entro il 2100, con effetti devastanti sull’ecosistema terrestre e sulla specie umana”. Contro cui servono una azione locale ma anche una pressione politica verso i livelli superiori, dalla Regione allo Stato.

Nell’inverno scorso proprio la giovane consigliera dem era salita sul palco della Assemblea Nazionale del Pd per intervenire sul tema del riscaldamento globale. «Non esiste un Pianeta B e non c’è minaccia più grande per la Terra che pensare che sarà qualcun altro a salvarla». 

Pubblicato il 30 Luglio 2019
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