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Da Asti al Senegal. La storia di Cesare

Di professione agricoltore, è vicepresidente della Cpas, una onlus che si occupa di promuovere la cooperazione e lo sviluppo in Senegal

Malpensa generica

«Devo partire per Dakar. Lì prenderò un volo nazionale per la regione di Casamance, dove starò per tre settimane». A parlare è Cesare Quaglia, un agricoltore di Asti. È passato da Malpensa per volare in Senegal, dove lavora da volontario da 13 anni: «Ormai lo conosco come le mie tasche», afferma sorridendo. Gira l’Africa dal 2001, in particolare la parte occidentale. «Nel 2006 – racconta – avviammo ufficialmente il progetto di Cpas, che sta per ‘Comitato Per un Altro Sviluppo‘ ma anche ‘Comitato Pavia-Asti-Senegal‘. Ma, in realtà, collaboravamo con il Senegal già dagli anni Ottanta, in maniera informale».

Ma di cosa si occupa il Cpas? «È una onlus che collabora con istituzioni senegalesi e italiane, con enti, comunità e associazioni di categoria, in ambito sanitario – in particolare pediatrico – e agricolo. Io, ovviamente, mi occupo di quest’ultimo campo: andrò in Casamance – regione meridionale posta tra il Gambia e la GuineaBissau – per promuovere un progetto chiamato ‘Rafforziamo le donne contadine‘». Si tratta di una collaborazione con le istituzioni locali divisa in due fasi, per un totale di 30 mesi, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo femminile nell’orticoltura della regione. «Sarà un percorso di formazione professionale avanzata – spiega Quaglia – e permetterà alle donne coinvolte di guadagnare di più. E questo è un vantaggio soprattutto per le famiglie: il reddito generato dalle donne rientra in famiglia, in particolare per l’educazione dei figli. Dobbiamo ringraziare – aggiunge – i comuni di Asti e di Pavia che hanno promosso l’iniziativa, oltre alla regione Piemonte che ci ha finanziato».

Quaglia ha dovuto passare una giornata turbolenta, insieme agli altri passeggeri del volo diretto a Dakar del 2 agosto. Il volo, infatti, è stato cancellato dalla compagnia Air Italy il giorno stesso. Molti passeggeri – arrivati a Malpensa da tutto il centro e nord Italia – hanno protestato in maniera veemente con gli addetti della compagnia ex Meridiana. E, dopo diverse ore di nebbia totale, si è giunti a una soluzione riparatrice: la compagnia è riuscita a trovare un volo sostitutivo, alle 2:45 di notte.

«Devo dire che non ci credevo», ci racconta Quaglia, alla notizia del ripristino del volo. Per lui si trattava di un volo che non poteva perdere in alcun modo: «Domenica dovrò prendere un volo nazionale per Casamance, e prima del 10 agosto non ci sono più aerei disponibili per Dakar. È andata veramente bene».

«La nostra associazione, comunque, si occupa anche di altro», prosegue Quaglia, visibilmente sollevato dopo il giallo del suo aereo. «Noi promuoviamo la cooperazione culturale tra Italia e Senegal, ma anche progetti economici, come per esempio il microcredito. Il nostro è un aiuto tecnico: siamo una onlus con un approccio professionale poiché abbiamo persone competenti in ogni ambito che seguiamo».

È importante fare del bene e questo ci riempie di orgoglio, soprattutto in un periodo in cui, purtroppo, le associazioni non governative sono attorniate da un’aura di sospetto e diffidenza». Parlando del suo impegno senza fini di lucro, e che lo porta in Africa due volte all’anno, Quaglia è manifestamente felice: «Sono stato in Senegal innumerevoli volte, e tornarci mi dà sempre un grande piacere. Dakar la conosco molto bene, in tutte le sue sfumature; in questi anni è cambiata tantissimo. Non vedo l’ora di festeggiare il tabaski con i miei amici del posto».

Il tabaski è una delle feste più importanti della religione musulmana, nonché festa nazionale in Senegal. In arabo è la Aïd-el-Kébir, la ‘festa del sacrificio’, in cui si celebra il – mancato – sacrificio del figlio di Abramo. La festa, prevista per l’11 e il 12 agosto, prevede la rituale rincorsa all’acquisto di un montone da sacrificare. Si tratta di un momento che mobilita tutto il paese: tantissimi commercianti setacciano ogni zona del paese a caccia di quanti più montoni possibili per poterli rivendere nella capitale, Dakar. È una festa particolarmente sentita in Senegal. Molti dei passeggeri del volo di Air Italy hanno scelto di tornare nel loro paese d’origine per non perdersela.

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Pubblicato il 03 Agosto 2019
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