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Luca Colombo raggiunge il 6° Dan di kendo

Il 58enne sommese ha superato a Modena l'esame internazionale. Un risultato che premia la sua carriera e rende orgoglioso il Kenzan Dojo di Gallarate

luca colombo kendo

La recente sessione di esami organizzata a Modena dalle federazione europea e dalla federazione italiana di kendo (EKF e CIK) hanno permesso al varesino Luca Colombo di accedere al 6° Dan di questa disciplina, l’arte marziale giapponese nel quale si utilizza una spada (shinai) in legno.

Colombo, 58 anni, nato a Varese e residente a Somma Lombardo è stato l’unico atleta italiano valutato idoneo al passaggio di grado da una commissione internazionale composta da esaminatori di 7° e 8° Dan. Un risultato notevole per il maestro che è istruttore al Kenzan Dojo di Gallarate e che ha iniziato il proprio percorso a soli 11 anni nel judo.

Dopo alcuni anni da judoka, Colombo ha conosciuto il kendo – erano anni in cui questa disciplina iniziava a diffondersi in Italia – e lo ha praticato sino ai 17 anni, per poi smettere per parecchio tempo. Il ritorno alle arti marziali avvenne proprio nel judo ma alcuni problemi alla schiena costrinsero Luca ad abbandonare questo sport; così, dopo qualche tempo, ecco tornare la possibilità di praticare il kendo proprio con il club di Gallarate diretto oggi dal maestro Luigi Rigolio (6° Dan).

«In un posto come il Kenzan Dojo si creano serate speciali in cui le sessioni sono frutto di un’alchimia alla quale contribuiscono tutti i partecipanti. Con il tempo e la pratica costante, con quei gesti ripetuti alla ricerca della perfezione, al connubio fra gesto atletico, tecnica, sensibilità e comunicazione con il tuo avversario, ti rendi conto che il vero avversario di te stesso sei tu, sono le tue paure, i tuoi limiti, le tue insicurezze. E così impari a riconoscerle, affrontarle e superarle» è il parere dello stesso Colombo. «Faticare e sudare assieme favorisce l’amicizia e nel nostro caso un’amicizia ad ampio raggio. Spesso ci si ritrova in gruppi di età, lingue e razze diverse, tutti sulla stessa via alla ricerca di qualcosa di unico e personale».

L’esame sostenuto e superato da Colombo a Modena è il risultato di 22 anni di pratica, un percorso fatto di «soddisfazioni, delusioni e sconfitte ma anche di ripartenza e di continuo e rinnovato impegno, nella misura in cui sei disposto ad accettare, con umiltà e autocritica, i tuoi momentanei limiti».

Pubblicato il 23 Dicembre 2019
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