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La ripartenza porta il traffico: 3 milioni di auto in più rispetto al lunedì di fine aprile

I dati a livello nazionale: boom dei movimenti in auto, meno marcato l'aumento dei camion. Un aumento d gestire, per evitare la paralisi

La fase 3 a Gallarate

Duecentomila movimenti in più di camion, ma soprattutto quasi tre milioni di auto in più rispetto a lunedì 27 aprile. È il bilancio complessivo a livello nazionale dell’aumento del traffico nel primo giorno dopo la prima ripresa di molte attività.

La variazione è evidente se misurata rispetto a un mese fa, quando ci trovavamo ancora in pieno lockdown, anche se in un clima già meno emergenziale: allora si muovevano quasi solo camion e persone dirette al lavoro, nei settori ancora attivi. Mentre lunedì 18 maggio la curva del traffico privato si è impennato: molti sono usciti di casa, per fare acquisti, per accedere ai servizi, per tornare al lavoro. Lo si è visto anche nelle maggiori città come Gallarate, Busto Arsizio, Varese.

Di certo l’aumento c’è stato anche rispetto a settimana scorsa, quando già alcuni settori erano ripartiti e c’erano meno restrizioni: rispetto all’11 maggio il traffico di mezzi pesanti è aumentato del 15%, mentre quello dei veicoli leggeri – auto private e furgoni – del 24% (i dati e i grafici sono della piattaforma DataLab di Infoblu e OctoTelematics).

Se si va a guardare i numeri assoluti, lunedì 18 maggio si sono mossi 7,5 milioni di veicoli, a fronte di 6,1 milioni circa nei due lunedì precedenti. Prima del 4 maggio si muovevano invece 4,3 milioni circa di veicoli.
I movimenti rimangono comunque molto al di sotto della media pre-Covid: allora infatti al lunedì prima del blocco si stimava si muovessero 9,6 milioni di veicoli.

Generico 2018
Il grafico della settimana in corso, da domenica, sono quelli in verde. In giallo e altri colori le settimane precedenti

Se si distinguono i mezzi pesanti e quelli leggeri, si vede una forte differenza: quelli pesanti si muovevano già abbastanza, perché erano i camion che portavano gli alimentari, le materie prime dell’industria, i prodotti finiti. Mentre i mezzi leggeri – le auto private, essenzialmente – hanno avuto una flessione molto più potente nelle settimane passate e quindi lunedì 18 maggio hanno visto un aumento più significativo.

Nel dettaglio, i camion sono passati da 1,5-1,6 milioni nelle ultime quattro settimane precedenti agli 1,8 di lunedì 18 maggio (anche se il lunedì è, in media, un giorno con meno movimenti). Il traffico delle auto private invece è cambiato eccome: lunedì 18 maggio si stima si siano mossi 5,4 milioni di auto, oltre un milione in più delle due settimane precedenti e quasi 3 milioni in più dei 2,6 milioni di un mese fa, quando ancora eravamo in rigido lockdown (26 aprile-2 maggio).

Il grafico sopra restituisce il colpo d’occhio del crollo dal mese di febbraio (a sinistra) a oggi (a destra). La flessione riguarda più massiciamente i mezzi leggeri – le auto, in arancione – che quelli pesanti – i camion, in verdino

Rilancio e traffico stradale, tra preoccupazioni e occasione per le bici

Il tema del traffico non è secondario anche perché ci sono preoccupazioni sulla tenuta della mobilità nelle grandi aree metropolitane: le limitazioni di capienza del trasporto pubblico e la diffidenza delle persone si prevede produrranno un aumento del traffico stradale, con rischio paralisi (e parallelo rischio per lo stesso trasporto pubblico in superficie, avvertono le aziende del settore come Atm).

Si sta discutendo molto anche della bicicletta come soluzione alternativa alla mobilità, soprattutto urbana: si muovono in questo senso non solo Milano ma anche realtà di provincia, come nel caso di Varese e Busto (mentre a Gallarate la pressione viene da associazioni e minoranze). Una spinta dovrebbe darla anche il “buono mobilità”, i 500 euro di rimborso massimo per l’acquisto di bici o mezzi elettrici individuali che il governo ha appunto pensato come strumento per contenere l’aumento di traffico. Un banco di prova importante arriverà a settembre, con la ripresa di scuole e lezioni universitarie.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 19 Maggio 2020
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