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Nell’ultima settimana, contagi cresciuti del 26%. Sono 664 gli attuali positivi

Ats Insubria rende pubblico il report settimanale che dà indicazioni limitate e parziali dell'andamento dell'epidemia in provincia

coronavirus foto generiche vario varie

Un balzo di 166 nuovi contagi in una settimana. Gli attuali positivi, tra Varese e Como, sono 664.

Nel report settimanale, Ats Insubria propone la fotografia della situazione pandemica nelle due province di Varese e Como.
Riportiamo fedelmente il testo rilasciato dall’autorità sanitaria che riteniamo inadeguato a fornire elementi utili e completi per comprendere l’andamento della pandemia nel Varesotto.

Al 3 ottobre 2020, sono stati riportati nel sistema di sorveglianza del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di ATS Insubria 9.218 casi, +221 rispetto al 26/09/20, rispettivamente +166 in provincia di Varese e +55 in provincia di Como, con un aumento del +26,3%  rispetto alla scorsa settimana (da 175 a 221).

Dei 9.218 casi registrati, quelli attualmente positivi sono circa il 7,2% (N. 664), mentre il 79,4% è andato incontro a guarigione (N. 7.317).

Il genere femminile è colpito di più (57,0%) rispetto al genere maschile (43,0%), con un rapporto M/F, 0,75:1. Si osserva, tuttavia, che tra i casi ad esito infausto il genere maschile è più colpito rispetto al genere femminile (52,2% vs 47,8%), contrariamente alla percentuale dei casi complessivi.

L’età media dei casi, dall’inizio dell’epidemia, è pari a 60,4 anni. Si segnala che nella penultima settimana l’età media era scesa a 36,1.

Il tasso d’incidenza ogni 100.000 abitanti nelle ultime ventidue settimane è passato da 41,5 a 14,9 (nelle 4 settimane antecedenti era 11,8, 12,2, 10,9 e 11,8). Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, tale indice, nella settimana dal 21 al 27 settembre, in Italia è stato 17,2 e in Lombardia 14,4, più alto di quello di ATS Insubria che , nel medesimo periodo, è stato 11,8.

Si evidenziano le condizioni tipiche di una situazione endemica, pur registrando, una riaccensione dell’epidemia nelle ultime settimane, dovuta ai casi di rientro dalle vacanze, e più di recente alla riapertura delle scuole, con aumento dei casi familiari.

Pubblicato il 06 Ottobre 2020
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