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La Lombardia riforma la sua legge per il contrasto alle droghe e la cura delle dipendenze

Approvato in Consiglio regionale il disegno di legge che riscrive il modello di contrasto al consumo di droga, farmaci ma anche dipendenze da internet, gioco o shopping. Primo firmatario Emanuele Monti

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IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA LA LEGGE DI RIFORMA
Il contrasto alla tossicodipendenza, così come alle altre schiavitù per gioco,  shopping, internet, è al centro della legge di Riforma del sistema delle dipendenze patologiche e di contrasto alle droghe, approvata questa mattina dal Consiglio regionale. Primo firmatario e promotore è il consigliere della Lega Emanuele Monti. « Sono due anni che lavoro a una rivisitazione profonda di questo settore fermo ormai da decenni e che deve puntare di più su prevenzione e presa in carico immediata».

MOLTI GLI SFORZI NEL CORSO DEGLI ANNI
Da anni registriamo gli interventi delle forze dell’ordine negli istituti superiori con cani antidroga, piuttosto che fuori dalle medie e che hanno portato alla luce storie di microspaccio all’interno delle classi. Quale sia, però, la reale fotografia di queste operazioni nel mondo dell’istruzione non è dato sapere così come poco si sa in termini di risultati collegati allo stanziamento deciso dal Ministero dell’Interno e assegnato ai comuni di Varese e di Busto Arsizio per avviare politiche di contrasto allo spaccio.

IL CONSUMO DI SOSTANZE NON DIMINUISCE
Quello che si sa è che in Lombardia, l’andamento del consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope non ha mostrato alcuna inversione di tendenza negli ultimi anni, specialmente per quanto riguarda l’utilizzo di cannabis e droghe sintetiche.

Le persone prese in carico nel 2019 dalle strutture pubbliche e private lombarde sono state 49.597, in leggero aumento (+2%) rispetto all’ultimo triennio. La maggior parte di loro viene presa in carico per dipendenza da oppiacei (40% dei casi) o da cocaina (35% dei casi) mentre il 25% degli under 30 consuma al meno una volta al mese droghe sintetiche o cannabis.

Lo stanziamento per le politiche di contrasto in regione superava i 150 milioni di euro.

RIORGANIZZARE IL SETTORE E METTERLO IN RETE
« Il settore aveva bisogno con urgenza di una legge che riordinasse il composito puzzle di enti, organizzazioni, istituzioni che lavorano su queste tematiche – spiega il consigliere Monti – Si vuole creare una rete concreta, che dal livello regionale scenda e si connetta a quello livello territoriale per costruire modelli di presa in carico condivisi e per avviare misure efficaci di contrasto».

COMITATO DI INDIRIZZO E DI COORDINAMENTO
Il progetto di legge ha istituito il ‘Comitato di Indirizzo e Coordinamento in Area Dipendenze’, un organo presieduto dal Presidente della Giunta regionale, che ha il compito di collaborare alla realizzazione degli atti di Giunta in materia di dipendenze, necessari per l’attuazione delle politiche regionali.

A livello territoriale, presso le ATS, è costituita la Rete Diffusa Dipendenze (Re.Di.Di.), al fine di promuovere, organizzare e coordinare l’interazione sinergica dell’attività erogativa delle diverse componenti pubbliche e dei soggetti privati accreditati. Vi partecipano tutti gli attori sanitari e sociosanitari del territorio. Inoltre, ogni ATS, sempre nell’ambito del territorio di competenza, costituisce, in accordo con almeno una ASST, un IRCCS o altro soggetto di ricovero e cura accreditato, una Equipe Specializzata Ospedaliera Dipendenze (E.S.O.D) per il trattamento della disintossicazione e di situazioni cliniche complesse.

UNA NUOVA RETE DI ASSISTENZA RESIDENZIALE
Per quanto concerne il superamento della frammentazione delle unità di offerta residenziali e semiresidenziali, Regione Lombardia le converte in Centri di Cura e Riabilitazione per le Dipendenze (C.R.D), e ne aggiorna i criteri di accreditamento. I CRD, all’interno della dotazione di posti letto accreditati, possono offrire programmi specializzati, terapeutici, educativi e di doppia diagnosi.

Per i minori, invece, viene istituito presso la Direzione Generale Welfare il Coordinamento di Prevenzione e Presa in Carico, con lo scopo di garantire su tutto il territorio regionale la presa in carico, il trattamento e la riabilitazione dei minori con particolare attenzione all’area penale minorile, agli adolescenti, ai minori in carico ai servizi sociali, alla neuropsichiatria infantile e all’area della formazione professionale.

PERCORSI RIABILITATIVI E INSERIMENTO LAVORATIVO
Ad ogni utente viene promossa la possibilità di accedere a percorsi formativi qualificanti volti all’inserimento lavorativo e alla totale inclusione sociale.

Infine, con l’obiettivo di favorire il coinvolgimento della società civile nel contrasto allo sviluppo delle dipendenze patologiche, si favorisce la partecipazione degli enti del Terzo settore ai progetti di prevenzione, ai programmi di cura e di reinserimento sociale.

NEL 2021 L’AVVIO DEL PERCORSO DI RIFORMA
« Dal prossimo anno metteremo a sistema le nuove linee guida di questa legge – commenta Monti – per poi partire dal 2022. Per il prossimo anno ci sarà uno stanziamento aggiuntivo di 8 milioni di euro che salirà a 16,5 quando la legge sarà operativa».

I maggiori fondi inseriti nella legge ammontano a 16,5 milioni di euro portando la quota totale a 169: « Fino a oggi, dalla prima siringa alla presa in carico nei Serd passano almeno 8 anni – commenta con amarezza il consigliere primo firmatario – occorre migliorare sia la prevenzione sia la presa in carico precoce. Il nostro sistema poggia su vere eccellenze che sono i Serd, servizi del pubblico, e le cooperative non profit. La vera sfida è arrivare a far dialogare efficacemente attori e stake holder in un tavolo che continuerà ad aggiornare modelli e linee guida».

NON SOLO TOSSICODIPENDENZA
Ma la legge non affronta solo la tossicodipendenza: « Abbiamo volutamente rivolto l’attenzione anche alle cosiddette nuove dipendenze come l’abuso di farmaci, in impennata durante questa pandemia e l’isolamento, il gioco d’azzardo, lo shopping compulsivo e la dipendenza da internet. È sbagliato pensare che questo tipo di fenomeni siano meno invasivi, in realtà sono espressione di un profondo disagio psichico che necessita di un’efficace presa in carico. Molto importante anche l’aspetto della doppia diagnosi: circa il 20% degli utenti è dipendente da due o più forme di disagio psichico».

Un milione di euro verrà infine dedicato alla ricerca per stare al passo di un mercato del narcotraffico sempre più sofisticato.

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Pubblicato il 02 Dicembre 2020
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