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Vertice su Accam, Cattaneo: “Ottimista per l’assemblea di lunedì. Ci sarà l’economia circolare”

Incontro in Regione con i vertici delle società coinvolte nel piano di rilancio e i sindaci soci di Accam per chiarire i dubbi sulla reale efficacia della strada intrapresa. Anche il sindaco di Legnano sembra orientato al sì

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Si è tenuto oggi, mercoledì, l’incontro in Regione richiesto dal sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi e da altri sindaci soci di Amga, tra i quali Legnano, per trovare una quadra alla vicenda Accam e per far inserire nel piano di rilancio della società che gestisce l’impianto di incenerimento di Busto Arsizio una seria svolta verso l’economia circolare.

Il confronto è stato organizzato dall’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo, chiamato a svolgere un ruolo da mediatore dopo che il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, si era astenuto in assemblea dei soci durante la votazione sulla ristrutturazione societaria finalizzata proprio al salvataggio e all’avio di un nuovo piano industriale che prevede la creazione di una nuova società da parte delle due società partecipate Amga e Agesp.

Il nuovo piano dovrà essere votato lunedì dai soci di Accam e il tempo per sciogliere il nodo è davvero poco: «La sensazione è che si sia trovata una quadra su come inserire il concetto di economia circolare nel piano – ha affermato l’assessore Cattaneo -. Anche il sindaco di Legnano è uscito dall’incontro con meno dubbi rispetto a quando è entrato».

All’incontro erano presenti fisicamente i sindaci di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, di Parabiago, Raffaele Cucchi, di Legnano, Lorenzo Radice, i vertici di Amga, di Agesp e di Cap Holding mentre erano collegati in videoconferenza quasi tutti i sindaci soci di Accam e qualcuno anche di Amga.

Anche il termovalorizzatore nel piano per l’economia circolare

In quella sede è stata esposta una bozza di quello che si troverà poi nel piano industriale che prevede la possibilità di spingere la raccolta differenziata ad un recupero ancora maggiore di materiale, considerando che però una parte di rifiuti non potrà comunque essere recuperata e la termovalorizzazione è comunque preferibile alla discarica dal punto di vista ambientale: «Il termovalorizzatore è parte dell’economia circolare perchè il rifiuto viene trasformato in energia. Per questo riteniamo comunque imprescindibile un revamping dell’impianto di Busto Arsizio e la sostituzione delle turbine danneggiate. Anche perchè è in aumento la quota di rifiuti ospedalieri a causa dell’emergenza covid».

La posizione di Legnano

Il sindaco di Legnano ha portato sul tavolo i dubbi che l’hanno portato ad astenersi nel corso dell’ultima assemblea dei soci e, in particolare, ha chiesto una disponibilità del terreno per un tempo sufficientemente lungo, la ristrettezza dei tempi a disposizione, la necessità di tutelare gli Amministratori pubblici nel percorso di riqualificazione. Il primo cittadino legnanese ha evidenziato comunque l’esigenza di valorizzare un asset importante presente nel territorio e ha fatto presente di aver riscontrato positivi progressi con la previsione della costituzione di una Newco che coinvolge Amga (attraverso la subordinata Ala), Agesp e di altri possibili investitori come Cap Holding che oggi era presente con il suo presidente Russo che ha confermato la disponibilità ad impegnarsi in un secondo momento. Radice ha anche confermato un giudizio critico sulla gestione attuale della Società, che ha condotto alle attuali difficoltà.

La posizione di Busto Arsizio

Emanuele Antonelli, invece, ha ravvisato la necessità di una maggiore chiarezza sui passi da percorrere, chiedendo un piano industriale credibile e orientato verso l’economia circolare. Ha sottolineato la sua difficoltà a dare risposte  immediate alle criticità evidenziate dal sindaco di Legnano nel breve tempo a disposizione, ma al tempo stesso ha rappresentato la massima disponibilità del suo Comune a favorire un percorso di rilancio sulla base di un piano industriale credibile, al quale collegare il prolungamento della disponibilità del terreno e le relative procedure.

Un quadro più chiaro sull’ipotesi fallimento

Se Accam fallisce il danno economico è stato quantificato in almeno 20 milioni di euro. I tecnici di Regione Lombardia hanno preso come parametro la chiusura dell’inceneritore di Bolzano la cui bonifica e smantellamento ha toccato quella cifra. A questi vanno aggiunti l’aumento dei costi dei contratti di conferimento verso altri inceneritori e le conseguenze sociali per la perdita netta di circa 90 posti di lavoro.

La partecipazione di Cap Holding

Confermato, infine, l’assetto che avrà la nuova società che vedrà inizialmente la partecipazione di Ala al 60% e Agesp al 40. Il coinvolgimento di Cap Holding, invece, in prima battura consisterà nella messa a disposizione degli impianti già in uso a Core, in fase di riconversione, e delle professionalità tecniche per la gestione dell’impianto. La partecipazione societaria avverrebbe successivamente, a seguito del pronunciamento in merito dell’assemblea dei Soci. Russo ha confermato di poter contribuire indirettamente al finanziamento del nuovo percorso societario, con il conferimento di rifiuti prodotti nel ciclo gestito da Cap evitando alla Newco esborsi finanziari.

Lunedì l’ultima chiamata

Il 22 marzo i soci di Accam si riuniranno per votare il nuovo piano industriale che la newco dovrà realizzare. Il presidente di Accam Angelo Bellora ha annunciato che verrà trasferito alla nuova compagine societaria il capitale circolante netto, quantificato in circa 2.650.000 euro e ha evidenzitato che l’entità del debito ammonta ad oggi a circa 9.750.000 euro, importo corrispondente circa al prezzo di cessione stimato per la cessione del ramo d’azienda. L’avv. Menaldi precisa che i soci della nuova società presenteranno, a valle dell’assemblea, la propria proposta d’acquisto ed il piano industriale. L’assessore di Busto Arsizio, Farioli, ha chiesto in particolare la necessità di una chiara proposta da esaminare nell’assemblea di lunedi, superando gli elementi di difficoltà emersi nel periodo più recente sulla scorta dell’indirizzo regionale.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 17 Marzo 2021
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