Busto saluta Cristian Tallarida: “Il suo sorriso è il più grande tesoro che ci lascia”
Tantissime persone a Santa Croce per il funera di Cristian Tallarida, il giovane morto in un tragico incidente stradale. Gli amici: "Hai preso un biglietto per un viaggio che nessuno di noi avrebbe approvato"

La piazza è piena e la coltre di nubi che per tutto il giorno ha coperto Busto Arsizio si apre per lasciare che un po’ di sole provi a scaldare la tristezza dell’ultimo saluto ad un ragazzo di 26 anni. È così che sabato 9 ottobre l’abbraccio di tantissimi amici, conoscenti e parenti ha salutato Cristian Tallarida per il suo ultimo viaggio.
«Hai preso un biglietto per un viaggio che nessuno di noi avrebbe approvato -ha detto un’amica- ma tutti noi ti promettiamo che le bandierine che non hai piantato tu in giro per il mondo le metteremo noi». Cristian -viene ricordato durante la cerimonia- amava infatti viaggiare e tutti i mondi che ha incontrato si sono riuniti davanti alla Chiesa di Santa Croce: quello della Pro Patria, quello dell’Inter, quello dell’oratorio.
Ed è stato proprio Don Silvano, il prete che lo ha visto crescere tra la Chiesa e il Centro Giovanile e che ha lasciato la comunità 11 anni fa, a tornare proprio per officiare questa messa. «Già da piccolo dimostrava una grande serenità, una gran voglia di avere amici» ha detto il prete durante la sua omelia per poi rivolgersi a mamma Silvia, papà Orazio e al fratello Samuele: «vedendovi sappiamo dove ha imparato la sua semplicità e ogni tanto anche qualche furbizia. Grazie quindi di averci donato Cristian: una persona umile, semplice e sorridente e che non si dava arie. La sua era gioia, non superbia. Il suo volto era sempre sorridente e gioioso ed è questo il tesoro più prezioso del nostro Cristian che dobbiamo tenere nel cuore».
Un saluto commosso, tra le lacrime che si intravedono tra gli occhiali scuri e le mascherine, ma che ogni tanto ha strappato anche qualche risata. «Ognuno di noi ha un ricordo o un aneddoto diverso su Cristian, della sua simpatia e della sua semplicità» ha continuato Don Silvano, prima di raccontare a tutti di quella volta in cui si è improvvisato chierichetto. «Tutto ciò rappresenta una traccia indelebile in tutti noi perchè da oggi siamo tutti vicini, amici e fratelli, per sempre. Dobbiamo assicurare a Silvia, Orazio e Samuele che hanno mandato avanti un figlio ma hanno guadagnato tantissimi amici».
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