Tempeste e siccità, caldo e freddo: l’altalena del clima del Varesotto nel 2021
Il Centro Geofisico Prealpino ha diffuso il suo report del clima del 2021: un anno più fresco del solito ma con parecchi eventi estremi. Ecco tutti i dettagli
Ci sono state le tempeste che hanno allagato le città e l’estate passata con i condizionatori quasi spenti. Ma anche i lunghi periodi senza una goccia di pioggia e i mesi molto più caldi del solito. Il 2021 -dal punto di vista del clima- è stata un’altalena tra eventi opposti. È questa la fotografia che ha scattato il Centro Geofisico Prealpino nel suo report climatico del 2021 (che si è chiuso il 30 novembre).
La temperatura nel Varesotto
“Il 2021 è risultato soltanto il sedicesimo anno più caldo misurato a Varese con una temperatura media di 13,3°C -si legge nel documento- con temperatura inferiore di 1.2° dal record del 2019 (14,5°C). Nella classifica degli anni più caldi, dopo il 2019 troviamo il 2018 (Tmedia=14,39°C) e il 2015 (Tmedia=14,38°C). Per trovare un anno più fresco del 2021, bisogna risalire al 2013 (Tmedia 13,1°C). Il 2021 è comunque più caldo di tutti gli anni antecedenti il 2004 (ad eccezione del 1986) e rispetto alla media del trentennio di riferimento più recente (1991-2020) è risultato più fresco di appena 0,1°C”. Un anno che nella sua media è in linea ma che sul lato della temperatura “ha fatto registrare valori di temperature altalenanti con febbraio, giugno e settembre più caldi della media mentre gennaio, aprile, maggio e luglio sono stati più freschi. I mesi restanti all’incirca nella norma (1991-2020)”.
In questo contesto la temperatura media invernale è stata solo 0.5°C sopra la norma 1991-2020, a causa del mese di gennaio più freddo del normale ma “bisogna considerare che se si fosse usato ancora il trentennio di riferimento 1981-2010, la temperatura dell’inverno sarebbe stata superiore alla norma di 1°C”. Oltre a questo “Febbraio è stato il quinto più caldo e la terza decade di febbraio la più calda finora. La massima più bassa dell’inverno 2020/21 è stata -1,7°C, raggiunta il 13 febbraio. La minima più bassa è stata -5°C, a San Valentino”.
Passando alla primavera “la temperatura media è stata di 12.1°C, oltre un grado più bassa della norma di riferimento del trentennio 1991-2020 (13.4°C) ma anche del trentennio 1981-2010 (12.6°C), tuttavia superiore a tutte quelle registrate prima del 1988 a causa del trend di riscaldamento che è di circa 0.6°C ogni 10 anni”. L’estate poi inizia con “il quarto giugno più caldo (+1,7°C). La massima di 33° C del giorno 13 è anche la temperatura più alta dell’estate, lontana dal record di 36.8°C registrati il 27 giugno 2019”. In luglio le temperature sono state mezzo grado sotto la media a causa dei frequenti temporali con piogge quasi triple della norma (al secondo posto tra i mesi di luglio più piovosi). Forti temporali con devastanti grandinate si verificano nei giorni 7 e 8. Poi dal 25 al 28 nubifragi con allagamenti e frane (Gavirate, Valganna, Comasco, Luvinate…) Il mese di agosto a Varese quest’anno non ha fatto registrare ondate di calore, che hanno interessato invece l’Italia centrale e meridionale”. Così alla fine “la temperatura media dell’estate è stata di 23.1°C, esattamente nella norma del trentennio 1991- 2020 e 0.7°C più calda della norma del trentennio 1981-2021. Tuttavia l’estate è risultatata relativamente “fresca” rispetto agli ultimi 10 anni e per trovare una stagione estiva meno calda bisogna risalire al 2014, in cui le temperature mediamente furono 1.6°C più basse. Le giornate con temperature massime superiori a 30°C sono state solo 15, davvero poche se confrontate con le 39 del 2020, 50 del 2019 e 58 del 2017″.
Una situazione anomala rispetto al resto del mondo. “Per l’Europa nel suo insieme -si ricorda nel report- l’estate 2021 è stata la più calda di sempre anche se con incredibili contrasti. Sull’Europa centrale il forte e prolungato maltempo di luglio ha portato estese alluvioni in Nord-Reno, Vestfalia, Belgio e si contano purtroppo circa 200 vittime mentre il caldo estremo opprime il Sud Italia, dove si registra il 12 agosto il record europeo di temperatura (48.8°C nei pressi di Siracusa). Il mese di luglio a scala globale è stato il mese più caldo mai registrato, con temperature 0,93°C più alte della media del secolo scorso. A scala globale il 2021 sarà probabilmente il quinto o sesto più caldo”.
L’estate a Varese si è prolungata nella prima metà di settembre “per chiudersi con i nubifragi del giorno 16 e soprattutto 19 che a Varese ha portato ben 136.8 mm di pioggia in sole 10 ore, all’ottavo posto tra le giornate più piovose. Ottobre e novembre nella media consentono all’autunno di terminare con temperature 0.5°C oltre la norma 1991-2020, all’undicesimo posto delle stagioni autunnali più calde”.
Su Varese e provincia è caduta in poche ore la pioggia che solitamente cade in un mese
La pioggia nel Varesotto
Le piogge totali (1550,7 mm) sono state quasi esattamente nella media (1558,3 mm). L’anno più secco fu il 2005 con solo 968 mm di pioggia mentre quello più piovoso il 2014 con 2646 mm. “Quest’anno -si legge nel documento- le piogge sono state scarse in marzo (9,8 mm) con periodo di siccità dal 10 febbraio al 9 aprile. Le precipitazioni sono invece state abbonanti in gennaio (124,3 mm), febbraio (148,4 mm) e settembre (248,4 mm) ma soprattutto in luglio (298,0 mm) che è secondo più piovoso dal 1966 dopo quello del 2014 (308 mm). Il giorno più piovoso è stato il 19 settembre con 136,8 mm e risulta l’ottavo giorno più piovoso dal 1966. Inoltre 6 giornate hanno fatto registrare piogge oltre 50 mm, a testimonianza del numero di eventi particolarmente intensi che hanno contrassegnato il 2021″. I temporali registrati “presso la stazione di Varese sono stati 26, poco sotto la media di 29 (record di 48 del 1992). C’é stata però una particolare frequenza di eventi intensi e con danni per nubifragi, allagamenti e grandinate”.
Per quanto riguarda la neve è stata “abbondante in dicembre con due nevicate fino in città il giorno 4 (27 cm) e il giorno 28 (15 cm), che hanno abbondantemente superato la media di neve mensile (1967-2019) di 10.5 cm. Anche a Capodanno paesaggio imbiancato con 5 cm di neve fino in città. Infine una nevicata tardiva il 19 marzo (5 cm) causata da un rientro di aria freda da Est”. Il video che vedete qui sotto è stato registrato proprio nei giorni alla fine dello scorso anno.
Tutto questo porta alla conclusione che “benché vi siano grandi fluttuazioni tra la pioggia totale da un anno all’altro, non sembra emergere dall’analisi statistica una tendenza all’aumento o diminuzione dell’apporto idrico sul lungo periodo in questi ultimi 56 anni mentre si constata una lieve tendenza alla diminuzione dei giorni piovosi nella stagione invernale (passati da 20 a 17 dagli anni ’60 ad oggi). Quest’anno è stato particolarmente prolungato un periodo di siccità iniziato il 10 febbraio e terminato il 9 aprile, salvo 3.7 mm di equivalente in acqua della nevicata del 19 marzo. Una siccità invernale di almeno trenta giorni si è puntualmente verificata in tutti gli inverni dal 1998 in poi (con le sole eccezioni del 2009, 2010, 2013 e 2018). Nel 2021 i giorni con piogge significative (superiori o uguali a 1 mm) nell’intero anno sono stati 93, non lontano dalla media (1967-2020) di 98,5″.
Il report completo può essere letto cliccando qui
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