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Hashish legale: di cosa si tratta e quali sono le caratteristiche

L’hashish è una sostanza ricavata dalle infiorescenze delle piante femminili della cannabis

cannabis light

L’hashish è una sostanza ricavata dalle infiorescenze delle piante femminili della cannabis. Si tratta di una pasta collosa, che si ottiene raccogliendo la secrezione resinosa prodotta dalle cime e dai fiori delle piante; ha generalmente un aspetto denso e compatto, e un colore tra l’ambra e il marrone scuro ed è ricca di principi attivi (soprattutto THC e CBD). Nei paesi in cui la cannabis è considerata una sostanza stupefacente, il consumo di hashish è proibito per legge. Ciò nonostante, viene prodotto in molte regioni dell’Africa mediterranea e della zona himalayana del subcontinente indiano, aree in cui l’utilizzo di questo derivato della cannabis ha origini molto antiche e si lega alla cultura ed alla tradizione religiosa locali.

In Italia, specie dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum per la legalizzazione della cannabis, l’hashish è perlopiù considerato una sostanza psicoattiva. Fa eccezione una particolare versione di questo derivato della cannabis che, per caratteristiche, viene generalmente definita ‘light’, ossia ‘leggera’, in quanto contiene una percentuale esigua di THC.

Cos’è l’hashish light

Quello che viene commercialmente definito hashish ‘light’ non è altro che il residuo resinoso derivato dalle cime delle piante femminili di cannabis. Per poter essere considerata legale, ai sensi delle normative vigenti, questo particolare tipo di hashish deve essere ottenuto da piante di Cannabis sativa Linneus (unica varietà ammessa liberamente alla coltivazione, in Italia e nel resto dell’Unione Europea), a loro volta provenienti da coltivazioni realizzate utilizzando semi certificati.

La caratteristica più significativa, però, è senza dubbio la concentrazione di THC. Rientra nella definizione (non normativa, ma solo commerciale) di ‘light’ soltanto l’hashish contenente una quantità di principio attivo inferiore o pari allo 0,5% (ovvero 5 mg/kg).

Canali di commercializzazione

Sono diversi i canali di vendita ai quali rivolgersi per questo tipo di prodotto. È possibile, infatti, reperire fumo o hashish legale online, tramite e-commerce specializzati come Prodotti-cannabis.it, sia presso i retailer che operano all’interno di punti vendita fisici. A prescindere dalla scelta, è fondamentale affidarsi a rivenditori tracciabili ed autorizzati, che operano in maniera legale attraverso canali trasparenti. In tal modo, la conformità e la sicurezza del prodotto sono garantite; al contempo, si evita di alimentare il commercio illegale e di incorrere in possibili sanzioni.

Caratteristiche dell’hashish legale

Trattandosi di un derivato della cannabis a basso contenuto di THC, l’hashish light è una sostanza priva di effetti psicoattivi. L’acronimo ‘THC’, infatti, indica il tetracannabinolo, ossia la molecola organica (capostipite della famiglia dei cannabinoidi) presente nella canapa in grado di scatenare reazioni psicotrope; non si tratta di una sostanza pericolosa in senso assoluto, non a caso la cannabis destinata all’uso farmaceutico ne contiene una percentuale che oscilla tra il 3% e il 5%. Se assunto in quantità elevate, il THC tende a provocare effetti psicoattivi più o meno evidenti.

Al netto del ridotto contenuto di principio attivo, l’hashish light si presenta molto simile a quello comune, sia per l’aspetto che per le caratteristiche aromatiche. Il profumo è intenso e pungente, e può contenere note e sfumature di agrumi, muschio, incenso e spezie; il profilo aromatico dipende molto anche dalla varietà utilizzata per la produzione.

In aggiunta, questo derivato della cannabis è contraddistinto anche da un contenuto apprezzabile di CBD, ovvero il cannabidiolo. Si tratta di un altro cannabinoide molto comune nella canapa che, a differenza del THC, non agisce come sostanza psicotropa ma tende ad avere principalmente effetti rilassanti. Alcuni studi riconoscono a questo composto anche capacità antinfiammatorie, antidolorifiche, antipsicotiche e neuroprotettive. L’assunzione del cannabidiolo non è ritenuta ‘pericolosa’, tant’è che non vi sono limiti normativi da rispettare.

Pubblicato il 24 Marzo 2022
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