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Il consiglio comunale vota gli aumenti della Tari e litiga sulle case agli ucraini

L'assise ha approvato coi voti della maggioranza le nuove tariffe per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti mentre l'opposizione ha chiesto conto della sperimentazione a Sant'Edoardo attiva da 5 anni. Caos in maggioranza sugli aiuti agli ucraini

consiglio comunale busto arsizio

Consiglio comunale dedicato al tema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti quello di questa sera (mercoledì) a Busto Arsizio tra approvazione delle nuove tariffe e appello per una relazione sulla sperimentazione della tariffa puntuale nel quartiere Sant’Edoardo, ostaggio da 5 anni di un progetto di cui non si conosce il risultato.

Aumenti della Tari

All’assessore Maurizio Artusa il compito di far digerire gli aumenti (3,56% per i privati e le famiglie e dell’8% per utenze non domestiche) alla sua stessa maggioranza, mentre la lista Antonelli con Marco Lanza e Matteo Sabba a proporre un fondo ad hoc a cui aggiungere eventuali fondi provenienti dallo Stato per compensare gli aumenti da destinare ad una mitigazione degli aumenti per le attività produttive e soprattutto commerciali. Dopo un intenso dibattito la delibera sulle nuove tariffe Tari e il piano finanziario 2022-2025 è stato approvato coi voti della maggioranza. Molto critica la minoranza sulle modalità con sui si è arrivati a calcolare gli aumenti. Maurizio Maggioni (Pd) non ha mancato di sottolineare che il costo standard per una città come Busto dovrebbe e potrebbe essere inferiore degli attuali 15,5 milioni.

Farioli, che ha votato sì all’emendamento della lista Antonelli e contro la delibera sul piano finanziario, è stato attaccato dal “colorito” Max Rogora (Lega) che ha liquidato in “cazzate” le considerazioni del consigliere di Popolo, Riforme e Libertà. Fratelli d’Italia, invece, ha votato contro l’emendamento ma a favore della delibera. Il sindaco vota con la sua civica e si divide dal “suo” partito.

La sperimentazione “dimenticata” a Sant’Edoardo

Appello di tutta l’opposizione all’amministrazione e ad Agesp riguardo alla situazione di Sant’Edoardo. Il quartiere selezionato nel 2017 per la sperimentazione ha perso una parte dell’entusiasmo iniziale e, con un assessore al suo fianco che grazie alla mascherina può nascondere il suo disagio da residente interessata, sembra che il sondaggio sulla soddisfazione dei cittadini presentato dal sindaco (74% di soddisfatti e 85% di differenziata) non fosse proprio recentissimo: «I residenti di Sant’Edoardo si chiedono se dovranno tornare al vecchio sistema o tutta la città si adeguerà al loro» – ha affermato Farioli. «Ci dicano se ci sono dei vantaggi per i cittadini e se è il caso estendiamola» – ha incalzato Maggioni. Tuttavia, nonostante la richiesta esplicita di Castiglioni, non è stata comunicata una data per la conclusione e la presentazione dei risultati.

Scontro in maggioranza sulle case Aler ai profughi ucraini

Lo scontro più forte è di nuovo all’interno della maggioranza quando si è discusso un’interrogazione di Fratelli d’Italia che chiedeva conto della disponibilità di alcuni appartamenti Aler messi a disposizione delle famiglie ucraine spezzate dalla guerra e in cerca di riparo in Italia. A rincarare la dose anche il consigliere Sabba che ha attaccato il governo per “dimenticarsi degli italiani e non che aspettano una casa popolare da tanti anni”. A chiudere la polemica una energica assessore ai Servizi Sociali Paola Reguzzoni che ha sottolineato le tante opportunità per le fasce deboli attualmente disponibili e ha sottolineato che gli appartamenti di cui si parla sono stati richiesti in via emergenziale dalla Regione ad Aler tra quelli in dismissione:«Argomenti così importanti andrebbero discussi con maggiore serietà e non come se fossimo al bar. Faccio presente che nel frattempo il flusso di profughi è scemato» – ha chiuso la Reguzzoni.

Un appello (nel vuoto) per la Pro Patria

Da segnalare anche l’appello per un salvataggio sicuro della Pro Patria, da parte del consigliere Gianluca Castiglioni (Busto al Centro): «Da ex-medico sociale e da tifoso che andava allo stadio già da bambino col papà, mi appello a chiunque possa fare quello che è necessario perchè non si disperda uno dei patrimoni sportivi della città. La società non naviga in acque tranquille».  All’appello è seguito il silenzio del convitato di pietra.

 

 

 

 

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 28 Aprile 2022
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