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“Svendite 365 giorni all’anno”, la proposta di Federmoda Varese per salvare il settore

"I saldi non servono più. Anzi, in certi casi ci danneggiano - spiegano i commercianti aderenti a Federmoda Varese -La grande distribuzione e i siti propongono sconti quando e come vogliono, mentre i piccoli negozi hanno le mani legate"

Saldi a Legnano

Come salvare il settore abbigliamento e calzature in sofferenza? Abolendo i saldi. La proposta, apparentemente provocatoria, arriva da Federmoda della provincia di Varese che dopo l’ultimo consiglio provinciale dell’associazione di categoria apre il dibattuto su uno strumento controverso, nato in un’altra epoca con l’obiettivo di sostenere le vendite ma che nel mondo dove prende sempre più spazio il mercato online, rischia di diventare un boomerang.

“I saldi non servono più. Anzi, in certi casi ci danneggiano – spiegano i commercianti aderenti a Federmoda Varese -La grande distribuzione e i siti propongono sconti quando e come vogliono, mentre i piccoli negozi hanno le mani legate. Così è impossibile risollevarci”.

Una posizione forte quella assunta da Federmoda Varese, che si spinge a proporre l’abolizione dei periodi dei saldi (tra estivi e invernali 120 giorni in tutto) previsti per legge. Ma soprattutto viene chiesta la liberalizzazione delle promozioni tutto l’anno, come soluzione contro lo strapotere della grande distribuzione e rimedio istantaneo per fronteggiare periodi di scarsi incassi.

Il presidente Giorgio Angelucci si fa perciò portavoce dell’istanza dei fiduciari del settore, riuniti intorno a un tavolo della sede varesina di Uniascom, con una proposta rivolta alle istituzioni e ai vertici associativi, a quali viene chiesto di valutarla, appoggiarla e portarla avanti.

Il giro di pareri, dopo quasi un mese di saldi, ha trovato tutti d’accordo: al di là dei raffronti con lo scorso anno (in molti hanno registrato un calo di oltre il 20 per cento, ma qualcuno non ha riportato perdite sensibili), il concetto è che di fronte a un mercato rivoluzionato e alle abitudini di acquisto completamente mutate, prevedere solo due finestre annuali all’interno delle quali è possibile ribassare i prezzi di vendita non ha più alcun senso: “Da una parte la concorrenza dell’online con offerte al ribasso di ogni tipo e dall’altra la politica della grande distribuzione, che ha mezzi e personale per programmare e comunicare a pioggia sconti e promozioni, mascherandole in modo furbo ma comunque legale per aggirare i paletti messi da regole e norme regionali”.

In altre parole, i grandi marchi con i loro negozi fisici e con quelli online fanno il bello e il cattivo tempo. “Loro non sono costretti ad attendere i saldi per sistemare i fatturati e men che meno devono rispettare il divieto, trenta giorni prima, di qualsiasi tipo di promozione – affermano in consiglieri di Federmoda Varese – Mentre noi siamo costretti ad attendere, e a confidare nei saldi per rimediare almeno in parte ai bilanci mensili chiusi con il segno rosso. Purtroppo, i mesi di luglio e gennaio non sono più il salvadanaio di una volta. Non lo erano già prima della pandemia, figuriamoci adesso”.

Liberalizzare le svendite 365 giorni all’anno potrebbe essere dunque una valida contromisura, prima di arrivare ad altre dolorose chiusure: “Nel caso di un mese partito male, senza alcun paletto, potremmo improvvisare una promozione per aggiustare i conti, evitando così di accumulare un segno meno dietro l’altro che, sommati tra loro, rendono ormai impossibile arrivare ad un segno più con i soli 60 giorni di saldi”.

Da Varese parte una proposta concreta: “Non siamo ingenui, sappiamo che toccare il sistema degli sconti non sarà affatto semplice, ma vorremo che il nostro grido, non di dolore ma di rabbia-ragionata, serva a portare ad una seria riflessione sulla crisi del nostro settore, che certo non si può sperare di risolvere aggrappandoci ai soli saldi. Ci aspettano mesi durissimi, le previsioni per settembre e ottobre sono drammatiche, bisogna fare qualcosa, senza perdere altro tempo”.

Pubblicato il 30 Luglio 2022
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