Quantcast

I benefici di questo olio di CBD ti sorprenderanno

Fino a qualche tempo fa, se mi avessero fatto questa domanda, non avrei assolutamente saputo cosa rispondere. Non avevo idea di quanti fossero i benefici dell’olio di CBD e pensavo che la cannabis fosse una sostanza tabù, verso la quale non avrei mai riposto interesse

olio corpo cbd

Olio di cbd: cos’è?

Fino a qualche tempo fa, se mi avessero fatto questa domanda, non avrei assolutamente saputo cosa rispondere. Non avevo idea di quanti fossero i benefici dell’olio di CBD e pensavo che la cannabis fosse una sostanza tabù, verso la quale non avrei mai riposto interesse.

Ma spesso accadono avvenimenti nuovi, in grado di sradicare le nostre convinzioni e, come in questo caso, di ampliare conoscenze e percezioni.

Recentemente, una persona a me cara, affetta dal Morbo di Alzheimer, ha cominciato ad avere un peggioramento significativo. Comportamenti aggressivi nei confronti di noi familiari, perdita di memoria, atteggiamenti paranoici, sbalzi emotivi molto forti e disorientamento erano all’ordine del giorno, incidendo negativamente sulla qualità di vita di tutti.

Dopo una prima fase di estrema confusione, ci è stato consigliato di utilizzare l’olio di CBD per controllare i sintomi di questa patologia neurodegenerativa e rendere la situazione più gestibile.

Ovviamente non potevo fidarmi senza approfondire la mia conoscenza e, da lì, ho iniziato la mia ricerca sugli effetti positivi del CBD, leggendo testimonianze sull’olio cbd, articoli scientifici e reviews, fino a giungere alla conclusione che avrei dovuto fare un tentativo. Tra i prodotti che avevo selezionato ho deciso di orientarmi sull’olio di CBD Crystalweed, convinto dalla provenienza e dall’affidabilità dell’azienda.

CBD è una sigla che sta per cannabidiolo, una molecola che si trova in natura nelle piante di Cannabis sativa. È un fitocannabinoide affine al sistema endocannabinoide presente nell’organismo e, per questo motivo, è estremamente efficace per affrontare diverse problematiche.

Vista la mia esperienza e la concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, non posso che condividere gli innumerevoli benefici per l’organismo del CBD con il pubblico di Malpensanews.

Calma ansia e depressione

Il CBD ha la straordinaria capacità di ridurre l’ansia sociale, l’ansia di parlare in pubblico e, più in generale, le forme di ansia e depressione. I suoi effetti calmanti sono noti da diversi anni e ci sono diversi studi che vanno a confermarlo.

Uno dei più recenti è apparso nel Brazilian Journal of Psychiatry ed è stato condotto nel 2017 su 57 soggetti, per verificare il loro livello di ansia nel public speaking.

Durante l’esperimento i partecipanti hanno ricevuto un diverso dosaggio di CBD prima di parlare in pubblico: 150 milligrammi, 300 milligrammi, 600 milligrammi, ad una parte di essi è stato somministrato un placebo.

Il gruppo che ha sostenuto meglio la situazione è stato quello che ha ricevuto un dosaggio medio, ovvero di 300 milligrammi di CBD. I soggetti di questo gruppo, infatti, non hanno avvertito una forte sensazione di ansietà né rispetto al placebo né rispetto agli altri gruppi.

Per quanto riguarda la depressione, dagli studi sui topi sembra che il CBD abbia lo stesso effetto di un antidepressivo di uso comune, l’imipramina.

Riduce la frequenza delle crisi epilettiche

Già dal 1840 si hanno testimonianze dell’utilizzo del CBD nei casi di epilessia nei bambini. Il primo a descriverne gli effetti fu dottor William Brook O’Shaughnessy che la utilizzò per trattare un neonato affetto da convulsioni.

La qualità di vita di chi soffre di epilessia è molto compromessa sia dalla tipologia dei farmaci utilizzati che dalle crisi convulsive ripetute. L’uso della cannabis nei pazienti affetti da sindrome di Lennox-Gastaut e sindrome di Dravet, due forme di epilessia molto gravi, ha dato risultati estremamente importanti, tanto da portare la FDA (Food and Drug Administration, l’ente governativo americano che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) e l’EMA (l’agenzia europea per i medicinali) ad approvare l’Epidyolex, il primo farmaco a base di CBD destinato al trattamento dei pazienti epilettici.

L’efficacia del CBD nel trattamento dell’epilessia sembra possa essere ricollegato all’interazione del fitocannabinoide con il sistema endocannabinoide presente negli esseri umani. L’effetto calmante associato a questa sostanza, infatti, viene percepito anche dai neuroni che tendono ad eccitarsi con minore intensità.

Aiuta a ridurre i sintomi del disturbo post-traumatico da stress (PTSD)

Il disturbo da stress post-traumatico si manifesta di conseguenza ad un evento traumatico e può colpire sia chi è coinvolto nell’accadimento che i suoi familiari o i testimoni.

Si verifica in seguito all’attivazione dell’amigdala, la ghiandola del cervello responsabile della paura, e interferisce sullo stato emotivo anche in seguito all’evento.

I sintomi più comuni di questo disturbo sono: ansia, depressione, sensi di colpa, difficoltà a prendere sonno o a dormire in maniera serena, desiderio di rimuovere il ricordo.

La somministrazione di CBD, in sinergia con le normali cure, permette di ridurre lo stato di ansietà e terrore che affligge i pazienti affetti da PTSD.

Da una review effettuata da Forsythe ML e Boileau AJ. sull’uso dei cannabinoidi per il trattamento dei pazienti con disturbo da stress post-traumatico su articoli, ricerche, casi studio e studi di coorte, è emerso che i cannabinoidi si sono dimostrati efficaci nella riduzione dei sintomi. In molti casi, il CBD è stato somministrato insieme al THC, di cui andava a ridurre gli effetti avversi, attivando l’effetto entourage.

Riduce la dipendenza da oppiacei

Il CBD si è dimostrato un rimedio efficace anche contro la dipendenza da cocaina e oppiacei. Recenti studi, effettuati da un gruppo di ricercatori spagnoli su cavie, hanno dimostrato che la somministrazione di cannabidiolo sui topi riduce la memoria ambientale della cocaina, ovvero riesce a controllare i sintomi durante l’astinenza.

Le ricerche si sono concentrate sui segnali motori e somatici, che sono risultati ridotti, e il CBD ha agito al pari di un ansiolitico.

Inoltre, si sta indagando sull’eventuale interferenza del cannabidiolo con la cocaina: sembra, infatti, che il CBD stimoli la produzione di dopamina, compensando il desiderio di cocaina indotto dal cervello.

Queste ricerche sono fondamentali anche per contrastare la dipendenza dagli oppioidi nei malati di cancro e nei malati cronici, a cui vengono somministrati farmaci a base di queste sostanze per alleviare il dolore.

Allevia i sintomi della sclerosi laterale amiotrofica (SLA)

La SLA, sclerosi laterale amiotrofica è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale e il midollo spinale, facendo via via perdere il controllo sulle attività fisiche dell’organismo. La sua evoluzione è molto dolorosa e drammatica, poiché va ad intaccare la funzionalità dei neuroni, portando all’atrofia dei muscoli dell’intero corpo.

La cannabis terapeutica incide positivamente sulla qualità di vita delle persone affette da SLA, grazie alle sue proprietà antiossidanti e miorilassanti; migliora l’intensità dei sintomi e allevia la percezione del dolore.

La comunità scientifica concorda sulla necessità di controllare i sintomi della SLA dal momento che, attualmente, non ci sono cure. Uno studio condotto in Italia su un campione di 29 pazienti e pubblicato sulla rivista The Lancet, Safety and Efficacy on Spasticity Symptoms of a Cannabis Sativa Extract in Motor Neuron Disease Patients, ha dimostrato che la somministrazione giornaliera di cannabinoidi in spray incide positivamente sul riposo, allevia il dolore e riduce rigidità e spasmi muscolari.

Svolge un’azione benefica sul sistema cardiocircolatorio

L’effetto miorilassante del CBD aiuta a distendere le pareti arteriose e a proteggere il cuore; la maggior parte delle malattie cardiovascolari, infatti, è dovuta all’infiammazione, che mette a repentaglio la salute dell’intero apparato cardiocircolatorio.

Inoltre, grazie alla sua capacità di mantenere sotto controllo i livelli di stress, è estremamente consigliato a chi soffre di pressione alta o è esposto a fattori di rischio per quanto riguarda il sistema cardiocircolatorio.

Grazie alla sua azione antiossidante, previene il rischio di ictus e infarti e giova nelle fasi di ripresa per i soggetti colpiti da queste patologie.

Da uno studio pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences, l’azione distensiva del CBD sarebbe particolarmente evidente negli stati di stress; dalle osservazione eseguite su modelli sperimentali di diverse malattie – malattie cardiache, ictus, encefalopatia ischemica ipossica neonatale, encefalite correlata alla sepsi, complicanze cardiovascolari del diabete e lesioni da ischemia/riperfusione di fegato e reni – il CBD sarebbe in grado di ridurre gli effetti negativi e il danno agli organi coinvolti, l’ossidazione e le infiammazioni.

È efficace contro il dolore cronico

Sebbene si conoscano da millenni le potenzialità dell’olio di CBD come antidolorifico, recentemente si è scoperto che questa sostanza allevia il dolore neuropatico e il dolore refrattario ad altri tipi di trattamento.

La sua somministrazione si è dimostrata efficace nei pazienti affetti da sclerosi multipla, nei malati di artrite, nelle terapie oncologiche e nelle nevralgie del trigemino.

Uno degli studi più interessanti in proposito è quello sull’efficacia di Sativex, uno spray approvato nel 2005 per la gestione del dolore dovuto alla sclerosi multipla.

Sui pazienti affetti da sclerosi multipla sono stati effettuati esami clinici prima e dopo un mese di trattamento con Sativex, che hanno analizzato diversi parametri, tra cui la soglia motoria e l’eccitabilità intracorticale.

In particolare, il farmaco a base di cannabinoidi rilassa i muscoli e riduce gli spasmi muscolari poiché agisce come un neuromodulatore, riportando in equilibrio i neurotrasmettitori eccitatori e inibitori.

Ha effetti positivi sul diabete

Malattia cronica provocata da un’alterazione nella produzione o nella funzionalità dell’insulina, il diabete si manifesta con alti livelli di glucosio nel sangue.

Sono state individuate due tipologie di diabete:

  • Diabete di tipo I.
  • Diabete di tipo II.

Esse si distinguono a seconda della capacità del pancreas di produrre insulina, e dell’organismo di utilizzarla. Nel primo caso, il pancreas non produce insulina per cui è necessario assumerla quotidianamente; nel secondo caso, il pancreas riesce a produrre insulina ma l’organismo non ha la capacità di metabolizzarla.

Come interviene il CBD nel diabete? Quante gocce di olio cbd bisogna assumere per ottenere gli effetti positivi?

Innanzitutto, il cannabidiolo interviene sui livelli di glucosio, riducendo i suoi effetti sulle cellule, per cui risulta efficace sui pazienti affetti da diabete di tipo I.

Nei pazienti affetti da diabete di tipo II, invece, migliora la funzionalità del pancreas, permettendogli di produrre insulina senza il ricorso a farmaci. Per quanto riguarda il dosaggio, bisogna consultarsi con il proprio medico o valutare al bisogno.

Agisce sui disturbi neurologici

Il cannabidiolo è molto noto per le sue proprietà antiossidanti, ossia ha la capacità di rallentare i processi di invecchiamento cellulare e di ridurre la formazione di radicali liberi.

Inoltre, contrasta i processi infiammatori e protegge le cellule del cervello dalle malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, la sclerosi multipla, la sindrome di Arnold Chiari e l’ischemia cerebrale.

Interviene positivamente anche in alcune forme di autismo e nell’Adhd, il disturbo da deficit dell’attenzione, favorendo la concentrazione e prevenendone le forme più severe.

Una revisione del 2017, pubblicata su Pubmed, ha messo in evidenza la capacità del cannabidiolo di promuovere la neurogenesi e di rispondere in maniera positivo alle infiammazioni neurologiche.

Dà sollievo dai dolori dovuti all’artrite

L’artrite è una delle patologie più pesanti per l’apparato osteoarticolare, poiché è lo stesso sistema immunitario che attacca le articolazioni, provocando dolori, infiammazione e gonfiore localizzato.

Si tratta di una malattia neurodegenerativa che può condurre i malati all’invalidità, a causa della perdita di motilità delle articolazioni.

Per contrastare i dolori provocati dall’infiammazione articolare si è dimostrata efficace l’azione sinergica del THC e del CBD, che insieme potenziano la loro efficacia contro le infiammazioni e i dolori localizzati.

Oltre allo studio italiano sull’efficacia di Sativex, il farmaco a cui ho accennato anche nella sezione sulla gestione del dolore cronico, ci sono altre ricerche che collegano l’efficacia del CBD alla riduzione dei dolori articolari dovuti all’artrite.

Un articolo di Diego Centonze pubblicato su Pubmed, mostra come il CBD e il THC presenti nel farmaco Sativex siano in grado di interferire con il sistema endocannabinoide, potenziando la trasmissione sinaptica. Questo implica il ripristino, seppur parziale, della mobilità e del tono muscolare.

Riduce i sintomi del cancro e gli effetti collaterali delle terapie antitumorali

Sebbene le ricerche siano ancora da approfondire e, soprattutto, da allargare a campioni più consistenti, la cannabis ha dato prova della sua efficacia nella riduzione del dolore associato al cancro, nel miglioramento della risposta alle terapie antitumorali, nella tolleranza dei medicinali associati al cancro e nel trattamento delle metastasi.

Per quanto riguarda la sensazione di dolore provocata dalla malattia, le proprietà antidolorifiche del CBD sono molto apprezzate dal mondo scientifico e dai consumatori, che lo utilizzano per alleviare i dolori in modo naturale. Da una revisione pubblicata sugli Annali di Medicina Palliativa del 2017, sugli studi effettuati sull’efficacia dei cannabinoidi sulla riduzione del dolore pubblicati tra 1975 e il 2017, è emerso che la cannabis medica riduce il dolore cronico e il dolore neuropatico dovuto al cancro.

Inoltre, la sua somministrazione permette ai pazienti sottoposti a terapie anticancro di tollerare meglio i medicinali, riducendo gli effetti collaterali come vomito, nausea e malessere. Sembra che, per di più, supporti le terapie anticancro e impedisca la diffusione delle cellule tumorali.

Se ti stai chiedendo dove comprare CBD online, basta andare su internet e cercare siti affidabili, con buone recensioni e con certificazioni che ne attestino le caratteristiche.

Agisce su diverse patologie cutanee: acne, dermatite atopica, psoriasi

Scegliendo il miglior olio di CBD è possibile ottenere enormi vantaggi dall’applicazione a livello topico, sia come antidolorifico che nel trattamento delle patologie cutanee.

Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom di prodotti cosmetici a base di cannabidiolo, dedicati a diverse tipologie di pelle, come creme viso, creme corpo, unguenti, oli, maschere e detergenti.

Le sue proprietà lenitive ed emollienti, infatti, lo rendono un rimedio ottimale per la cute infiammata, soggetta ad arrossamenti, secca o affetta da problematiche come acne, psoriasi e dermatite seborroica.

Oltre ad alleviare le infiammazioni, infatti, svolge anche un’azione seboregolatrice e riequilibrante, che impedisce la formazione di sebo in eccesso. In questo modo risulta un valido alleato contro inestetismi cutanei come brufoli, punti neri, cisti e pori dilatati.

Svolge anche un’azione esfoliante che riduce l’ispessimento dei tessuti e favorisce il rinnovamento cellulare, processi utili per contrastare la psoriasi e l’eczema.

Spero che questo articolo ti abbia incuriosito e invogliato ad approfondire la tua conoscenza sui benefici dell’olio di CBD, come ho fatto io!

Pubblicato il 29 Settembre 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore