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Maria Montessori, dalla psichiatria infantile alla pedagogia

Il volume di Grazia Honegger Fresco, pedagogista montessoriana di origine romana che ha vissuto a lungo a Castellanza ripecorre la vita dell’ideatrice del Metodo che ha ancora seguaci e scuole ad esso ispirate in tutto il mondo

Generico 12 Sep 2022

Grazia Honegger Fresco, pedagogista montessoriana di origine romana che ha vissuto a lungo a Castellanza, dove è morta proprio due anni fa, scrisse una bella biografia sull’ideatrice del Metodo che ha ancora seguaci e scuole ad esso ispirate in tutto il mondo, anche a Varese.

La Montessori è certamente ancora oggi la più nota delle educatrici e pedagogiste italiane, per aver creato il metodo educativo che porta il suo nome, basato non su rapporto rigido e verticistico tra maestro ed allievo, bensì sul favoreggiamento della crescita guidata, ma spontanea, del bimbo verso la maturità emotiva ed intellettiva. Le scuole Montessori somigliano più a giardini dove l’esperto innaffia e concima le rose, piuttosto che a luoghi di censura, castigo e correzione, come erano le istituzioni scolastiche all’inizio del XX secolo. In queste scuole l’insegnante fornisce solo istruzioni preliminari riguardo alle attività didattiche, limitandosi poi ad osservare il comportamento dei fanciulli, con soli pochi interventi mirati; raramente con limitati interventi correttivi.

La studiosa anconetana nacque come psichiatra, dopo un percorso tortuoso per iscriversi a medicina a causa dei suoi studi tecnici, considerati inadeguati. Fu infine ammessa per intercessione di Guido Baccelli (più volte Ministro della Regia Istruzione) e fu un’ottima allieva medico dopo essere stata sottoposta a prova, presenziando ad un’autopsia su un cadavere non tra gli ultimi giunti in obitorio.

Cominciò subito ad occuparsi di disagio psichico infantile ed ai primi del Novecento era direttrice di un istituto dal nome un po’ buffo per i nostri giorni, la “Scuola Normale pe’ deficienti in Roma”.
Studiando un metodo per emancipare i ‘ritardati’ la Montessori si rese tuttavia conto che questi ultimi avevano spesso potenzialità inespresse, le quali necessitavano solo di un contesto particolare per riuscire a fiorire. Questo consentì la nascita di progetti d’avanguardia educativa, come ad esempio “Operazione Raggio di Sole” nella Casa dei Bambini di Monaco di Baviera: qui visse e studiò a lungo, nascosto sotto un tavolo, un ragazzo autistico estremamente intelligente soprannominato “il Re delle formiche”. Intanto, da tempo, aveva preso avvio l’approccio montessoriano ai bambini sani.

L’idea che ci si fa leggendo il libro, tuttavia, non è quella della storia di uno scienziato, bensì quella della missione pedagogica nata dalla mente esuberante di una donna carismatica e femminista, dotata di una grande capacità oratoria, la quale magnetizzava gli educatori che partecipavano alle proprie conferenze. Il successo iniziale della Montessori è certamente dovuto a questo fascino, esercitato sugli ambienti influenti legati ad Ernesto Nathan a Roma ed alla Società Umanitaria di Milano.

Se una critica può essere mossa al volume, questa risiede nell’eccessivo dettaglio biografico che appesantisce i capitoli centrali. Vi si scorge un tentativo di allontanare Montessori dal relativismo religioso e di riavvicinarla al cattolicesimo: per una personalità spiccata come questa, tuttavia, non vale la pena di fare accostamenti a questo o a quello, tanto più nel XXI secolo. D’altra parte il relativismo montessoriano, la brama di viaggi ed esperienze, sono stati un grande propellente che hanno trascinato la studiosa di Chiaravalle fino quasi al Premio Nobel per la Pace.
I capitoli migliori sono gli ultimi, in particolare il 18esimo, dove vengono brevemente descritti i princìpi cardine del Metodo. Si tratta di un accostamento ai bambini fortemente legato al significato etimologico di educare: cioè condurre fuori, allevare. Per i montessoriani il bimbo è dunque una gemma che va accudita, ma mai forzata a crescere secondo schemi preconfezionati.

Scheda libro: Grazia Honegger Fresco – “Maria Montessori, una storia attuale” – Leone verde – 2018

Erika La Rosa
erika@varesenews.it
Ascolto le storie del mondo per conoscere il passato, vivere il presente e sognare il futuro. Scrivo per condividere le emozioni con il lettore che per me è il vero protagonista.
Pubblicato il 16 Settembre 2022
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