Quantcast

Il bene nella terra buona: il Seme di Cardano festeggia in piazza 30 anni

Il taglio della torta all'aperto, i cori, l'arcivescovo e i ragazzi: una bella festa per la cooperativa che aiuta oltre milleduecento persone e che è una presenza viva nel paese del Gallaratese

La festa per i 30 anni del Seme

«Noi esistiamo perché esiste la comunità: senza Cardano e le parrocchie il Seme non sarebbe mai esistito». A Cardano al Campo è festa grande per i trent’anni del Seme, la cooperativa che da tre decenni significa attenzione alle persone e alla loro fragilità. Una realta nata in profonda connessione con la comunità e il tessuto sociale, ieri come oggi.

«Noi esistiamo perché esiste la comunità» ha detto il presidente Enrico Aspesi. E ritorna potente la suggestione evangelica da cui il Seme prende il nome: “Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza”.

E trent’anni sono davvero il frutto della perseveranza, dell’attenzione, ma anche della capacità di progettare. Per la festa di compleanno è arrivato anche l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini: messa in Sant’Anastasio e poi il momento di festa in piazza, la torta tagliata dal prelato mentre gli ospiti e le famiglie cantano “buon compleanno a noi”, con un’allegria che contrasta con il pomeriggio uggioso.

Oltre alla festa in piazza – con la presenza anche della giunta del sindaco Maurizio Colombo – la giornata è stata animata da un convegno all’auditorium cittadino, con la presenza di tanti ospiti e voci, compreso un videomessaggio del ministro per le disabilità Alessandra Locatelli.

il Seme Cardano

La “famiglia” del Seme è davvero grande: 1240 utenti totali lo scorso anno, 165 persone che ci lavorano (tra dipendenti e libero professionisti), una cinquantina di volontari. «I nostri ospiti sono soprattutto ragazzi giovani con disabilità gravi e gravissimi» ricorda Aspesi. «Seguiamo anche tanti bambini con problemi da DSA e problemi di attenzione o comportamentali, da nove anni: un progetto sperimentale con educatori, psicologo, psicomotricista che è diventato stabile». Con la pandemia i bisogni sono cresciuti. «Da un anno poi aderiamo alla misura B1, intervento a domicilio per disabili gravissimi».

Un lavoro con la comunità e anche un lavoro di rete, spiega il direttore generale Davide Gabbana: «Collaboriamo in modo assiduo con il Distretto di Somma, ad esempio per lo sportello per la famiglia, un progetto di Regione Lombardia, che vede come partner l’associazione Anziani di Lonate».

E ancora un servizio di orientamento per tutta la comunità: «Uno sportello per tutti, per accogliere e accompagnare le persone fino a quando non trova una risposta sul territorio». Che a volte sono i servizi del Seme, ma possono essere anche altro: «C’è una rete mappata di associazioni, fondazioni, cooperative e gruppi d volontari che possono dare risposta». Il sempre maggiore impegno per la fascia dei più piccoli, poi, ha anche consolidato il rapporto con il mondo della scuola.

Anche tu puoi sostenere la nascita di Materia, la nuova sede di VareseNews.

Scopri come aderire, aiutaci e diventa parte di un nuovo sogno.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 17 Novembre 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore