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Il Maga di Gallarate più accessibile a tutti grazie al Pnrr

Il museo e l'amministrazione si aggiudicano un bando da 500mila euro per abbattere le barriere architettoniche e per facilitare l'esperienza ai visitatori più fragili

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Un abbattimento delle barriere architettoniche e di quelle sensoriali, un ingresso più inclusivo e l’introduzione di diversi e nuovi strumenti per facilitare l’accesso al museo delle persone con fragilità: il museo Maga di Gallarate, in sinergia con l’amministrazione Cassani, si è aggiudicato un bando di 500mila euro del Pnrr.

Il progetto si chiama “Museo: opera aperta. Percorsi e strumenti per il Maga accessibile” si è aggiudicato l’ottavo posto tra i 700 musei di tutta Italia che hanno partecipato all’Avviso pubblico per proposte di intervento per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura pubblici non appartenenti al MiC, promosso dal Ministero della Cultura – Direzione generale Musei.

Il progetto è stato presentato questa mattina, martedì 10 gennaio, dalla direttrice del Maga Emma Zanella, il vicepresidente della Fondazione Maga Angelo Crespi, il sindaco Andrea Cassani e l’assessora alla Cultura e Istruzione, Claudia Mazzetti.

Il progetto

«Abbiamo lavorato al bando con molto entusiasmo con il settore tecnico del Comune questa estate, il bando era complesso è metteva insieme delle specificità complesse. Non doveva essere solo sulla struttura, ma muoveva i musei a ripensare il proprio ruolo e le relazioni con i pubblici fragili che incontrano difficoltà dell’accesso ai luoghi della cultura», ha spiegato Zanella.

Le linee di intervento previste includono l’adozione di un piano di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA), «che diventa operativo bei prossimi anni e che non è presente in quasi nessun museo italiano», il miglioramento dell’accessibilità esterna (con interventi che faciliteranno l’accesso, a partire dalla segnaletica) e dell’accoglienza (nuovi servizi per area bar e formazione del personale). La linea di intervento più forte è la piena fruizione dei contenuti museali, grazie alla creazione di strumenti con sistemi audio per non vedenti, video in LIS (lingua italiana dei segni), in ASL (la lingua americana dei segni) e in IS (International sign language); infine, l’introduzione di laboratori multisensoriali per i pubblici fragili in relazione alle scuole e alle famiglie con bambini con disabilità.

Il secondo filone del progetto riguarda la mostra Arte e design a partire da martedì 24 gennaio, con un allestimento che faciliterà il pubblico nella frazione del design: «La mostra è un doveroso omaggio a Philippe Daverio che la aveva progettata per il Maga», ha precisato Crespi.

Il progetto partirà adesso e finirà nel 2025, la parte museale sarà seguita da Maga e parte tecnica dal Comune. Il museo sarà un luogo aperto a tutti i pubblici e sarà capace di dialogare con tutte le realtà. «Stiamo attendendo che il Ministero avvìi le pratiche e a giugno ci saranno i primi stadi di avanzamento», ha concluso Zanella.

“Un Maga più inclusivo”

«Ringrazio l’architetto Pico che ha costruito la parte infrastrutturale e interventi puntuali per il bando – ha commentato Claudia Mazzetti – arrivare ottavi su più di 700 realtà ci rende molto fieri: oltre alla bellezza di ricevere i fondi arrivare tra i primi non può che essere una bellissima sorpresa. Il progetto ha il fine dell’inclusività, cercando di intercettare e coinvolgere il più possibile un pubblico diverso».

Cassani ha ricordato i 30 milioni di euro raccolti tramite bandi nella prima amministrazione, questo nuovo bando aggiudicato è «una dimostrazione che il Maga e il Comune stanno lavorando bene». E, in relazione alle barriere architettoniche in città, ha respinto le critiche sostenendo che l’amministrazione è impegnata sul fronte dell’accessibilità: «Non facciamo demagogie ma fatti, cerchiamo di stemperare le sterili polemiche di qualche oppositore sul PEBA aiutando nel concreto i cittadini».

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 10 Gennaio 2023
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