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Cristina e il Martin pescatore: la ricerca della bellezza sul Ticino

Appassionata di fotografia dall'età di 14 anni, cresciuta nella valle del "fiume azzurro", Cristina Ferri si dedica a ritrarre l'avifauna. Una fotografia "che richiede di accostarsi prima all'animale, di conoscerne abitudini ed esistenza"

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La bellezza della natura è in ogni animale. Ma Cristina Ferri non nasconde la sua grande passione: «Eh sì, il Martin pescatore. È stato il mio cruccio dalla prima volta che l’ho visto: sono stata proprio folgorata! Dentro a una grande passione per la natura posso dire che il Martin pescatore è la mia passione più grande».

La fotografia dell’uccello-pescatore sulle rive del Ticino colpisce, per i colori, per il momento catturato dallo scatto. Ha incuriosito anche noi, alla vigilia dell’incontro che Cristina Ferri terrà al fotoclub Il Sestante di Gallarate. «Io non mi definisco fotografa, sono una appassionata di fotografia naturalistica» ci racconta.

«Sono cresciuta in campagna, nella cascina dei miei zii ho iniziato prima ad osservare gli animali, poi ho cominciato con la fotografia a 14 anni. L’ho abbandonata quando sono entrata nel mondo del lavoro, poi intorno ai 35 anni sono tornata a ritagliarmi dei tempi per tornare a fotografare, “specializzandomi” sull’avifauna».

Nelle parole di Cristina Ferri si sente un rapporto profondo con l’ambiente, rispettoso, bisognoso dei suoi tempi. Forse legato proprio alle origini a Cuggiono, un territorio vicino al fiume, sul confine tra la Lombardia più urbanizzata – Milano, l’Alto Milanese, Malpensa – e quello straordinario corridoio che è la valle del Ticino, fatto di acque, di lanche, sponde boscose e più oltre di campi aperti e prati.

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«Io fotografo nella fascia di fiume compreso tra la lanca di Bernate al ponte di Castano, dieci chilometri di valle del Ticino» continua Ferri. «È il più grande corridoio ecologico d’Italia, quindi si possono osservare decine di specie autoctone e alloctoni, ma anche migratori che si spostano appunto lungo questo corridoio».

Diverse sono le specie di avifauna che son stati ritratte da Ferri. «Oltre al Martin pescatore, a Gallarate porterò soprattutto la parte palustre: le folaghe, il cavaliere d’Italia, il Germano reale e altri, oltre a una piccola parentesi sugli altri animali, la volpe, la nutria, i cinghiali». La fotografia naturalistica, con le lunghe sessioni, offre anche incontri inaspettati: «Immortalare la volpe, ad esempio, è sempre una emozione».

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Lo scorso anno Cristina Ferri ho autoprodotto un fotolibro, “Martin Pescatore, la sua vita attraverso i miei occhi”. È la sintesi di una attività in cui non conta solo il soggetto degli scatti, ma anche la pratica e, in qualche modo, il rapporto che si crea: «A me piace conoscere bene l’animale, il ciclo di vita, prima di accostarmi con la fotografia. In quattro anni di osservazioni sono riuscita a documentare tutto un ciclo del Martin pescatore, dal corteggiamento all’imbeccata dei piccoli».

 

L’incontro con Cristina Ferri si terrà questa sera, venerdì 21 aprile, ore 21, alla sede del Fotoclub Il Sestante in via San Giovanni Bosco 18 a Gallarate

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 21 Aprile 2023
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