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Mozioni bocciate e niente discussione sull’ospedale: in consiglio a Gallarate scontro anche tra le opposizioni

Le forze di minoranza erano unite nella richiesta di un intervento deciso di fronte alla crisi del Sant’Antonio Abate. Ma la discussione in aula è saltata

consiglio comunale Gallarate

Il consiglio di Gallarate discute per un’ora di tre mozioni di PiùGallarate, mentre viene rinviato il dibattito sulla crisi dell’ospedale cittadino: la seduta di martedì sera si è trasformata in uno scontro (anche) tra le opposizioni.

La seduta del consiglio prevedeva l’elezione del presidente del consiglio (Marco Colombo, qui la cronaca) e poi l’esame di una serie di mozioni. A partire da tre presentate da PiùGallarate, prima di quella – condivisa da tutta l’opposizione unita – sull’ospedale cittadino.

Le tre mozioni di PiùGallarate hanno avuto un esito negativo, considerate improcedibili, bocciate o ritirate dalla stessa proponente Sonia Serati dopo un’iniziale discussione. A far emergere gli attriti anche tra le forze di opposizione è stata la prima, dedicata al tema delle famiglie omogenitoriali e la trascrizione allo stato civile. Dopo un tentativo di mediazione (una modifica al testo, rifiutata dai proponenti) Giovanni Pignataro (Pd) ha sollevato una questione di legittimità della proposta, “chiede al sindaco di fare qualcosa contro la Legge, tanto che anche i sindaci favorevoli al riconoscimento dei figli sa unioni omogenitoriali, come Sala a Milano, non stanno trascrivendo” (sulla improcedibilità della mozione solo Gnocchi si è astenuto).

Durissima la replica in aula di Sonia Serati (che ha evocato un parallelismo con il razzismo di Stato negli USA) e poi con una nota odierna di PiùGallarate: “Il Partito Democratico cittadino sul tema risulta completamente spaccato e per evitare di arrivare al voto ha preferito metterci il bavaglio. Atteggiamento gravissimo e antidemocratico che cercheremo di portare all’attenzione della nuova segreteria nazionale democratica”.

Del resto anche il resto dell’opposizione,  all’indomani, ha replicato con durezza. Accusando da un lato la maggioranza (e il nuovo presidente del consiglio) ma – senza nominarlo – facendo riferimento anche a PiuGallarate: “Ieri sera il consiglio comunale di fatto non ha voluto parlare dell’ospedale cittadino che aldilà delle chiacchiere sta chiudendo” si legge nella nota unitaria. “Il nuovo presidente del consiglio comunale ha infatti deciso di fare terminare il consiglio prima che fosse discussa la mozione delle opposizioni sull’ospedale, un argomento sul quale probabilmente per la maggioranza, anche stucchevolmente divisa nell’eleggere il nuovo presidente del consiglio, è meglio non parlare. […] È stato ritenuto invece urgente discutere con priorità per oltre 2 ore di tre mozioni palesemente improcedibili che impegnavano sindaco, conferenza capigruppo e commissione sicurezza ad atti che non rientravano pacificamente nelle loro competenze. Un teatrino ben preparato? Questo surreale spettacolo ha avuto però una sola vittima: la tutela della salute di ciascuno”.

Il respingimento delle tre mozioni di PiùGallarate ha visto anche toni in alcuni passaggi piuttosto duri da parte della maggioranza (soprattutto sulla seconda mozione, quella sugli stalli per auto elettriche), in particolare da Luigi Galluppi che ha criticato pesantemente Serati e censurato le accuse (il parallelismo con il razzismo Usa) evocate dalla consigliera). Ma alla fine è evidente anche che nel consiglio di martedì è emersa la spaccatura tra PiùGallarate e il resto della maggioranza.

Certificata dalla conferenza stampa convocata per giovedì sera: ci saranno i consiglieri Pd e quelli delle sue civiche Città è Vita (Cesare Coppe) e Obiettivo Comune Gallarate (Massimo Gnocchi), ma non ci sarà Sonia Serati. Un cambio deciso rispetto a due settimane fa, quando la mozione sull’ospedale fu presentata da tutti i consiglieri insieme.

Per il resto, come detto, della mozione sull’ospedale – giudicata pretestuosa dal sindaco Cassani – non si è discusso, a questo punto lo si farà in una prossima seduta: in un’ultima riunione tra i capigruppo la maggioranza ha chiesto il rinvio perché era troppo tardi, dopo mezzanotte. Nel frattempo, tuttavia, rimane evidente il rapido decadimento del Sant’Antonio Abate, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi.

Pubblicato il 24 Maggio 2023
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