Filosofarti porta sul palco a Busto Arsizio gli “invisibili” del carcere e a sorpresa c’è anche Caianiello
Mattinata intensa al teatro Manzoni con lo spettacolo di Oblò teatro che da anni porta la recitazione dietro le sbarre della casa circondariale di via per Cassano. La consulente filosofica Paola Saporiti in dialogo con una detenuta
C’era anche Nino Caianiello questa mattina, venerdì, sul palco del teatro Manzoni di Busto Arsizio questa mattina per l’appuntamento di Filosofarti dedicato al carcere. Davanti a lui, seduti in prima fila, il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, il sindaco Emanuele Antonelli col quale ha condiviso un pezzo di percorso politico, la dirigente del liceo Crespi Cristina Boracchi e i ragazzi di diverse scuole superiori.
L’ex-plenipotenziario della politica del Varesotto, finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta e del processo Mensa dei poveri, da ex-detenuto è stato uno dei testimonial del corso di teatro che l’associazione Oblò tiene all’interno della casa circondariale di Busto Arsizio e al teatro parrocchiale di Sant’Anna. Insieme a lui sul palco c’erano Antonio e Dritan per testimoniare quanto questo tipo di attività possa portare beneficio a chi è costretto a vivere in pochi metri quadri.
“Viaggio libero dietro le sbarre” è il titolo della pièce teatrale portata in scena per gli studenti da un’attrice di Oblò e un carcerato. Il racconto di due esistenze che si sfiorano su un autobus che rientra dalla Germania e che si ritrovano in carcere: lei volontaria e lui detenuto. In un continuo dialogo tra due voci, lo spettacolo conduce lo spettatore in un viaggio dentro e fuori dal carcere fino al giorno in cui, sorprendentemente, queste due vite così collegate da tempo, si ritrovano faccia a faccia. Un viaggio libero per imparare linguaggio, regole e abitudini del carcere e per provare a coltivare anche nella restrizione, la propria libertà interiore. Un viaggio libero, perché libero è il dialogo da cui questo spettacolo è nato: un gruppo di volontarie di Oblò ed un ex detenuto in misure alternative che, coltivando una relazione continuativa, sia amicale che artistica, sono arrivati alla creazione di alcuni podcast. E dal prezioso materiale dei podcast è nato questo spettacolo.
La seconda parte della mattinata è stata condotta dalla filosofa Paola Saporiti, autrice del libro “Oltresofia – l’umanità dietro le sbarre”, in dialogo con Agata, una detenuta in semilibertà sul tema della dignità umana in carcere.
Il tema della dignità dei detenuti è stato al centro della mattinata e lo stesso prefetto Pasquariello ha voluto ricordare l’impegno che sta portando avanti per cercare di costruire, insieme alle associazioni di categoria delle imprese, un canale di collocamento degli ex-detenuti nelle aziende della provincia sostenuto anche dal sindaco Antonelli che ha ricordato come sia importante cercare di perseguire sempre l’obiettivo del reinserimento sociale dei detenuti.
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