Giudice di pace. A Busto Arsizio e a Legnano si rischia la paralisi, gli avvocati: “Nordio ci riceva”
L'Ordine degli avvocati lancia l'allarme dell'intasamento degli uffici dei Giudici di pace per carenza di magistrati e cancellieri oltre che per l'aumento delle competenze. Anni tra un'udienza e l'altra
Per la presidente dell’Ordine degli avvocati di Busto Arsizio Eliana Morolli la situazione potrà solo peggiorare per le sedi del Giudice di Pace di Busto Arsizio (che in realtà è a Gallarate) e Legnano, se non si interviene presto con una decisa iniezione di personale e di giudici: «A Busto Arsizio ci sono solo tre giudici che devono far fronte a 8000 procedimenti civili iscritti a ruolo nel 2023 e nel 2024 se ne prevedono 10 mila, 300 nel penale. Legnano non è da meno, ne ha circa 2000 all’anno».
Anni tra un’udienza e l’altra. Così la giustizia non è più garantita
L’appello lanciato dal consiglio dell’Ordine è rivolto al ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Ci riceva, siamo disposti a venire a Roma. Non è più possibile garantire i diritti dei cittadini». Per un decreto ingiuntivo servono sei mesi, le udienze vengono rinviate a 3 anni, per una causa occorrono in media tra i 4 e i 5 anni e anche la sola apertura delle buste telematiche richiede un’attesa di un mese e mezzo.
Metà dei giudici e del personale a Busto Arsizio e aumentano le competenze
Secondo gli avvocati «tutto sta precipitando alla velocità della luce a causa della mancanza di personale e di giudici. Busto viaggia con metà della pianta organica scoperta (mancano 3 dei 6 giudici previsti e relativa cancelleria», a Legnano un giudice è stato spostato a Busto e uno si è dimesso prima di prendere servizio. L’altro problema è l’allargamento delle competenze a seguito della riforma Cartabia.
A Legnano esempio di collaborazione virtuosa col Comune. A Busto no
La situazione a Legnano, almeno, è mitigata dal fatto che il Comune fornisce il personale e la sede mentre per Busto la sede gallaratese «non risponde agli standard minimi di sicurezza, oltre ad essere scomoda e decentrata» – spiega il segretario Davide Toscani. In più non sembra esserci grande attenzione da parte delle amministrazioni locali: «Il sindaco Antonelli, nonostante le nostre richieste, si è dimostrato sordo. Ora proveremo a convocare gli altri sindaci del circondario. «L’unica amministrazione che ci sta aiutando è quella di Legnano che ringraziamo per quanto fa» – aggiunge l’avvocatessa Daniela Oldani.
Un danno ai cittadini e alle imprese
L’avvocato Luca Beretta, consigliere dell’Ordine, lancia l’allarme: «In questo modo non si sta solo facendo un danno ai cittadini ma anche alle imprese che devono attendere anni per ottenere quanto dovuto dai creditori. Ricordiamoci che siamo in un’area strategica dal punto di vista economico. Anche Confindustria batta un colpo». E poi c’è l’aeroporto di Malpensa col suo carico di lavoro: «Basti pensare ai rimborsi delle compegnie aeree ai passeggeri daneggiati» – aggiunge Toscani.
Per l’avvocato Carlo Alberto Cova «se l’accesso alla giustizia è garantito dalla Costituzione è inammissibile che una causa duri 4-5 anni. Senza benzina il motore non gira». Gli fa eco il collega Abbiati: «Anche il settore penale sta subendo le conseguenze con udienze ogni 15 giorni».
Ad un passo dall’astensione
Lo stato di agitazione è dietro l’angolo. Gli avvocati hanno già convocato un’assemblea straordinaria del foro il 20 marzo: «Se non verremo ascoltati dal ministro, che conosce bene il problema, pensiamo a dichiarare l’astensione dalle udienze».
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